domenica 1 giugno 2008

Talvolta finiamo anche noi per credere (un pochino) alle menzogne della propaganda neocatecumenale

Nota bene: questo commento fu inserito sul forum dopo aver letto la notizia da Zenit.org, secondo cui gli ortodossi avrebbero chiesto a Kiko di installare il Cammino Neocatecumenale presso di loro.

Quando scrissi queste righe di commento, già sospettavo che Kiko avesse sparato l'ennesima panzana. In pochissimi giorni ci fu una smentita talmente colossale, da costringere Kiko stesso a fare dietro-front, e a ridurre tutti i neocatecumenali boriosi e spacconi ad un'improvviso mutismo.

Nel frattempo, le righe seguenti restano come "ricordino" di quel che può succedere anche a gente come noi che, pur non vedendo di buon occhio il Cammino Neocatecumenale, finisce talvolta per credere un po' alla sua propaganda fatta di menzogne, panzane, e scempiaggini.


A margine della "notizia bomba"...

1) in sintesi, i neocatecumenali si stanno vantando di aver proposto il neocatecumenalismo agli ortodossi (teniamo anzitutto presente la loro abilità a presentare per elogi e successi quelle che erano bastonature e critiche);

2) gli ortodossi perdono sempre più fedeli, ed è per questo che gridano al "proselitismo" ogni volta che un cattolico apre bocca;

3) gli ortodossi (certamente gran parte delle loro alte sfere) non hanno voglia di riagganciarsi alla Chiesa cattolica (gli unici due veri problemi sono il riconoscere che la questione del "Filioque" non è un problema teologico ma linguistico e... riconoscere il Papa come loro guida);

4) per mantenere la loro distanza dalla Chiesa cattolica, gli ortodossi vantano parecchie decine di differenze dottrinali e per di più sono attentissimi alle loro complesse, maestose, dettagliate, lunghe liturgie (da cui il modo di dire "preciso e pignolo come un pope ortodosso corrucciato")

5) padre Pezzi annuncia "non vogliamo fare proselitismo": politicamente è una frase corretta, ma per l'ennesima volta ci dà l'idea che per i neocatecumenali il metodo neocatecumenale sia fine a sé stesso, come se valesse più il metodo che la fede stessa, come se il mezzo fosse più importante del fine.


Kiko ha detto: "Per questo Dio prepara una nuova evangelizzazione e la Chiesa ortodossa russa sa che bisogna lavorare ad un modo diverso di catechizzare".

Questa frase mi ha fatto rabbrividire (non scherzo).

"Dio prepara una nuova evangelizzazione", in italiano si traduce con: "io Kiko preparo una nuova evangelizzazione a modo mio e pretendo che essa sia riconosciuta per buona".

"La chiesa ortodossa russa sa che bisogna lavorare", in italiano si traduce con: "siamo andati noi a proporci agli ortodossi, è una nostra strategia".

"...che bisogna lavorare ad un modo diverso di catechizzare", in italiano si traduce con: "non bisogna migliorare, bisogna solo eliminare la tradizione della Chiesa e sostituirla con le idee di Kiko, e quindi oltre a provarci nella Chiesa cattolica, andiamo ad inquinare pure le chiese ortodosse".


Qualche breve spunto di riflessione:

a) si tratta di un'intelligente "mossa tattica" di Kiko per ottenere consenso all'esterno della Chiesa, da aggiungere alle altre trovate "spendibili" per carpire qualche approvazione dalla Chiesa cattolica;

b) l'unica vera cosa che hanno in comune le liturgie neocatecumenali e quelle delle chiese ortodosse è... la durata "per ore e ore";

c) per quanto con l'acqua alla gola, non credo che gli ortodossi abbiano veramente voglia di farsi insegnare il neocatecumenalismo in ambito liturgico; un prete ortodosso si straccia le vesti a vedere la Messa cattolica normale, figurarsi cosa penserà della riduzione della maestosa celebrazione eucaristica alla barbarie chiassosa neocatecumenale.