venerdì 6 giugno 2008

A proposito di "lavaggio del cervello"

Il problema non è il cosiddetto "lavaggio del cervello".

Al contrario!

Il problema è che un neocatecumenale non può accettare di ragionare.

Il neocatecumenale, o è ingenuo, o è in malafede.

Il neocatecumenale che comincia a ragionare, ben presto smette di essere neocatecumenale.

Il ragionamento proibito è infatti di una semplicità estrema: se il Cammino è "nella Chiesa", perché mai il Cammino vuole essere così diverso dalla Chiesa?

Se il Cammino vuole essere "cattolico", perché mai disubbidisce al Papa?


Il neocatecumenale tipico è solo un poveraccio!

Dopo che nel Cammino ha bruciato tempo, pazienza, amicizie, soldi, come può "tornare indietro"?

Deve andare avanti con "disperata coerenza".

Deve coerentemente continuare a sbagliare.

Si trova "costretto" a continuare a sbagliare perché è difficilissimo ammettere di essersi ingannato ed aver ingannato.

E' difficilissimo ammettere di aver bruciato sull'altare del falso idolo Kiko-Carmen tutti quei soldi, tutti quegli anni, tutti quei rapporti umani (perfino in famiglia!)

Il Cammino è ispirato dal demonio.

Si comincia per ingenuità, si continua per ingenuità, e si prosegue per una disperata coerenza con i propri errori: perseverare è diabolico.

La violenza psicologica è tanto grande quanto sottile.