mercoledì 11 giugno 2008

Ai neocatecumenali bisogna ricordare sempre le cose più ovvie

Premessa "filosofica": prima dell'azione, c'è il pensiero.

Perciò qui possiamo dire, in estrema sintesi, che le idee possono essere "pericolose".

Esempio: Hitler aveva certe "idee", e perciò ci sono state certe conseguenze.

Dunque esistono idee "giuste" ed esistono idee "sbagliate".

E non è detto che le idee "sbagliate" siano comodamente riconoscibili come tali.

Tutti quelli che hanno entusiasticamente aderito a Hitler, pensavano di avere le idee "giuste".

"Tutti ci ammirano, tanti vogliono allearsi con noi, tutti ci stimano"... e invece era il nazismo e la sua propaganda.


Premessa "teologica": la Verità ci è stata "rivelata", non l'abbiamo scoperta noi.

Perciò essere cristiani significa sostanzialmente "adeguarsi", occorre "diventare come bambini".

Per preservarci dalle idee sbagliate degli intelligentoni (e dei sedicenti tali), ci è stata garantita una "roccia" (il Papa).

Che ci vada a genio o no... in ogni situazione, è più ragionevole seguire il Papa che far di testa propria.

Uno può avere le idee più "intelligenti" della Terra, ma se non segue il Papa allora sono sicuramente idee "sbagliate".


A proposito dei fatti, delle interpretazioni, degli slogan, e dei documenti ufficiali.

Se ti do una martellata in testa, e poi ti dico che è una carezza, tu provi dolore o no?

E se ti dico per un miliardo di volte che era una carezza, il dolore c'era stato o no?

E se pure esce un documento ufficiale dove c'è scritto che io ti dovrò dare sempre e solo carezze, tu, a quelle mie martellate, avevi provato dolore o no?

E se nonostante i documenti ufficiali, e i miliardi di slogan, io continuo a darti martellate in testa, tu provi dolore o no?


Ecco, con questo stiamo proprio parlando del Cammino Neocatecumenale.

La cui storia e la cui situazione sono sempre più note ed evidenti.

Gli errori dottrinali, gli abusi liturgici, le disobbedienze... è tutto sempre più noto.

Eppure, ancora oggi, 7 giugno 2008, dobbiamo ripetere tutte queste semplici osservazioni.


Evidentemente certi neocatecumenali (il grosso, purtroppo) hanno ancora una distorta percezione della realtà.

Ti danno una martellata in testa, e poi dicono che ti hanno fatto una carezza.

La martellata è ovviamente il danno che compiono in termini dottrinali e liturgici.

Sognano uno Statuto che dica che le martellate sono carezze - magari anche con la firma del Papa - in modo da continuare a fare del male alla Chiesa.


Ma per quante ingannevoli parole possono pronunciare, per quanti lusinghieri slogan possono spargere, per quante giustificazioni (e arrampicate sugli specchi) possono tirar fuori... a suon di parole e documenti, una martellata in testa non diventa una carezza.

La realtà è quella: descriverla in modo diverso, significa mentire.

Si può mentire "a fin di bene" solo in certe particolarissime situazioni (Perlasca che mentiva ai nazisti).

La propaganda neocatecumenale comincia col mentire a proposito del Papa.

Kiko stesso ha mentito al Papa: "siamo contentissimi per le norme, però... però... però..."


La disperazione dei neocatecumenali - anche di certuni che conosco ma che non frequentano queste pagine - è proprio dovuta al fatto di avvertire sempre di più che i buoni frutti nel Cammino sono stati un incidente di percorso, non l'ordinaria evoluzione.

Se uno si accorge onestamente che la sua buona fede è stata tradita, cosa farà? Lascerà chi lo ha ingannato.

Chiederà perdono per le "martellate" e smetterà immediatamente di darne.

Smetterà di chiamare "carezze" le martellate, ed anzi le chiamerà col loro vero nome.


Dopotutto... è tutto così facile!

Il Papa chiede che la messa del Cammino sia uguale alla messa della Chiesa: perché mai ancora non lo si fa?

Dal 1967 ad oggi, per 41 anni, vengono insegnate cose astruse, strafalcioni, eresie: perché mai non si passa una buona volta al puro e semplice Catechismo?

Cosa ha di tanto speciale il Cammino, da sentirsi esonerato dall'obbedienza dovuta al Papa? dall'amore per la liturgia della Chiesa? dall'amore per gli insegnamenti della Chiesa?

Ci vuole così tanto per liberarsi di quegli errori?

Ci vuole così tanto per capire che il Cammino ha insegnato ad amare solo Kiko e il Cammino?

Con che coscienza si può restare nel Cammino, dopo che con tutta evidenza il Cammino disobbedisce al Papa, strazia le liturgie, insegna strafalcioni ed eresie?

Solo un ambiente "esclusivo" ed emotivamente "coinvolgente" può produrre risultati del genere. Ecco perché è così difficile tornare ad essere liberi cristiani dopo essere passati per le maglie del Cammino.