venerdì 6 giugno 2008

Per i neocatecumenali non conta l'ortodossia, ma gli appoggi politici

Rispondo all'anonimo neocatecumenale che nel forum ha vantato imprecisati "porporati", come se questi ultimi avessero già deciso a favore del Cammino (e allora perché ci mettono tanto a pubblicare la loro decisione? forse perché sanno bene che il Papa non la gradisce?)

Insomma, siamo alle solite tecniche neocatecumenali per eludere le accuse.

"Dei porporati stanno vagliando".

Ma questo cosa cambia?

Gli eventuali incoraggiamenti o complimenti della gerarchia, annullano forse gli errori che avete già fatto e che non volete riparare?

Lo sappiamo tutti che bramate un riconoscimento giuridico.

Ma anche quando ci fosse un riconoscimento, cosa cambierà dei gravissimi errori che avete già commesso? (errori dottrinali, errori liturgici...)

Il riconoscimento giuridico non ce l'avete ancora.

E gli errori dottrinali e liturgici (che comunque non vengono "coperti" o "sanati" dal riconoscimento giuridico) sono ancora tutti lì.


Noi chiediamo ai neocatecumenali esattamente ciò che chiede il Papa.

E cioè che i neocatecumenali abbandonino quelle liturgie bislacche e quelle dottrine eretiche - solo così il Cammino potrà aver posto nella Chiesa.


Qualora dovesse arrivare la leggendaria approvazione, occorrerà leggerla attentamente per vedere quali limiti avrà e imporrà.

Nel frattempo, per riassumere la situazione attuale, ci basta rivedere i soli titoli degli ultimi articoli pubblicati dall'ineffabile Korazym.org a proposito del loro maggior sponsor, e cioè il Cammino Ereticatecumenale:


29 maggio 2007: "Kiko conferma: è prossima l'approvazione"

4 settembre: "Kiko: gli statuti saranno approvati"

13 dicembre: "Statuti e liturgia, traguardo finalmente vicino?"

18 febbraio 2008: "E quella degli statuti diventa una telenovela".