domenica 8 giugno 2008

Risposte ad una propagandista del neocatecumenalismo

Alessandra, se hai notato, nel mio intervento c'erano un mucchio di "posso testimoniarlo io stesso".

Sono sicuro che esistono dei neocatecumenali che in buona fede.

Ma mi preoccupo anzitutto per loro, perché vengono sempre più ingannati e sfruttati dal Cammino.

Se poi io avessi la fortuna di trovare un neocatecumenale che si inginocchia davanti al Santissimo Sacramento, che recita il rosario, eccetera... beh, sarei ancora preoccupatissimo, poiché ha ancora Kiko come "capo".

Se il Cammino facesse amare veramente la Chiesa, allora non avreste bisogno di miserabili scuse per disobbedirle.

Se il Cammino veramente credesse in Gesù Cristo, vero uomo e vero Dio e veramente presente nell'Eucarestia, allora le messe neocatecumenali sarebbero sontuose e maestose come un pontificale tradizionale! (altro che le chiassate da osteria di campagna, con annessi balletti mongoloidi e canzonette imbecillissime!)

Capisco il tuo stato d'animo nel difendere il Cammino... ma non potrai fingere in eterno che il Cammino sia qualcosa di cattolico.

Kiko ti prende in giro!

Kiko ti inganna, quando ti dice continuamente che l'approvazione è imminente, quando ti dice che migliaia di giovani neocatecumenali si sentono "chiamati", quando ti dice che il Cammino ha l'appoggio del Papa, quando ti dice che il Cammino è il modo di essere Chiesa voluto dal Concilio Vaticano II... Kiko ti inganna!


E poi, parli di "assurdità"? E quali sarebbero le assurdità?

Di sicuro non sai cosa significa la parola "solenne": infatti dici che le celebrazioni NC sarebbero "solenni".

Con un po' di ironia, potremmo parlare delle scempiaggini solenni delle liturgie neocatecumenali.

La liturgia è la più alta espressione del rapporto che abbiamo con il nostro creatore. Lex orandi, lex credendi: dimmi come preghi, e capirò che fede hai.

Viceversa, visto che credete nelle baggianate kikiane, è perfettamente ovvio che celebriate liturgie così strampalate.


Archeologismo liturgico: si prende qualcosa di stravecchio, lo si etichetta "come nei primi cristiani", e lo si infila nella liturgia.

Questo è ridicolo. Sarebbe come se tu dicessi: "dato che da bambina facevo la pipì a letto, allora oggi ricomincio a farla, così torno alle mie origini".

Eh no!

E' vero che "tu oggi" e "tu da bambina" siete la stessa persona.

Ma non puoi pretendere di "recuperare" dei "segni" di quando eri bambina, pensando di tornare così alle tue origini!

Quindi si capisce bene che i "cembali sonori e rumorosi" e i "timpani squillanti e fracassoni", più le "danze bibliche mongoloidi" e tutte le altre cose che voi etichettate "come nei primi cristiani"... sono abusi belli e buoni!

Sono abusi: fanno impressione, producono emozione, ma non sono liturgia!

E dopo che avete aggiunto quegli abusi (per non parlare di Chanukkià e tutte le altre scemenze malamente copiate dalla tradizione ebraica)... non è che il problema si risolve aggiungendo un po' di incensamenti e aspersioni!


Ti invito a riflettere su questi punti.

Se il Cammino Neocatecumenale obbedisse al Papa sulla liturgia... allora la messa neocatecumenale non si distinguerebbe dalle migliori messe parrocchiali!

E invece: perché celebrate ancora a porte chiuse, il sabato sera, imbottiti di "monizioni" e "risonanze" e "balletti biblici" e canzonette imbecilli e liturgie straziate?

Perché non chiedi al tuo catechista "come mai, dopo la lettera di Arinze, facciamo ancora queste cose"?


Se il Cammino Neocatecumenale volesse togliersi di dosso l'accusa di eresia... allora potrebbe benissimo utilizzare, nelle catechesi, solo il Catechismo della Chiesa Cattolica.

E invece: perché mai il Catechismo non lo usa praticamente nessun neocatecumenale? Perché mai in caso di contraddizione tra Catechismo della Chiesa e dottrine kikiane, i vostri catechisti non si adeguano?

Perché mai in caso di contraddizioni evidenti, si trovano sempre mille complicate spiegazioni per non ammettere che è Kiko a sbagliarsi?

Perché mai nessuno di voi ha mai avuto qualche dubbio su quanto Kiko fa e dice?


Il neocatecumenale che comincia a farsi domande, prima o poi è costretto a scegliere.

O seguire le menzogne di Kiko e dei suoi scagnozzi catechisti... o seguire la verità e tornare nella Chiesa cattolica.

Non c'è alternativa.


Alessandra, sai bene che quei "sillogismi neocatecumenali" funzionano solo con le persone ignoranti.

Non ho criticato i canti liturgici (e tu lo sai): ho criticato le canzonette imbecilli spacciate per canto liturgico.

Dirò di più: è il vostro modo di strimpellare chitarrelle, tamburelli, cembali e quant'altro, che riduce la liturgia a una chiassata da osteria!

Come tutti i neocatecumenali, anche tu hai certamente qualche problema con la lingua italiana.

Tu chiami "liturgia" non ciò che ti eleva a Dio... ma l'assemblea neocatecumenale che celebra sé stessa.

Tu chiami "canti" quell'accozzaglia di parole, rumori e paroloni partorita dalla mente di Kiko.

Tu chiami "fede" il seguire acriticamente il Cammino Neocatecumenale!

E se la Chiesa contraddice il Cammino... allora voi dite: "tanto peggio per la Chiesa!"

Lo sai bene che le nostre non sono calunnie.

Ma hai bisogno di chiamarle "calunnie" perché non hai il coraggio di interrogarti onestamente sulle eresie e sulle disobbedienze del Cammino.

Dopo vent'anni di Cammino, hai ancora bisogno di nasconderti dietro le menzogne prefabbricate dal Cammino.

E questa sarebbe dunque la "fede adulta" che ti ha dato il Cammino?