mercoledì 11 giugno 2008

Venerdì 13, il film dell'orrore neocatecumenale

Venerdì 13... sembra il titolo di un film dell'orrore!

Vedo che Tornielli continua ad insistere sulla presunta approvazione "definitiva" e "dal Papa" nel giorno di "venerdì 13" (niente male come data).

Però si dice pronto a chiedere "scusa in ginocchio" qualora abbia avuto torto anche sulla sola questione dell'experimentum.

Se davvero in quel venerdì 13 uscirà qualche documento sui neocatecumenali, bisognerà prendersi almeno 24 ore di "silenzio stampa" per leggerlo con calma e vedere cosa ha deciso il Pontificio Consiglio ed -eventualmente- il Papa.

Il Papa, infatti, ha ben presente quel Kiko a braccia conserte al momento della Comunione.

Ed ha ben presente quel che i neocatecumenali hanno fatto della "lettera di Arinze".

Ed ha avuto un'ora di denso colloquio con i vescovi giapponesi proprio poche settimane fa.

Venerdì 13 vedremo.

Nel frattempo, sono sicuro che la Carmen Hernández ci gratificherà di nuove, numerose ed esilaranti prestazioni.

Magari ne sparerà un'altra del tipo: «La lotta che abbiamo sostenuto ha fatto bene a lui e a noi, e anche a questo Pontificio Consiglio che avrà un futuro immenso, appoggiando il cammino neocatecumenale» (Carmen Hernández, discorso ufficiale alla presentazione dello Statuto del 2002).


Dunque, se il Pontificio Consiglio per i Laici promulgherà lo Statuto, saremo certi che «avrà un futuro immenso».

Negli astri del cielo risplenderà la gloria imperitura del Pontificio Consiglio per i Laici, il cui merito sarà stato di «appoggiare il Cammino Neocatecumenale».


Manca poco a quel fatidico "venerdì 13".

Continuiamo a prendere nota delle urla scalmanate dei neocatecumenali che cantano vittoria... servirà anche qualora ci fosse davvero lo Statuto, per confrontare le urla e gli slogan col contenuto dello Statuto.


Per esempio, Alessandra riesce sempre a divertirmi.

Ha detto: "tanto chi critica cammino continuerà a farlo anche con statuti approvati".

Incredibile: Alessandra ancora pensa che la pubblicazione degli Statuti dovrebbe immediatamente farci dimenticare quante scempiaggini ha insegnato Kiko fino ad oggi, quanto strazio c'è nelle liturgie neocatecumenali (fino ad oggi), quanto il Cammino ha disobbedito al Papa (fino ad oggi, incluso oggi, e anche domani)...

Cara Alessandra, lo Statuto vi dirà cosa dovrete fare in futuro.

Non vi dirà "bravi!" per quel che avete fatto nel passato e quel che state facendo oggi.

Nello Statuto del 2002 non vi era stato detto "bravi!" per le liturgie squinternate e gli strafalcioni dottrinali.

Anzi, nei tuoi panni temerei il peggio.

Che razza di rospo dovrai ingoiare, quando scoprirai nell'eventuale Statuto del 2008, riferimenti alla fatidica "lettera di Arinze"?

Già, proprio quella a cui avete disobbedito anche ieri sera nelle vostre liturgie del sabato sera!


Inutile precisare che come avete disobbedito allo Statuto del 2002 (dimenticando sistematicamente adorazione eucaristica, rosario, eccetera), sono certo che così disobbedirete all'eventuale prossimo Statuto (del 2008? 2010? 2015? 2020? 2025?)


Quanto a Tornielli... i giornalisti tipicamente non rivelano mai le loro fonti.

Stavolta però ha nominato il cardinale Rylko: chissà che non sia il neo-cardinale la sua "fonte" segreta.

Tornielli, nel pubblicare quelle poche righe sul blog (piuttosto che in terza pagina sul Giornale), si è tuffato in una tempesta oceanica.

Per cui è costretto alla tattica della coerenza: coerenza fino all'ultimo, in modo da non perdere la faccia.

Infatti, in caso di guai, si giustificherà dicendo "la mia fonte non era affidabile".

Nei suoi panni, io avrei già pronti gli interventi per ogni occasione (quello delle "scuse in ginocchio", quello del "ve l'avevo detto", e quello del "ci avevo quasi completamente azzeccato").

Dirò di più: certamente Tornielli conoscerà bene il trattamento neocatecumenale che tuttora subisce il suo collega Sandro Magister.

E ricorderà bene del trattamento neocatecumenale che ha ricevuto dopo quel fatidico 22 dicembre 2005, quando pubblicò sul Giornale l'articolo La Messa è una sola: adeguatevi!"

E' ovvio che non sto parlando solo delle scuse che fu costretto a pubblicare sul Giornale a seguito della Furibonda Tempesta Gennariniana.


Stimo molto Tornielli, perché so che è intelligente.

Perciò non credo che Tornielli sia così scemo da non conoscere l'effetto "pressione" di una notizia.

Lui sa bene che attorno al Cammino c'è tutto questo baccano (cioè i neocat sognatori che strimpellano, e le persone preoccupate dalla possibilità di un'ennesima falla nella barca di Pietro).

Pertanto, anche se scrive sul suo blog, anche se "non voleva fare giornalismo", sapeva bene di star lanciando un fiammifero acceso in un serbatoio di benzina, impegnando direttamente il suo nome.

Impegnandolo, per di più, nel difendere il Cammino dall'accusa di eresia.

Ora, Tornielli non è uno sprovveduto, e saprà bene che se uno fa confusione con la liturgia (e per quarant'anni), vuol dire che anche sulla teologia ha confusione (da almeno quarant'anni). Lex orandi, lex credendi!

Potrebbe essere disinformato? Lui, giornalista, "vaticanista", cioè con tutti gli agganci e le notizie, col "mestiere" di cercare informazioni e verificarle, e con tutta l'esperienza acquisita sul campo... lui, disinformato?

Oppure, più banalmente, la sua difesa dei neocat era solo un tributo da pagare per gli strascichi di quel benedetto dicembre 2005?

Non siate così stupidi da gridare "complottismo".

Conosco bene tante situazioni del genere, specialmente in ambienti ecclesiastici.

L'esempio più comune, è quello dei seminaristi che per anni ed anni (fino all'ordinazione) devono pagare uno strano "tributo": fingere di detestare la veste talare, le preghiere in latino, le messe senza canti... Vorranno mica mettere a repentaglio la loro carriera, solo per diventare martiri della veste talare? o della preghierina in latino? o della messa in italiano "asciutta" e senza canti e senza guasconate?

Tornielli, che è già sulla lista nera degli attivisti neocatecumenali, non può prendersi il lusso di "sgarrare".

Non avrà né voglia né tornaconto a diventare un altro Magister.