mercoledì 11 giugno 2008

Se prendi un bicchiere e lo chiami forchetta...

Attenzione: solo raramente la menzogna è l'esatto contrario della verità.

La menzogna, normalmente, è la distorsione della verità.

Se uno come il vescovo Luigi Negri dice che "la bellezza salverà il mondo", potete star certi che sta usando le parole giuste nel contesto giusto.

Se uno come Kiko Argüello dice che "la bellezza salverà il mondo", potete star certi che non parla di Michelangelo, ma della "nueva estetica".

E la "nueva estetica" è il nome che Kiko ha dato a quegli sgorbi di dubbio gusto che va imbrattando dovunque, e che piacciono solo ai neocatecumenali.

Dunque anche in questo caso Kiko distorce la verità, cioè fabbrica menzogne.

La stessa frase "la bellezza salverà il mondo" ha un significato diverso se detta da Kiko o se detta (per tornare all'esempio di sopra) da uno come Luigi Negri.

Poiché infatti Luigi Negri intende esattamente la bellezza (e ne possiamo essere certi dal suo background culturale).

Kiko, invece, adopera il termine "bellezza" a modo suo (e ugualmente ne siamo certi a causa del suo background).

Se prendi un bicchiere e dici che si chiama "forchetta", cosa dobbiamo pensare?

Che sei matto? Che non conosci la lingua italiana? Oppure che intendi ingannare chi in quel momento non ti vede?

Nell'ambiente neocatecumenale, grazie alle balzane dottrine di Kiko e Carmen, si usa in modo errato la lingua italiana.

Nella lingua italiana, il termine "liturgia" indica preghiera e incontro col Signore.

Nell'ambiente neocatecumenale, lo stesso termine indica invece un rozzo cerimoniale vagamente somigliante alla messa cattolica... con orrendi canti tribali, con uno spropositato fiume di parole, con una parodia della comunione.


Da parte mia, ti dico sinceramente che a tutt'oggi (inizio giugno 2008) ancora non sono convinto di questa "magica" approvazione.

Sono sicuro che c'è qualche brutta sorpresa che aspetta i neocatecumenali (e che ovviamente loro faranno finta di non vedere).

Il particolare della comunione "in piedi" potrebbe essere solo la punta dell'iceberg di un nuovo provvedimento sulla liturgia, che con la sua sola esistenza già è argomento sufficiente per continuare ad affermare che i neocatecumenali disobbediscono.

A proposito di quel gioco di parole sulla frase "credere, obbedire, combattere"... io direi:
* Credere in Cristo (quello vero, non quello della "nueva estetica" che ha le sembianze di Kiko)
* Obbedire alla Chiesa (cioè al Papa e a quelli che sono veramente uniti con lui)
* Combattere il peccato (anche l'eresia è peccato, anche gli abusi liturgici sono peccato).


I neocatecumenali, purtroppo, credono in Kiko, obbediscono solo a Kiko, e combattono chi non elogia Kiko.

La loro violenza è anzitutto alle orecchie dei malcapitati: tra urla neocatecumenali, chitarrelle neocatecumenali, proclami neocatecumenali, le nostre povere orecchie sono già abbondantemente vittime innocenti!
Che io sappia, le norme liturgiche prevedono che:

a) possono esserci 2, 4 oppure 6 ceri, da disporre metà a destra e metà a sinistra (è proibito usarne 3, 5 o 7)

b) l'uso dei fiori sull'altare sarebbe permesso ma limitatissimo (non devono "strafare", non devono distrarre, non devono ostacolare, non devono sottrarre visivamente posto alle suppellettili sacre) e sono proibiti del tutto durante la quaresima (tranne per la IV domenica).

Invece i neocatecumenali abusano dei fiori (riducendo l'altare-tavolta imbandita a una specie di giardinetto pubblico), e mettono quegli orrendi ceri (in numero dispari) con Menorrah, Chanukkiah e quant'altro.


I neocatecumenali disobbediscono a queste norme così elementari... a causa delle loro ERRATE convinzioni.

I neocatecumenali non credono nella presenza reale dell'Eucarestia.

Perciò per loro l'altare non è un altare (poiché sull'altare si fa il Sacrificio, sulla tavola invece si banchetta).

Perciò per loro l'altare non deve stare "in alto" (concettualmente a metà strada tra Dio e gli uomini), ma deve stare al centro (come i tavoli dell'osteria).

Perciò per loro l'altare-tavola-imbandita è da abbellire il più possibile (non sia mai che a qualcuno dei fedeli venga in mente che lì si sta per consumare il Sacrificio della Croce in versione incruenta! Kiko ha detto che non c'è Eucarestia senza assemblea, perciò secondo Kiko e i suoi scagnozzi la messa sarebbe valida proporzionalmente a quanta gente vi fa baccano).

Inoltre, dato che i neocatecumenali non sanno cos'è la bellezza, ma sanno solo le scempiaggini della nueva estetica del loro bislacco eretico fondatore...

...è andata a finire che si sentono obbligati ad usare tutta quella simbologia ebraica che non ha senso che stia sull'altare (oh, scusatemi neocatecumenali, volevo dire: "sul tavolaccio quadrato attorno a cui fate la chiassata che osate chiamare liturgia").