lunedì 30 giugno 2008

Il Papa preferisce in ginocchio... e i neocatecumenali pretendono di sedersi

Il Papa distribuirà la Comunione solo ai fedeli che si inginocchieranno.

Per Kiko Argüello, fautore della comunione "da seduti" come in osteria, sarà davvero dura inginocchiarsi.

Sarà dura non certo per la mancata abitudine (suppongo infatti che si sia inginocchiato l'ultima volta il giorno della sua prima comunione, circa sessant'anni fa)...

Sarà dura, invece, per la sua attitudine molesta nei confronti del Papa!

L'ultima volta, come ricorderete, Kiko andò a fare la Comunione con le braccia conserte (link 1, link 2, link 3), evidentemente infastidito dal fatto che non poteva stare comodamente seduto come a tavola in osteria.


Leggo dal blog di Petrus che il demonio si è infuriato parecchio al solo vedere l'immaginetta di papa Benedetto XVI.

La prima cosa che ho pensato, è che lo Statuto neocatecumenale del 2008 è la sua vendetta per la pubblicazione di quel benedetto Motu Proprio sulla Messa tradizionale mai abolita.


Ricordiamoci sempre il problema del significato delle parole.

Noi qui parliamo in italiano.

Perciò, se diciamo che la Messa è un dono allora intendiamo che la Messa è un dono, qualcosa che ci è donato.

Un neocatecumenale può benissimo dire: "sì, sì, anche per me la messa è un dono".

Ma lui non parla della Messa, bensì della parodia della messa, cioè della messinscena neocatecumenale.

E per "dono" non intende qualcosa che gli è donato: nel pronunciare la parola "dono" intende solo usare uno slogan pubblicitario, un po' come quando gli spot TV dicono che quel tale prodotto è "fragrante", è "conveniente", è "nuovo", senza che nessuno di questi termini lo descriva con verità.

Quando parlano del Vangelo, intendono ovviamente quello che Kiko si è messo sotto i piedi.

Quando parlano di umiltà, intendono ovviamente la confessione pubblica dei peccati (scandalo e idiozia), cioè l'esatto contrario della confessione sacramentale (tutelata dal segreto rigoroso) e della direzione spirituale (altrettanto tutelata).

Quando parlano della croce, intendono naturalmente non quella che ognuno ha da prendersi pur di seguire il Signore (come dice il Vangelo), ma... quella su cui vogliono crocifiggere noialtri e il Papa, nella misura in cui diciamo la verità su di loro.

Figurarsi poi quando utilizzano il nome di Nostro Signore per indicare invece le paturnie kikiane-carmeniane.

I lupi rapaci neocatecumenali possono perdere il pelo, ma non il vizio.