lunedì 30 giugno 2008

Il Papa preferisce in ginocchio... e i neocatecumenali pretendono di sedersi

Il Papa distribuirà la Comunione solo ai fedeli che si inginocchieranno.

Per Kiko Argüello, fautore della comunione "da seduti" come in osteria, sarà davvero dura inginocchiarsi.

Sarà dura non certo per la mancata abitudine (suppongo infatti che si sia inginocchiato l'ultima volta il giorno della sua prima comunione, circa sessant'anni fa)...

Sarà dura, invece, per la sua attitudine molesta nei confronti del Papa!

L'ultima volta, come ricorderete, Kiko andò a fare la Comunione con le braccia conserte (link 1, link 2, link 3), evidentemente infastidito dal fatto che non poteva stare comodamente seduto come a tavola in osteria.


Leggo dal blog di Petrus che il demonio si è infuriato parecchio al solo vedere l'immaginetta di papa Benedetto XVI.

La prima cosa che ho pensato, è che lo Statuto neocatecumenale del 2008 è la sua vendetta per la pubblicazione di quel benedetto Motu Proprio sulla Messa tradizionale mai abolita.


Ricordiamoci sempre il problema del significato delle parole.

Noi qui parliamo in italiano.

Perciò, se diciamo che la Messa è un dono allora intendiamo che la Messa è un dono, qualcosa che ci è donato.

Un neocatecumenale può benissimo dire: "sì, sì, anche per me la messa è un dono".

Ma lui non parla della Messa, bensì della parodia della messa, cioè della messinscena neocatecumenale.

E per "dono" non intende qualcosa che gli è donato: nel pronunciare la parola "dono" intende solo usare uno slogan pubblicitario, un po' come quando gli spot TV dicono che quel tale prodotto è "fragrante", è "conveniente", è "nuovo", senza che nessuno di questi termini lo descriva con verità.

Quando parlano del Vangelo, intendono ovviamente quello che Kiko si è messo sotto i piedi.

Quando parlano di umiltà, intendono ovviamente la confessione pubblica dei peccati (scandalo e idiozia), cioè l'esatto contrario della confessione sacramentale (tutelata dal segreto rigoroso) e della direzione spirituale (altrettanto tutelata).

Quando parlano della croce, intendono naturalmente non quella che ognuno ha da prendersi pur di seguire il Signore (come dice il Vangelo), ma... quella su cui vogliono crocifiggere noialtri e il Papa, nella misura in cui diciamo la verità su di loro.

Figurarsi poi quando utilizzano il nome di Nostro Signore per indicare invece le paturnie kikiane-carmeniane.

I lupi rapaci neocatecumenali possono perdere il pelo, ma non il vizio.

domenica 29 giugno 2008

Perché lettere e statuti non bastano

Ieri ti dicevo: Noi condanniamo l'errore neocatecumenale ma, specialmente dopo ciò che abbiamo visto, non ci facciamo illusioni.

Un "catechista" neocatecumenale che insegni il Catechismo della Chiesa Cattolica è pura utopia.

Una tra le tante possibili soluzioni sarebbe quella di far celebrare le messe delle comunità neocatecumenali a sacerdoti di provata pietà.

E di far insegnare il Catechismo della Chiesa, negli incontri delle comunità, da persone religiose di provata pietà e preparazione.

Anche questa, come vedi, è utopia: i "catechisti" e i "presbiteri" neocatecumenali non sono disposti ad arretrare di un millimetro.

È questo il punto.

Kiko propugna un metodo che pretende che sia accettato in blocco, senza modifiche, perfino se queste modifiche vengono chieste esplicitamente dal Papa.

Quando si trova con le spalle al muro, è disposto a fare buon viso a cattivo gioco.

Ma non appena ottiene un qualche straccio di approvazione, subito il lupo rapace travestito da pecorone torna ad essere più lupo e più rapace di prima.

Alla conferenza stampa di presentazione degli Statuti, ecco Kiko: “Ora è il papa a dover combattere con Arinze”... “Vedremo, deciderà il singolo vescovo”... “Se fosse successo per tre volte, saremmo stati denunciati e ce la avrebbero vietata”.

A Kiko non importa la verità sulla liturgia; riduce tutto ad un ambiguo e fuorviante "Arinze contro noi, Arinze contro il Papa".

A Kiko non importano le decisioni del Papa, contro le quali trova la miserabile scusa del "decideranno i vescovi", proprio quelli ai quali ha semmpre disobbedito (o comprato il consenso).

A Kiko non importa il sacrilegio: per lui la questione del calice è solo un problema di "non farsi denunciare per tre volte".

Se Kiko è così, come meravigliarsi che i suoi scagnozzi (catechisti e super-catechisti) lo seguano?

A lui debbono le loro fortune e i loro successi, grazie a lui possono "comandare" su tante persone (il gusto del potere sugli altri), grazie a lui "contano" (la vanità)... anche se hanno insegnato emerite scemenze, ed hanno spacciato per cattolico un Cammino protestante con una parodia (che non fa nemmeno ridere) della liturgia.

sabato 28 giugno 2008

Sostituire le catechesi eretiche col Catechismo della Chiesa cattolica

Elisa ha detto: Fare usare il catechismo della chiesa e non quello di kiko sarebbe già un buon motivo, anzi eccellente, per avere fatto tutto ciò!


Cara Elisa,

chi per quarant'anni ha sempre detto "forza Juve", non può improvvisamente e obbedientemente dimenticare tutto e cominciare a dire la verità (cioè che l'Inter è meglio della Juve).

Stai pur certa che un catechista neocatecumenale userà il Catechismo della Chiesa Cattolica solo dopo aver abbandonato il Cammino.

Dopo aver fondato le proprie fortune ripetendo acriticamente e tenacemente le scempiaggini di Kiko... dopo aver mostrato una faccia di bronzo disobbedendo al Papa perché così voleva Kiko... dopo aver tratto in inganno perfino i propri cari, propinando loro quelle stesse scemenze kikiane-carmeniane...

...dopo tutto questo, ci vuole veramente una grossissima grazia soprannaturale per rinnegare una vita di gravi errori fatti, insegnati, diffusi, professati.


Noi condanniamo l'errore neocatecumenale ma, specialmente dopo ciò che abbiamo visto, non ci facciamo illusioni.

Un "catechista" neocatecumenale che insegni il Catechismo della Chiesa Cattolica è pura utopia.

Una tra le tante possibili soluzioni sarebbe di far celebrare le messe delle comunità neocatecumenali a sacerdoti di provata pietà.

E di far insegnare il Catechismo della Chiesa, negli incontri delle comunità, da persone religiose di provata pietà e preparazione.

Anche questa, come vedi, è utopia: i "catechisti" e i "presbiteri" neocatecumenali non sono disposti ad arretrare di un millimetro.

venerdì 27 giugno 2008

Per Kiko Arguello i sacrilegi si possono fare

“Ora è il papa a dover combattere con Arinze”, esclamava Kiko in conclusione.

Si direbbe piuttosto che il Papa abbia da combattere con Rylko.


Sentite l'ineffabile neocatecumenale Stefano Caredda:

...durante la celebrazione eucaristica tenuta domenica 15 giugno al centro neocatecumenale di Porto San Giorgio, alla presenza del cardinale Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, sia il pane che il vino sono stati ricevuti secondo le nuove modalità che saranno poi allargate col tempo (qualche settimana, secondo la tradizione orale) a tutte le comunità del Cammino.

Tanto per cambiare, il Cammino comincia col disobbedire.

Perché mai ci vuole "qualche settimana"?

Forse che i neocatecumenali sono sprovvisti non solo di telefono, ma anche di orecchie?


Sul calice "da seduti", Kiko ha risposto con un “Vedremo, deciderà il singolo vescovo”.

Per il calice "in piedi" bisognerà aspettare che lo comandi il singolo vescovo?

E poi, i neocatecumenali obbedirebbero davvero?

Povero Caredda... anche stavolta Kiko lo ha costretto a fare acrobatici arrampicamenti di specchi!


Queste notizie sono infatti tratte da fonte non sospetta: il blog neocatecumenale dell'ineffabile neocatecumenale Stefano Caredda (a suo tempo, Caredda insisteva furiosamente a dire che né lui né Korazym erano neocatecumenali: spero che lo abbia fatto per vergogna, piuttosto che per ingannare meglio i lettori).


Ancora Kiko, con le sue uscite imbecillissime, stavolta a proposito dell'Ultima Cena: «...nel corso della quale Gesù disse “Questo è il mio Corpo” (a significare la rottura della schiavitù dell’uomo all’egoismo e al demonio)».

È una boiata veramente colossale. Per venti secoli tutta la Chiesa ha sempre pensato che Gesù, dicendo "questo è il mio Corpo", intendeva veramente "questo è il mio Corpo", cioè la sua presenza reale nel sacramento, tant'è che poi ha comandato "fate questo in memoria di Me".

Ma evidentemente Kiko non crede nella presenza reale; per Kiko quelle parole sono solo un simbolo, che servono a significare un concetto.


Preparatevi per la mazzata finale...

Guardate cosa dice Kiko:

“Abbiamo scelto di fare la comunione seduti – ha affermato Kiko avvicinandosi al cuore della questione - soprattutto per evitare che si versasse per terra il Sangue di Cristo. La nostra paura era che se si versasse il Vino per terra: se fosse successo per tre volte, saremmo stati denunciati e ce la avrebbero vietata”.

Kiko non è preoccupato dal sacrilegio ma dal... divieto (che poi comunque si sarebbe guardato bene dal rispettare).

giovedì 26 giugno 2008

Le solite mezze verità (grandi falsità) dei neocatecumenali

Carissimo Paolo,

ti prego di non dire idiozie.

Nel 1997 Giovanni Paolo II ha chiesto una "regolazione statutaria" per il Cammino.

Poi, quando nel 2002 furono presentati gli statuti ad experimentum, Giovanni Paolo II non intervenne, non fece parola, non disse nulla, neppure un minimo cenno.

Eppure nelle udienze, nelle omelie, negli Angelus, aveva tante occasioni per farlo... Ma come? Non era stato lui a volere gli Statuti?

Evidentemente non gli piacevano, aveva in mente qualcosa di diverso. Infatti, per mesi, vi circondò col suo assordante silenzio.

Dunque, tu mi stavi dicendo una mezza verità, cioè una menzogna.

Come tutti i neocatecumenali dotati di un po' di intelligenza, sei costretto a mentire sempre di più.

Hai detto che molti prelati hanno voluto l'approvazione del Cammino. Anche questa è una mezza verità, cioè una menzogna.

Moltissimi altri prelati non hanno voluto l'approvazione del Cammino. Ma tu ovviamente non ne parli.

E nemmeno fai cenno al "metodo" con cui sono stati convinti i tuoi prelati nella immaginifica Domus Galilaeae.

Si sono riuniti lì di loro iniziativa, o dietro caldo invito di Kiko? (lo sai bene: Kiko)

Si sono riuniti lì a proprie spese, o ha pagato tutto il Cammino? (lo sai bene: il Cammino)

Hanno discusso il comunicato finale per pervenire ad un accordo, o hanno letto il testo senza avere modo e tempo di dissentire? (lo sai bene: non hanno avuto modo di dissentire)

Hanno espresso un umile parere a seguito di una richiesta del "discernimento di Pietro", oppure hanno fatto pressioni per produrre un veloce risultato? (lo sai bene: pressioni)

Tu non sei un cretino, e certamente ti sarai posto domande come queste, ed anche più severamente di quanto non le abbia espresse io.


Non sei un cretino, e perciò sai bene che anche un cardinale può in buona fede convincersi della bontà di un cammino... se inondato e subissato di "input" adeguati.

Sicuramente non sei un cretino, e perciò non ti sfugge che un'adeguata campagna di marketing può far apparire come «benedizione» quella che purtroppo tutti gli indizi mostrano essere un'«estorsione».

Il fatto che tu non sia un cretino, non ti autorizza a pensare che lo sia io.

Per cui non puoi mentirmi in maniera così patetica, chiamando "benedizione della Chiesa" il risultato - ancorché equivoco - di accurate manovrine neocatecumenali.

Non puoi chiamare "benedizione della Chiesa" uno Statuto incompleto, pubblicato nonostante la mancanza del parere essenziale di altre congregazioni. E se anche dovesse venire parere positivo dalla CDF, perché mai ci sarebbe stato bisogno di pubblicare già adesso lo Statuto incompleto? La Chiesa è forse il posto delle manovrine politiche di leader di fazioni?

Per onestà non dovresti neppure pretendere che il prodotto di un Pontificio Consiglio rispecchi esattamente e minuziosamente la volontà del Papa.

Non puoi chiamare "benedizione della Chiesa" il prodotto delle vostre pressioni.


E' proprio come in quella parabola: il padre dice al figlio "va' a lavorare nei campi", e il figlio risponde "sì" ma poi non ci va.

Non ci va, perché segue la sua ispirazione, piuttosto che la volontà del Padre.

Tu non sei cretino, e lo avrai già capito bene: il Papa vi manda le sue "decisioni" attraverso la lettera di Arinze, voi prima dite "sì" e poi disobbedite.

Avete disobbedito con ogni scusa (l'ultima scusa era la "fase di transizione")... e ora pretendi pure che tale disobbedienza debba meritare come premio lo statuto?

Avete letteralmente fabbricato l'approvazione, e pretendete pure di chiamarla "benedizione della Chiesa".

Ma sbandierare l'autorevolezza del cardinale Rylko non può cambiare il marciume che alberga nel vostro cuore e che trasuda da ogni parola che correte a scrivere qui sopra.


Vedi, voi neocatecumenali partite da un presupposto protestante.

Il cattolico, se ha un'ispirazione, chiede umilmente che venga vagliata e corretta dalla Chiesa.

E se la Chiesa dice "no", allora il cattolico abbandona la sua idea anche se la ritiene giusta.

Il protestante, se ha un'ispirazione, la segue in ogni caso.

Voi siete protestanti che pretendono di essere qualificati come cattolici.

Kiko ha seguito la sua ispirazione, ed ha preteso di imporla alla gerarchia cattolica.

Anziché farsi vagliare, ha preferito andare avanti.

Anziché obbedire, ha preferito fare di testa sua.

Non sei cretino, e perciò certamente in cuore ti brucia dolorosamente l'idea che non dovrebbe essere quello il metodo per farsi "riconoscere" dalla Chiesa.

Certamente hai il terrore di pensare a quale "valore" abbia uno Statuto che è stato estorto con l'inganno e con le pressioni, con le mezze verità e le complete bugie.

Certamente hai presente che la benedizione della Chiesa è un dono immeritato, non una preda da catturare con ogni sorta di astuzie, trucchi, mezzucci, disonestà e finzioni.


Se anche riusciste a convincere perfino uno come me che siete cattolici... questo vostro metodo di mezze verità, di slogan, di insinuazioni, questo vostro metodo di falsità e di arroganza, di rapacità e prevaricazione, è evidente che ha per padre il diavolo.

mercoledì 25 giugno 2008

Permangono le eresie e le disobbedienze neocatecumenali

Un neocatecumenale del sud Italia è "passato al contrattacco", accusando me di essere "eretico e disobbediente". Ecco cosa gli ho scritto, rispondendogli punto per punto.


Carissimo fratello, chiariamo bene i termini.

"Eretico" non significa "sprovvisto di statuto".

"Eretico" significa "uno che professa idee in contrasto con l'insegnamento della Chiesa".


"Disobbediente" non significa "sprovvisto di statuto".

"Disobbediente" significa "uno che disobbedisce".


Avete disobbedito con e senza statuto.

Avete professato idee sballate con e senza statuto.

Non vi siete mai pentiti.

Per di più, ora, con la scusa dello statuto, fate ancora peggio di prima.

VERGOGNA!


La Chiesa è ancora garante contro il Cammino.

Parliamo infatti della Chiesa della Sacrosanctum Concilium, della Ecclesia De Eucharestia, della Tradizione, del Magistero, eccetera.


Tu invece identifichi la Chiesa esclusivamente come quell'entità che sotto determinate "pressioni" produce il risultato che voialtri neocatecumenali avete fabbricato.

Non abbiamo torto, perciò, a parlare di "momenti bui".


E comunque sai già che Kiko, campione della disobbedienza, ha la faccia tosta di annunciare sotterfugi perfino al momento dell'annuncio dello Statuto (per esempio, dopo un breve periodo di comunione "metà in piedi e metà seduti", dirà che ci si può sedere per tutto il tempo).

Nostro Signore legge nei cuori, e nelle Scritture ci ha già fatto sapere che non dobbiamo angustiarci se l'empio prospera.

martedì 24 giugno 2008

Proprio come succede a scuola...

E' proprio come succede a scuola.

Anziché bocciare il bulletto delinquente, lo si promuove... per toglierselo dai piedi.

Ma così il bulletto avrà possibilità immensamente più grandi di fare danni.

E tutti gli altri, a scuola, hanno già capito che per essere promossi non c'è bisogno di studiare e sapere, non c'è bisogno di comportarsi bene e ubbidire.


E se a qualche neocatecumenale era venuto un momento di dubbio, "non ti preoccupare più: abbiamo lo Statuto".

Ho sentito poco fa un religioso, sgomento e desolato. Mi ha detto "beh, lo hanno deciso dall'alto, obbediremo".

Gli rispondo: "ma se non sai nemmeno «cosa» è stato deciso?"


Ora, gli effetti della potente macchina propagandistica neocatecumenale non si faranno attendere:

- parroci e vescovi, sapendo "approvato" il Cammino, non se la sentiranno di ostacolarlo;

- cosa dovrà inventarsi un parroco per dire che non vuole più il Cammino in parrocchia? (non ha più diritto di decidere chi può e chi non può stare in parrocchia?)

- cosa dovrà inventarsi un vescovo per dire che non vuole più il Cammino in diocesi? (provate ad immaginarvelo, alla Conferenza Episcopale Regionale, mentre gli altri vescovi gli dicono "ma dai, c'è lo Statuto, se fanno pasticci tu resti comunque con le mani pulite")

- chi invece ha sempre obbedito, anche se ha fatto un'opera buona, viene ridicolizzato da questo "colpo di testa" del Pontificio Consiglio per i Laici (che, ricordiamolo, come disse la Carmen Hernández nel 2002, avrebbe avuto "un futuro grandissimo se appoggerà il Cammino Neocatecumenale")


Di fronte ad una tale sventurata decisione dei "vertici", addolorato per le conseguenze che pagherà la Chiesa, continuo a chiedermi: ma se l'approvazione dello Statuto era il "male minore"... quale sarà mai il "male maggiore" che si è voluto evitare?

lunedì 23 giugno 2008

Nelle loro grida non c'è gioia ma rabbia

Il fatto che tanti neocatecumenali vengano ancora su questo blog a blaterare ed imprecare, è indice che nel loro cuore non alberga la gioia sincera.

In passato, chi aveva ricevuto un riconoscimento dalla Santa Sede, era solitamente impegnato a piangere di gioia e a pregare per ringraziare per il dono ricevuto.

Per i neocatecumenali evidentemente non è così.

Nel cuore dei neocatecumenali c'è il fondato sospetto che il riconoscimento di quel Pontificio Consiglio non è stato esattamente un dono.

Nel loro cuore alberga il fondato sospetto che quel Pontificio Consiglio, anziché "consigliare il pontefice", abbia agito di testa propria.

I neocatecumenali che hanno un minimo di intelligenza, sanno bene di essere in un Cammino che difende gelosamente e propina instancabilmente un cumulo di errori dottrinali e liturgici (per non parlare di tutto il resto).

Il marciume che si portano dentro, risuona continuamente dalle loro parole: dal primo giorno che è stato aperto questo blog, usano sempre gli stessi toni, la stessa rapacità, la stessa arroganza, gli stessi trucchetti verbali, le stesse astuzie oratorie.

Il 29 aprile il Papa diceva ai vescovi giapponesi di non aver approvato nessuno Statuto.

Ciononostante, in quegli stessi giorni giunge al Pontificio Consiglio per i Laici una "decisa presa di posizione" (?) di un po' di vescovi abbindolati o comprati dal Cammino.

Apro una parentesi per ricordare che la stessa Carmen Hernández, nel 2002, si era lasciata scappare la frase: "Questo Pontificio Consiglio avrà un futuro immenso, se appoggerà il Cammino Neocatecumenale".

Chissà se anche nel discorso di quest'anno avrà sparato qualche affermazione del genere, lei, che è stata capace di interrompere il Papa mentre parlava (caso forse unico nella storia della Chiesa cattolica).

Dunque, già nel 2002, i vertici neocatecumenali consideravano quello stesso Pontificio Consiglio per i Laici non come un maestro cui obbedire per adeguarsi a ciò che desidera il Papa... ma come un partner di una qualche operazione politica-commerciale, addirittura minacciabile in stile mafioso come ha fatto la Carmen con le parole appena citate.

Insomma, tutti gli indizi convergono:

- prima avete estorto un "riconoscimento" ad un Pontificio Consiglio

- poi andate in giro dicendo che "la Santa Sede" vi approva

- quindi venite qui a riversare il vostro veleno contro chi vi ricorda queste cose così ovvie, così evidenti.

Voialtri neocatecumenali preferite le tenebre alla luce.

Se le critiche al Cammino fossero infondate, ci ridereste su e le ignorereste.

Invece avete continuamente bisogno di correre qui a dire (inventare) la vostra, a spargere il fiele che trabocca dai vostri cuori, a insultare chi rende evidente la verità.

Avete sempre l'urgente necessità di correre qui a confondere le acque, a cantare vittoria come se fosse in gioco la coppa UEFA anziché la fede.

Sembrate proprio quel genere di persone che hanno la coscienza sporca, ma sentono continuamente il bisogno di urlare a tutti di averla pulita.

Il Cammino Neocatecumenale è fondato sulla menzogna: anche col tanto agognato "riconoscimento" di venerdì scorso, avete l'impellente necessità di correre qui a sbrodolare le vostre acrobatiche "interpretazioni", le vostre misere giustificazioni, le vostre solite farneticazioni.

Del resto, è proprio ciò che ha fatto Kiko venerdì con la sua lingua biforcuta: da un lato ringrazia il Papa, dall'altro dichiara che gli disobbedirà anche e soprattutto sulla liturgia.

Piscis a capite foetet, il pesce puzza dalla testa. E se quella è la testa, come meravigliarsi del comportamento di voialtri neocatecumenali?

domenica 22 giugno 2008

Purtroppo è stato creato un pericoloso precedente

Qualche commento a caldo.

Con la consegna degli Statuti definitivi del Cammino Neocatecumenale si apre una nuova pagina della storia della Chiesa.

E' stato infatti creato un precedente più unico che raro, l'autogoal più fragoroso dei tempi moderni, che ha almeno questi tre significati:


1) la Chiesa è disposta a premiare dei disobbedienti conclamati impenitenti.

Da oggi, nel contestare a qualcuno l'obbedienza alla Chiesa, ci si sentirà rispondere: "e i neocatecumenali, allora?"


2) qualunque altro eretico può far "brevettare" le proprie idee balzane (liturgia e dottrina) da un qualsiasi Pontificio Consiglio sufficientemente "oliato".

Da oggi, nel contestare a qualcuno lo strazio liturgico e l'equivocità dottrinale, ci si sentirà rispondere: "e i neocatecumenali, allora?"


3) da oggi uno può platealmente e continuativamente disobbedire al Papa, ripetutamente annunciare che il Papa lo approva (smentito poi ogni volta), e alla fine addirittura ottenere l'agognata approvazione.

Da oggi, non si può più dire "non farete molta strada", e nemmeno "con questo Papa no farete molta strada". Ad un futuro Papa si potrà obiettare: "e Ratzinger, allora? il Motu Proprio e le liturgie neocatecumenali!"


In sintesi, ecco cosa risulta (spero tanto di sbagliarmi, spero tanto di essere smentito):

1) perfino sotto un Papa come Ratzinger si può essere "approvati" pur presentando dottrine eretiche (da 44 anni ad oggi);

2) perfino sotto un Papa come Ratzinger si può essere "approvati" pur straziando la liturgia (da 44 anni ad oggi);

3) perfino sotto il Papa del più famoso "Motu Proprio" dell'epoca moderna, è costretto a soccombere all'avanzata de Los Kikos.


Ma le forze degli inferi non praevalebunt, non prevarranno.

Aspetteremo gli sviluppi, senza lasciarci trascinare dalla propaganda.

sabato 21 giugno 2008

Breve chiosa ad una frettolosa "agenzia"

Qualche brevissima chiosa alla frettolosa notizia lanciata da Zenit.

Perfino Rylko lo ha dovuto dire: "Durante la cerimonia, il Cardinale ha lasciato tre orientamenti particolari ai membri delle comunità neocatecumenali: obbedienza ai Vescovi, riconoscimento del ruolo di presbitero e fedeltà ai testi liturgici della Chiesa."

Evidentemente, a tutt'oggi, nonostante lo Statuto, perfino Rylko sa che:

1) i neocat disobbediscono ai vescovi
2) i catechisti neocat valgono più del "presbitero"
3) i neocat non seguono i testi liturgici della Chiesa.


Perfino papa Paolo VI disse a Kiko: “Sii umile e fedele con la Chiesa e la Chiesa ti sarà fedele”.

Evidentemente, già agli occhi di Paolo VI, Kiko non era né umile né fedele alla Chiesa.


"...in questo momento la Santa Sede sta studiando i testi delle catechesi del Cammino perché possano essere resi pubblici e distribuiti nelle Diocesi del mondo..."

Evidentemente i testi contengono ancora troppe eresie. Dal 1977 (cioè da trentun anni) stanno ancora "studiando".


"...Secondo Argüello, l'unico cambiamento significativo introdotto dagli Statuti definitivi riguardo alla liturgia è relativo al modo di ricevere la Comunione durante l'Eucaristia, che implicherà un leggero cambiamento rispetto al costume che veniva seguito... Non così il Calice, che continuerà a riceversi da seduti..."

Evidentemente per Kiko vale il proverbio: "Fatti gli Statuti, trovato l'inganno".

venerdì 20 giugno 2008

Ma perché odiate i neocatecumenali?

Caro amico,

qui non odiamo nessuno.

Per sapere cosa pensiamo del Cammino Neocatecumenale, puoi comodamente sfogliare il sito (oltre che le pagine di questo blog).

Ti posso già anticipare che non ci troverai odio, ma solo constatazioni e perplessità.

E scoprirai che siamo pronti ad abbracciare tutti i neocatecumenali che rinnegano le corbellerie liturgiche e gli strafalcioni teologici del Cammino.

giovedì 19 giugno 2008

Ancora a proposito dello Statuto

Un precedente interessante. Non molto tempo fa una certa congregazione ha avuto approvazione pontificia e ripetuti elogi vaticani. Pochi anni dopo, tale congregazione è stata sciolta d'autorità poiché la fondatrice aveva cominciato ad asserire di essere una reincarnazione della Beata Vergine, e gli adepti avevano continuato a seguirla.

Il male minore. Quando nei sacri palazzi sembra passare qualcosa di strano, è solo indice che in quel momento era stato identificato come il minore dei mali. Per esempio, la Ostpolitik vaticana di non troppi anni fa.

Stare in guardia dalle interpretazioni. Una delle migliori armi del demonio è la confusione tra realtà ed interpretazione. Cerchiamo perciò di non soccombere agli slogan neocatecumenali, che sono purtroppo maestri dell'arte del confondere.

Ma attenzione ai contenuti. Tolte tutte le frasi di circostanza, cosa rimane? Quanto avevamo già anticipato di quel che è stato detto? Questa non è la lotta tra tifoserie opposte, ma tra la verità e gli slogan.

È stato creato un pericoloso precedente. Da oggi, qualunque altro eretico capace di comprarsi un po' di vescovi, può ottenere uno straccio di approvazione per un qualsiasi "itinerario" di cui non siano neppure note le "catechesi".

I ministri di satana sono sempre più zelanti di quelli del Signore. Chi ama la Chiesa, prova dolore nel constatarvi una crepa in più. Dolore anche per i propri peccati, misteriosamente legati alla malasorte della barca di Pietro (che però, come ci è stato autorevolmente garantito, non affonderà).

Gli Statuti non parlano a noi ma a loro. Sono i neocatecumenali a doversi "difendere", non noi. Tolte le frasi di circostanza, gli Statuti non zittiscono noi, ma loro (dando loro dei limiti e delle direttive).

Siamo stati e continuiamo ad essere fedeli alla Chiesa. Fedeltà alla Chiesa non implica condivisione cieca di ogni decisione presa nei sacri palazzi. E comunque, a chi sbandiera Statuti, occorre ricordare le sue passate, presenti, e certamente future disobbedienze e infedeltà.

La giustizia non è di questo mondo. Anche se corrompessero lo stesso Papa, Nostro Signore sa cosa abbiamo in cuore noi e sa cosa hanno in cuore loro. E comunque nessuno può prevedere quando, dove e come soffierà lo Spirito.

Per non lasciarsi trascinare dalla propaganda neocatecumenale

Fermi restando gli errori teologici e gli abusi liturgici del Cammino Neocatecumenale,

aspettiamo di leggere il testo prima di commentare.


Inoltre, ricordiamoci che i neocatecumenali cantano vittoria perché sognano che quel testo contenga una giustificazione ai loro errori passati, presenti e futuri.

In realtà, sappiamo che non è così.

Ed è proprio per questo motivo che loro sono costretti a mentire in maniera così ossessiva. Per coprire una menzogna, occorre una menzogna sempre più grande.

Quando i neocatecumenali fagocitano la parrocchia

La seguente testimonianza, pubblicata tra i commenti del blog, riguarda un argomento che nelle mie pagine era stato solo brevemente accennato: i neocatecumenali che fagocitano le parrocchie.


Il mio giudizio sul cammino NC per come strutturato e applicato è fortemente negativo, pur conoscendo delle sante persone che ne fanno parte e che sono senz'altro in buona fede.

Uno dei motivi della mia negatività (sono di Roma) è che nella mia Parrocchia di un quartiere di periferia nato 15 anni fa esiste SOLO questa esperienza. Gli altri credenti sono "costretti" ad emigrare nelle parrocchie dei quartieri vicini, creando difficoltà evidenti, visto che abbiamo figli che devono essere accompagnati agli incontri e chissà se quando saranno autonomi avran vogli o possibilità di emigrare da soli. Visto che molti rinunciano, visto che molti sono scandalizzati dalle prediche domenicali per cristiani "normali".

Nella mia parrocchia (che pure ho provato a frequentare per anni sperando) la predica per i comuni cristiani è sempre identica, il suggerimento pastorale del Parroco per ogni difficoltà, consiglio, problema è unico "entra nel cammino, c'è la salvezza". No! Un parroco deve dire che la salvezza è in Cristo, e offrire il cammino spirituale adato ad ogni anima.

Recentemente sono stato invitato ad una comunione per "comuni cristiani". Neanche un coro per la liturgia son stati capaci di organizzare, chiusi nelle loro messe notturne per iniziati. Tre sfigati a suonare l'organo e cantare.
Oh bella direte voi, se voi cristiani "normali" emigrate e che dobbiamo fare tutto noi NC?

Il fatto è che qualche anno fa, in un incontro di prefettura per la pastorale familiare con il Vescovo di settore mia moglie espose il problema (anche con toni forti). A parte che non c'era nessun esponente NC di Prefettura (e mica è la loro Chiesa), la soluzione data dal Vescovo di settore (che conoscevo da molto tempo, da quando era parroco, e che stimo)è stata, vabbè, ma lì vicino c'è una parrocchia con un parroco in gamba...

Sono sconcertato da questa approvazione. E ritengo valide le vostre osservazioni su liturgia e teologia NC.
Come considero un abominio i seminari NC, che s'insegna di diverso? O che non s'insegna lì (S. Tommaso?, i vari Concili? la storia della Chiesa? La Liturgia?).

Però mi fido molto di Benedetto XVI, e del fatto che ancora non ho visto toni trionfalistici. Aspettiamo ancora un pò...

venerdì 13 giugno 2008

Approverei anch'io i neocatecumenali se...

Anch'io approverei i neocatecumenali, se loro (a cominciare da Kiko Argüello) rinnegassero chiaramente e pubblicamente almeno i venti errori descritti qui sotto.

Però non basterà che Kiko a nome di tutto il Cammino ammetta genericamente -per fare il primo esempio- che "è falso che l'uomo sia incapace di resistere al male".

Kiko dovrebbe onestamente aggiungere: "Quando vi ho insegnato che l'uomo è incapace di resistere al male, eccetera, eccetera, ho sbagliato e vi ho detto il falso ed ho indotto voi a sbagliare: perciò vi chiedo di non insegnare più quegli errori, vi chiedo di cancellarli dalle catechesi, vi chiedo di rimproverare anche i vostri più amati catechisti nel momento in cui ve li ripetano".

Insomma, di fronte all'accusa degli errori teologici della lista qui sotto, Kiko dovrebbe fare una pubblica e dettagliata professione di fede, imponendo ai neocatecumenali di non tornare a quegli errori.

E per coerenza ed onestà dovrebbe anche dare un taglio netto e definitivo alla liturgia "chiassata da osteria" tipica dei neocatecumenali.

In tal caso, queste pagine diventeranno improvvisamente inutili, ed io sarò tra i primi a sostenere il Cammino.

Ma finché i neocatecumenali si crogiolano nei loro errori, nascondendoli dietro i facili alibi dello Statuto o dell'elogio di alcuni ecclesiastici... beh, purtroppo sarà necessario continuare ad informare il mondo cattolico dei loro errori.


Venti falsi argomenti dei neocatecumenali (per i quali sono stati giustamente apostrofati eretici), lista stilata da padre Enrico Zoffoli, e purtroppo valida ancora oggi.

1° E’ falso che l’uomo, pur subendo le conseguenze del peccato originale, non sia più capace di resistere al male e di fare il bene: la sua libertà e responsabilità morale è indiscutibile, contro il pessimismo luterano.

2° E’ falso che il demonio, per quanto malvagio e insidioso, possa dominare la volontà umana al punto da costringerla al peccato, per cui la colpa non ricadrebbe principalmente sull’uomo.

3° E’ falso che l’uomo, col soccorso della grazia, non possa né debba lottare contro le proprie passioni, ossia sforzarsi di correggersi e tendere positivamente alla santità del suo stato.

4° E’ falso che una vera conversione comporti solo il riconoscimento e l’accusa dei propri peccati con la speranza del perdono di Dio; e non esiga quindi anche la contrizione e il fermo proposito di non peccare più.

5° E’ falso che il ricupero della grazia non implichi quella «giustificazione» che, insieme, è espiazione del peccato, riconciliazione con Dio e reale rigenerazione dell’anima, che torna a godere la sua amicizia e meritare la vita eterna.

6° E’ falso che l’uomo, peccando, non offenda veramente Dio e non sia perciò tenuto ad espiare la sua colpa, soddisfacendo un grave dovere di giustizia.

7° E’ falso che Dio, esigendo tale soddisfazione mediante il sacrificio, sia «crudele»: Egli non intende ricuperare qualcosa che l’uomo, peccando, Gli ha sottratto; e l’uomo può solo danneggiare se stesso, rifiutando il suo unico Bene. La «soddisfazione» a cui è obbligato consiste nel ri-affermare l’assoluto primato di Dio e la radicale dipendenza della creatura da Lui. Soltanto così essa dà a Dio quel che è di Dio, e a sé quel che è suo. Il dovere della giustizia coincide con quello del rispetto dovuto alla verità ontologica di Dio e dell’uomo.

8° E’ falso che la «religiosità», fondata sulla natura e la ragione, non sia un vero e degno culto dovuto a Dio quale Creatore e Provvidenza; e non sia perciò la legittima e doverosa tappa da raggiungere, necessaria perché l’uomo arrivi ad adorare il «Dio vivente» della Rivelazione ebraico-cristiana.

9° E’ falso che, nella Chiesa Cattolica, il sacrificio sia un residuo della mentalità pagana. Lo sarebbe soltanto se Dio, a cui si offre, fosse un idolo qual era concepito dalla mitologia classica: geloso e vendicativo... La legge mosaica prescriveva un «sacrificio di espiazione» ed altri, per celebrare i quali istituì il «sacerdozio». Perché la Chiesa non dovrebbe averlo come supremo atto di culto?

10° E’ falso e blasfemo affermare che Gesù, Verbo Incarnato, non abbia redento l’umanità peccatrice, espiando le sue colpe col Sacrificio della Croce.

11° E’ falso e offensivo negare che Egli si sia presentato come unico e supremo Modello di vita, e che la salvezza sia possibile soltanto a coloro che si sforzano di imitare il suo esempio.

12° E’ falso insegnare che Gesù, per continuare sulla terra la sua mediazione salvifica e applicare alle future generazioni i meriti del suo Sacrificio di espiazione e redenzione, non abbia istituito la Chiesa come società anche gerarchica, ossia visibile e giuridicamente organizzata.

13° E’ falso ritenere che i poteri da Lui conferiti alla Chiesa non siano fondati unicamente sul sacramento dell’Ordine Sacro, ossia sul sacerdozio ministeriale, essenzialmente distinto da quello comune a tutti i battezzati.

14° E’ falso soprattutto pensare che il più sublime e caratteristico atto del culto cattolico non sia la celebrazione del sacrificio eucaristico quale ri-presentazione incruenta dell’unico, perfetto e irripetibile Sacrificio della Croce. Soltanto morendo Cristo ha redento il mondo, non risorgendo, come soltanto per la partecipazione alla sua morte l’uomo può meritare la vita dell’anima (= la grazia) oggi, e domani la risurrezione della carne.

15° E’ falso che la Messa non sia «il» sacrificio per eccellenza, ma solo un «convito fraterno»; è innegabile invece che questo — ossia la Comunione eucaristica — deriva il proprio significato e l’efficacia santificante dalla partecipazione dei fedeli al Sacrificio di Cristo, ripresentata nella distinta consacrazione del pane e del vino, fatta all’altare dal sacerdote-ministro, non dalla comunità, la cui eventuale assenza non rende invalida la celebrazione eucaristica.

16° E’ falso che la consacrazione del pane e del vino si limiti a conferire a questi elementi un nuovo significato, lasciandoli essenzialmente immutati; essa infatti fa diventare l’uno e l’altro il Corpo e il Sangue di Cristo in virtù del prodigio assolutamente unico della transustanziazione.

17° E’ falso che, in seguito alla consacrazione, sull’altare abbiamo soltanto dei segni del Corpo e del Sangue di Cristo, e non l’uno e l’altro veramente, realmente e sostanzialmente presenti, ossia la stessa Umanità integrale assunta dal Verbo. Non adoriamo «il segno», ma il Significato; non «il simbolo» di Cristo, ma la sua stessa Persona divina.

18° E’ falso che la Comunione eucaristica non esiga la Confessione sacramentale dei peccati mortali o che, al più, sia sufficiente un atto di contrizione perfetta per riceverla degnamente...; ed è altrettanto falso che non il sacerdote-confessore, ma la comunità riconcili il peccatore con Dio.

19° E’ falso che Dio perdoni e salvi tutti: perdona soltanto chi si pente di averlo offeso; e si salva unicamente chi, corrispondendo alla sua grazia, muore in pace con Lui. L’inferno è realissimo come e quanto è possibile l’ostinazione del peccatore che muore nello stato d’impenitenza finale.

20° E’ falso che non siamo tenuti ad imitare le virtù di Cristo e tendere alla santità, possibile mediante l’esercizio di un’ascesi ch’è volontaria pratica dei consigli evangelici. La purificazione interiore che ne segue è indispensabile per evitare il purgatorio.

(citato da: ‘Ecco perché non si può essere Neocatecumenali’: l’elenco degli errori teologici del Cammino stilato dal compianto Padre Zoffoli)

giovedì 12 giugno 2008

Elenco delle bastonature al Cammino Neocatecumenale da parte di "Petrus"

"Bastonatura" e "bastonata": termini con cui Kiko Argüello definisce gli interventi della gerarchia cattolica che non siano di acritico elogio al Cammino (cfr. intervento di Kiko del 22 febbraio 2006, a Madrid, nel salone de “La Pizarra”).


Lista delle bastonate al Cammino Neocatecumenale evidenziate da inizio aprile 2008 da Petrus (papanews.it), aggiornata a poco fa:

www.papanews.it/news.asp?IdNews=7836
‘Ecco perché non si può essere Neocatecumenali’: l’elenco degli errori teologici del Cammino stilato dal compianto Padre Zoffoli

www.papanews.it/news.asp?IdNews=7822
Comunione in piedi e non più seduti, maggiore partecipazione alla vita parrocchiale, catechesi conformi a quelle ufficiali della Chiesa cattolica: i cambiamenti voluti dal Papa per i Neocatecumenali

www.papanews.it/dettaglio_approfondimenti.asp?IdNews=7491
La cronaca (falsa) su 'Petrus' e quella (vera) di Padre Zoffoli sui Neocatecumenali

www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=7443
Il Maestro Frisina le 'suona' a Kiko e ai Neocatecumenali: “No alle braccia incrociate in stile militaresco e all’omelia tenuta da laici”

www.papanews.it/news.asp?IdNews=7405
Quattro Vescovi volano in Vaticano per chiedere aiuto alla Santa Sede: “Il Cammino Neocatecumenale è una setta e mina l’unità della Chiesa cattolica in Giappone”

www.papanews.it/news.asp?IdNews=7360
La verità sul Cammino Neocatecumenale - Ecco come Kiko Arguello e Carmen Hernandez negano la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia

www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=7349
Monsignor Nicola Bux (Congregazione per la Dottrina della Fede): “Le braccia incrociate di Kiko? Scarsa sensibilità per l’Eucarestia”

www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=7328
Anche Monsignor Ranjith 'bacchetta' Kiko Arguello: “Una mancanza di rispetto verso il Santissimo Sacramento e il Papa ricevere la Comunione con le braccia incrociate”

www.papanews.it/dettaglio_approfondimenti.asp?IdNews=7327
Le braccia incrociate di Kiko tra disobbedienze e messaggi in codice

www.papanews.it/dettaglio_approfondimenti.asp?IdNews=7097
Neocatecumenali: gnosi e uso del denaro per accrescere il consenso

www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=7063
Il Cardinale Medina Estevéz critica i Neocatecumenali: “Facciano Messe senza abusi: la liturgia non è proprietà di nessuno, tantomeno di Kiko Argüello”

www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=6985
Abusi liturgici, il Cardinale Cipriani Thorne invoca maggior rigore: “E anche i Neocatecumenali si adeguino alle direttive della Chiesa”

www.papanews.it/dettaglio_approfondimenti.asp?IdNews=6959
I Neocatecumenali di Kiko: Movimento Ecclesiale o Setta all'interno del Cattolicesimo?

www.papanews.it/dettaglio_approfondimenti.asp?IdNews=6940
Le ombre del Cammino Neocatecumenale

www.papanews.it/news.asp?IdNews=6881
Tempi lunghi per l’approvazione degli Statuti Neocatecumenali. Monsignor Clemens: "Non mi sono mai espresso in proposito". C'è chi parla di ‘pressioni’ del Cammino ma il Papa non si lascia intimidire


Nota: ai bei tempi, i siti neocatecumenali erano contentissimi di citare Petrus: per esempio guarda queste pagine di Segni dei tempi e di Korazym.

Come funzionano gli scrutini neocatecumenali

Testimonianza resa sul forum da un neocatecumenale, a proposito dei cosiddetti "scrutini" che - come disse mons. Bommarito, vescovo emerito di Catania - «scarnificano le coscienze con domande che nessun confessore farebbe».

Ti dico quello che ho "subìto" sia direttamente che indirettamente.

A me (sposato da 25 anni) è stato chiesto se avevo rapporti sessuali, e quante volte in un mese, quando sono passati più di 2 anni fra un figlio e l'altro, hanno messo in dubbio la mia apertura alla vita (6 figli)..

Mi hanno detto come dovevo vestirmi.. e non solo all'eucarestia; anche a mia moglie.. doveva mettere più gonne "devi essere più femminile".. e come dire sei mascolina (il che è vero.. però credo ci sia un limite a tutto).. salvo poi dire a chi metteva troppo la gonna che doveva essere più lunga.. o meno attillata..

Non mi hanno mai lasciato fare "servizi" o "apostolati" diversi nella Parrocchia dovevo sempre informare loro, ma la risposta era sempre che dovevo aspettare dopo la "professione di fede"..

Prova a guardare le Catechiste dopo una certa tappa o dopo un pò di anni nel cammino, vestono tutte uguali, (credimi parlo per esperienza diretta, convivenze di inizio corso con più di 400 fratelli.. più di 12 equipe, più regioni..)

Ad altre coppie lo stesso.. quando non si ottenevano risultati, si consegnava il "famoso viaggio di nozze".. bisognava lasciare tutto e partire per almeno una settimana,.. pregare etc.etc. ma soprattutto "fare l'amore" (come se andare in un albergo a 400 km di distanza risolveva il problema di fondo), questo è un aiuto.. però con cadenza di 2 volte a settimana ti chiedevano davanti a tutti, quando partite? avete deciso? vi siete organizzati? chi non obbedisce non può fare il rito..

Questi come li chiami..? ragazze che a 32 anni devono decidere qual'è la loro vocazione, se non hai un ragazzo, forse il Signore ti chiama a qualcos'altro? indovina un pò cos'è?..

Potrei raccontarTi una valanga di esempi.. e dire che dietro tutto c'è sempre un "segno" divino.. non è un problema di uomini (o almeno non solo), cioè chi ha più sensibilità "entra" meno.. è ciò che sono tenuti a dire e fare "per forza" c'è un equipe che ti sta addosso..

Se sei troppo blando al momento di verifica, TI MASSACRANO.. la mogliettina del catechista capo, di solito, se no un altro catechista.. sta con un agenda in mano e prende appunti: sai cosa scrivono? (io si)..

Un parroco, un visitatore e 8 comunità neocatecumenali

Leggo sul blog di "Settimana" (una pubblicazione cartacea di orientamento progressista, delle edizioni Dehoniane) il caso ''Un parroco, un visitatore, e 8 comunità neocatecumenali''.

Si tratta di una parrocchia retta da un ordine religioso, che nella seconda metà del 2007 ha ricevuto la visita straordinaria da parte di un delegato del superiore generale, e successivamente una lettera, indirizzata al parroco e ai dirigenti neocatecumenali.

Quella lettera del visitatore è interessante poiché è l'ennesima chiara testimonianza che il Cammino Neocatecumenale:

1) entra nelle parrocchie come un parassita, e le fagocita

2) ovunque si installa, crea divisioni, tensioni, contrasti

3) non rispetta le indicazioni che riceve

4) celebra numerose liturgie contemporaneamente (e per di più autonome) il sabato sera

5) conduce una "pastorale" indipendente, ignorando deliberatamente quella del parroco

6) se ne infischia della "lettera di Arinze" (a cominciare da quell'«almeno una domenica al mese»)

7) manca di carità verso tutto ciò che non è neocatecumenale.


A chiunque abbia avuto a che fare almeno una volta con il Cammino, quegli argomenti non sono per nulla nuovi.

Anche la correttezza e la cautela del visitatore religioso, che talvolta appaiono addirittura eccessive, confermano che la lettera descrive onestamente la realtà. Ecco dunque il testo:

«Carissimi fratelli e sorelle,
vi porgo un cordiale saluto nella pace di Cristo risorto... Dal... al... ho fatto la visita canonica straordinaria, a nome del superiore generale... Durante la visita, ho dedicato tempo all'ascolto delle persone e alla visione delle situazioni. Ho parlato con la comunità religiosa, con i responsabili delle comunità del Cammino, con i rappresentanti dei gruppi parrocchiali. Ho incontrato s.e. mons. vescovo, il vicario episcopale per la pastorale della città, il superiore provinciale. Ho letto la documentazione che si trova nell'archivio della comunità religiosa riguardante le visite canoniche...; tra l'altro, ho notato come alcune delle indicazioni offerte a riguardo del "Cammino" siano state disattese. Ho meditato sugli ultimi pronunciamenti del magistero del papa e dei vescovi.
A fine della visita, così scrivevo: "Nella comunità parrocchiale ci sono otto comunità del Cammino neocatecumenale. In questo momento c'è tensione soprattutto tra la comunità religiosa e tali comunità". Inoltre aggiungevo: "La comunità religiosa continui con la sua proposta, relativa al nostro carisma, di animazione della parrocchia, secondo i nostri documenti ufficiali; le linee di pastorale per la parrocchia vengono date dalla comunità religiosa e dal consiglio pastorale". Infine, parlavo di una "lettera di orientamento", che avrei fatto giungere, dopo ulteriori approfondimenti, alla comunità religiosa e ai responsabili delle comunità neocatecumenali.
Dopo discernimento e preghiera, sono giunto a queste conclusioni, che vi indico in vista di un cammino di comunione.
"Al di sopra di tutto vi sia la carità". Ciò che si deve salvaguardare è la carità, ciò che si deve edificare è la comunità, ciò che si deve vivere è la comunione.
Nella situazione dell'attuale tensione e in vista dell'edificazione della comunità parrocchiale, vi indico i seguenti passi da realizzare progressivamente. Essi vi offrono concreti cammini di comunione.
1. Per favorire la crescita armonica della comunità parrocchiale e del nostro carisma, constato che la presenza di otto "comunità del Cammino" sia troppo numerosa. Invito perciò i responsabili delle comunità del Cammino neocatecumenale a trovare soluzioni alternative, come la fusione di alcune comunità o il loro trasferimento in altre sedi, in modo che nella parrocchia non vi siano più di tre comunità. Inoltre, invito i responsabili a non iniziare altre catechesi; se sorgerà l'esigenza di altre catechesi, queste non siano svolte nella parrocchia.
2. Per realizzare la comunione visibile e per evitare sovrapposizione di orario, le celebrazioni eucaristiche del sabato sera per le "comunità del Cammino" presenti in parrocchia, il sabato sera negli ambienti parrocchiali non ci saranno più di tre celebrazioni eucaristiche. In particolare poi nel momento culminante dell'anno liturgico, a partire dall'anno 2008 nella chiesa parrocchiale o negli ambienti dell'Oratorio non sia tenuta la celebrazione della veglia pasquale.
3. Per concretizzare l'indicazione della lettera della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti del 1° dicembre 2005, indirizzata ai responsabili del Cammino, in cui si chiede che "almeno una domenica al mese le comunità del Cammino neocatecumenale devono partecipare alla santa messa della comunità parrocchiale", chiedo che una volta al mese, al sabato sera, in tutte le sale dell'Oratorio non vi sia nessuna celebrazione eucaristica.
4. Per potenziare la comunità pastorale e l'espressione del nostro carisma nella parrocchia, che è stata affidata dal vescovo alla congregazione, si trovino orientamenti convergenti all'interno del consiglio pastorale e si sviluppi una proposta esplicitamente nostra di animazione della parrocchia, secondo i nostri documenti ufficiali.
Sono consapevole che la via proposta è ardua; i passi non sono facili da realizzare. "È la carità di Cristo che mi spinge". L'edificazione della comunità parrocchiale chiede scelte coraggiose. Il Cammino neocatecumenale sta facendo un grande bene nella chiesa, creando però alcune tensioni, soprattutto nell'inserimento pastorale parrocchiale (Benedetto XVI, incontro con i parroci e il clero della diocesi di Roma, 22 febbraio 2007). In questi anni scorsi, non si è riflettuto sufficientemente da parte della nostra comunità e della comunità parrocchiale su che cosa significhi che una parrocchia sia animata da un carisma di vita consacrata.
Lo Spirito Santo, che è Spirito di verità e di amore, vi suggerirà come realizzare questi orientamenti. Lascio al superiore provinciale, in dialogo con il vescovo, di vederne i tempi di concretizzazione fin dall'inizio del nuovo anno pastorale. La Vergine Maria...
Con sincera stima e affetto fraterno».



Questa lettera è stata abusivamente inoltrata a "Settimana" da un neocatecumenale infuriato che cercava di spaccare il capello in quattro su quanti diritti avesse il visitatore straordinario, appoggiandosi al fatto che il vescovo di quella diocesi tace.

Nel suo commento alla lettera il neocatecumenale ha poi proclamato che il Cammino sarebbe stato invitato in quella parrocchia "da trent'anni" (dai parroci di allora), da cui lui sorprendentemente deduce che i parroci di oggi (tanto meno i loro superiori religiosi e visitatori straordinari) non avrebbero diritto di chiedere un ridimensionamento del Cammino anche in presenza di errori ed abusi. Tanto per cambiare, la "logica" dei neocatecumenali fa acqua da tutte le parti.

Il neocatecumenale, poi, addirittura fa basse insinuazioni sull'onestà del visitatore (il quale aveva invece già chiarito di aver parlato con i responsabili del Cammino, e scritto loro solo "dopo ulteriori approfondimenti"), e dispiace e sorprende che tal Riccardo Barile, della redazione di "Settimana" (probabilmente sacerdote e liturgista), tenti di dare un colpetto al cerchio e uno alla botte, senza riconoscere lo sporco giochetto neocatecumenale.

Purtroppo i neocatecumenali sono esperti nell'utilizzare le debolezze altrui: l'ossessivo "pacifismo ecclesiale" dei progressisti, l'ostinato silenzio dei vescovi allergici alle guerre parrocchiali, la moda del dover difendere lo status quo anche in presenza di errori, tensioni e contrasti...

Il Cammino Neocatecumenale visto da Effedieffe

Alcune citazioni da articoli comparsi sul sito Effedieffe, giornale on-line diretto da Maurizio Blondet.

Come già detto in precedenza, condividere una posizione di un autore non significa condividerne tutto il pensiero.

Quello che ci interessa rilevare qui, è che le critiche ai neocatecumenali provengono dalle fonti più diverse.

Sulle manie neocatecumenali di filo-ebraismo ingenuo:
I più fanatici ebraizzanti sono i neocatecumenali: santificano il sabato, mangiano agnello e pane azzimo, chiamano i loro nemici «faraone» e un grado della loro iniziazione di setta pseudo-cattolica porta il nome di «servo di Jahvè».
In tutti questi fenomeni di filo-ebraismo è difficile capire se abbia più parte l'intraprendenza ebraica o l'ingenuità cristiana.

(Blondet)

Auspichiamo che tornino i tempi in cui gli eretici di varie confessioni, che hanno peraltro accompagnato la storia della Chiesa fin dagli inizi, siano scacciati, come è sempre stato fino a quando, dal modernismo prima al movimento neocatecumenale oggi, la Chiesa è combattuta, dall’interno.
(De Fina)

Di passaggio si noti che queste affermazioni di Paolo smentiscono le elucubrazioni in cui si è distinto il cardinale Lustiger (ma seguito da molti giudaizzanti cattolici), secondo cui esiste una salvezza separata per i giudei, e l’Alleanza è ancora valida. Inutilmente i neocatecumenali ballonzolano coi Lubavitcher attorno alla Torah nel loro pseudo-tempio di Palestina.
(Blondet)

Il fenomeno dei fondamentalisti apocalittici non manca di influire ogni giorno di più sulle frange «pentecostali» e giudaizzanti di un certo cattolicesimo, come i neocatecumenali, che sono in rapporti misticamente cordiali con i Lubavitcher, ossia la setta più irrazionalista del giudaismo americano, quella che fornisce i «coloni» più ostili negli insediamenti.
(Blondet)

E’ sintomatico cioè del potere che determinati gruppi e lobby hanno assunto all’interno della Chiesa: vorrei sapere, per esempio, chi in occasione della visita di Giovanni Paolo II - guarda caso proprio in Israele nel 2000 - ha permesso che la croce rovesciata disegnata da Kiko Arguello, il capo del movimento neocatecumenale, che danza attorno alla Torah e celebra un’eucaristia per la quale è stato richiamato dal Vaticano all’ortodossia, fosse posta sulla sedia occupata dal Papa durante la celebrazione nella casa del Monte delle Beatitudini, come davanti all’ambone da cui si proclamava la Parola di Dio.
Vorrei sapere chi nella Terra Santa rioccupata dagli ebrei ha ritenuto di lasciar compiere questa profanazione e questo abominio proprio durante la celebrazione del Sacrificio Eucaristico e perché è stata lasciata mano libera a Kiko Arguello che «usa questo simbolo, dipingendolo non solo nello schienale della poltrona del Papa per indicare - dicono i neocatecumenali - che egli è il successore di Pietro, ma anche nelle sue catechesi quando parla della parrocchia, dove la rappresenta con un circolo con la croce rovesciata» (confronta «Orientamenti alle equipe dei catechisti per la fase di conversione», pagina 29 e a pagina 85, dove egli parla dei tre tipi di persone che formano la Chiesa [secondo lui]).
Anche in quelle pagine, dove non c’è un minimo accenno a San Pietro, la croce è disegnata «rovesciata»!

(Savino)

Articoli di Blondet esplicitamente contro i neocatecumenali:
1) Cristianisti amici dei Lubavitcher
2) Risposta di Maurizio Blondet a Giuseppe Gennarini (Gennarini, responsabile del Cammino per gli USA)
3) Ancora sui neocatecumenali

Articoli di altri autori esplicitamente contro i neocatecumenali:
4) Neocatecumenali
(quest'ultimo articolo ha suscitato un gran vespaio di email polemiche al sito Effedieffe da parte di neocatecumenali infuriati)

New York: i neocatecumenali fanno gli stessi pasticci che in Italia

Ho trovato alcuni brevi interventi di Mark Alessio, un giornalista di New York (ex catechista neocatecumenale, uscito dal Cammino dopo aver letto i libri di Zoffoli), che attualmente tiene su il sito di notizie "Catholic Family News" (www.cfnews.com) e collabora a "Remnant Newspaper" (un altro periodico on-line).


1) primavera 2008: Kiko costruisce la cappella dell'adorazione nella Domus Galilaeae?

Commento di Mark: ma se proprio loro stessi negli Orientamenti prendono in giro le adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento! (fonte: qui)

Nota mia: proprio le stesse critiche di noi italiani!


2) novembre 2005: Kiko-Carmen-Pezzi incontrano papa Benedetto XVI in udienza privata. Kiko e Carmen, in un comunicato dello stesso giorno, affermano che il Papa li sostiene e addirittura sosterrebbe "le pratiche liturgiche del Cammino, che alcuni prelati considerano improprie" (!!!)

Commento di Mark: come diceva Zoffoli, questi amano presentarsi come i frutti più zelanti del Vaticano II... purtroppo, come Paolo VI e Giovanni Paolo II, anche Benedetto XVI sembra chiudere un occhio...

Nota mia: neanche dieci giorni dopo, il 1' dicembre 2005, arriverà al Cammino Neocatecumenale la sua più grande "bastonatura" di tutti i tempi: la fatidica lettera di Arinze.

Vorrei far notare che Kiko e Carmen, che il 22 novembre 2005 sono stati "bastonati" dal Papa in persona durante quell'udienza privata nel quale si è parlato di liturgia, hanno avuto il fegato, lo stesso giorno, di annunciare che il Papa non solo li sostiene ma addirittura "sostiene le pratiche liturgiche del Cammino"!

Proprio quelle che il Papa aveva appena condannato verbalmente, annunciando che sarebbe stato tutto messo per iscritto entro pochi giorni!

Menzogna, menzogna, menzogna! Kiko e Carmen vanno dal Papa a prendersi una "bastonatura" sulla liturgia, ed escono da lì annunciando che il Papa sostiene le "pratiche" (di abuso liturgico) del Cammino!


3) aprile 2006: un lungo articolone di Mark Alessio su quanto sia marcio il Cammino: spero di aver presto tempo per tradurne almeno le parti più salienti: Where do Rome and the Neo-Catechumenal Way Stand In 2006?


Altre pagine in inglese, dove si citano pezzi di Mark Alessio, notevoli anche per le loro foto (aberrante quella della "comunione da seduti" con il cameriere eucaristico!) qui e qui.

I neocatecumenali fanno danni anche in Finlandia

Dovunque vanno, fanno danni!

Ecco il caso della Finlandia, dalla testimonianza diretta di un mio amico che ha passato in Finlandia un lungo periodo per motivi di lavoro, e dal sito neocatecumenale della parrocchia neocatecumenale installata lì ad Oulu.

Lì i neocatecumenali hanno "nelle loro mani la parrocchia principale e il seminario": in un paese dove i cattolici sono ottomila in totale, ciò è purtroppo assai significativo.

La presenza dei neocatecumenali in Finlandia fu richiesta da mons. Wróbel (vescovo di origine polacca, e in Polonia il Cammino purtroppo è abbastanza diffuso). Si sono installati nella parrocchia di Oulu, una famiglia italiana neocatecumenale, con un prete italiano neocatecumenale, che con un architetto neocatecumenale hanno progettato la nuova chiesetta ispirandosi ai soliti modelli kikiani (non sono io a dirlo, sono loro a dirlo).

La chiesetta è tutta zeppa di immagini di Kiko travestito da Nostro Signore (cliccare qui e poi in basso sui numeri 2-3-4-5-ecc.) e naturalmente c'è l'altare "tavola imbandita" e tutto il resto delle cose proibite dalla lettera di Arinze (le foto sono qui).

Tutte le attività della parrocchia sono ovviamente attività del Cammino: c'è li neocatecumenato, ci sono i "corsi" di catechesi, le "catechesi per adulti", le foto di Kiko, ci sono le traduzioni in lingua locale di tutti gli slogan del Cammino (a cominciare da quella di Giovanni Paolo II del 1990). Incredibilmente, nel programma parrocchiale, c'è anche una non meglio specificata "Adorazione".

Il Cammino in Australia: le stesse eresie, le stesse menzogne...

Il Cammino Neocatecumenale non finisce mai di meravigliarmi.

Ho appena scoperto il sito web di John Loughnan (in inglese: è un australiano, di Melbourne).

Se qualcuno di voi se la cava con l'inglese, scoprirà clamorosamente che nel Cammino le stesse eresie e ambiguità del vengono replicate dall'altra parte del mondo!

Le solite menzogne ("tutti questi insegnamenti... sono stati infatti verificati dal cardinale Ratzinger...", ecc.) e le solite eresie ("...è possibile riuscire a non peccare, se si crede!", ecc.)

Gli eventi: all'inizio dell'estate 2001 una coppia di catechisti neocatecumenali (Trevor e Pam Atkinson, marito e moglie) chiedono al parroco padre Roger Ryan di "catechizzare" la parrocchia di San Patrizio a Melbourne. La catechesi comincia il 23 luglio 2001.

Si presentano i due coniugi e un prete, e cominciano a spararle grosse esattamente come è sempre successo in Italia: la Chiesa non è più "primitiva" da Costantino al Vaticano II, "siamo qui perché ci ha mandato il Papa", "il Signore vuole formare in questa parrocchia una comunità neocatecumenale", e via ingannando.

Durante una testimonianza, i due catechisti pubblicamente confessano di essere stati ubriaconi, incapaci di amarsi, figli di ubriaconi, ecc., e il prete confessa di essere stato incapace di usare carità al prossimo e solo dopo aver aderito al Cammino, dopo essere diventato prete, il Signore avrebbe "cominciato ad entrare" nella sua vita.

John è infastidito da queste cose, che ha appuntato per lamentarsene col parroco, padre Ryan, non presente alle catechesi. Il quale gli indica però di continuare a prendere appunti.

Verso fine agosto, arrivato alla catechesi sulla confessione, non ne può più e lascia perdere. Ma pubblica tutto ciò che ha sentito, annotando gli errori dei neocatecumenali e le sue considerazioni.

Da rabbrividire. Tutte le eresie neocatecumenali propalate dall'altra parte del mondo da parte di persone che hanno conosciuto il Cammino fuori dall'Europa!!

Infestazione neocatecumenale anche in Calabria

Qualche tempo fa ho parlato per qualche minuto con uno studente calabrese che mi diceva, disperato, che la sua diocesi è letteralmente "in mano ai neocatecumenali": il vescovo e i preti sono succubi della setta neocat, la curia è infestata di neocat, le giovani vocazioni vengono addirittura vagliate da un "presbitero" neocat.

Pensavo di non poter esprimergli altro che delle condoglianze. Invece la discussione si è evoluta, e ho potuto dirgli che i neocatecumenali sono senza statuto, che all'approvazione dello statuto nel 2002 il Papa tacque (silenzio tanto assordante quanto significativo), che a tutt'oggi hanno sostanzialmente disobbedito alle "decisioni del Santo Padre" contenute nella lettera di Arinze, etc.

Ciò che lui mi rispondeva più spesso è: "eppure a me hanno sempre detto che".

Infatti, il frasario dei neocatecumenali è fisso: ripetizione dello stesso slogan fino alla nausea, anche se è con tutta evidenza falso. Proprio come i testimoni di Geova.

mercoledì 11 giugno 2008

I neocatecumenali obbediscono, ma... solo a Kiko

Trovo sul forum questo commento: ...anzi permettetemi di dire, in materia di obbedienza al Santo Padre, cari signori neocatecumenali, che se davvero vi fosse importato qualcosa dell'obbedienza, avreste chiesto voi stessi, nelle vostre comunità il rispetto delle indicazioni richieste nella lettera di Arintze. Non doveva per voi bastare la parola di kiko o di un catechista. Avreste dovuto urlare nelle vostre comunità: rispettate la volontà del Papa. Ma ahimè a voi interessava l'obbedienza a Kiko e nulla più.

Sono d'accordo.

A costo di ripetermi, desidero solo ricordare ancora una volta che nel Cammino vi sono purtroppo molte persone che per ingenuità, ignoranza, o semplice obbedienza ai catechisti, ancora oggi - nel 2008 - non hanno ben presente il significato della fatidica lettera di Arinze.

Purtroppo conosco personalmente diversi esempi di questo genere di "ignoranza invincibile".

Queste persone sono le prime vittime del tam-tam neocatecumenale in corso dal 2002 ad oggi: «il Papa ci approva! il Papa ci approva!»

Quando diciamo che i neocatecumenali sono disobbedienti, evidentemente la responsabilità di tale disobbedienza è di coloro che hanno capito cosa vuole il Papa ma non lo fanno.

Cioè anzitutto di Kiko e dei sedicenti catechisti.

Le pagine di questo blog hanno aiutato negli ultimi anni molti neocatecumenali a prendere coscienza dell'entità del problema.

Solo che questi ultimi, diabolicamente, non più inconsapevoli, hanno voluto continuare a disobbedire al Papa.


Piccola parentesi ironica.

Pranzo Sociale per discutere dei problemi che crea il Cammino Neocatecumenale.

Antipasto: a base di prosciutto (per ricordarci di cosa sono foderati i canali visivi-uditivi dei neocatecumenali).

Primo: pennette all'arrabbiata (per ricordarci i sentimenti dei neocatecumenali ogni volta che citiamo documenti del magistero, lettere di Arinze, interventi di Medina Estévez, bastonature varie dalla gerarchia cattolica).

Secondo: pollo arrosto (per ricordarci cos'è il neocatecumenale che in buona fede continua a credere in Kiko).

Contorno: a base di broccoli (per ricordarci cosa sono i neocatecumenali che vedono le contraddizioni del Cammino ma non hanno il coraggio di tornare alla Chiesa cattolica)

Vino: Controguerra frizzante DOC (per ricordarci che il Cammino Neocatecumenale fa una guerra contro la Chiesa cattolica)

Ancora sulle acrobazie linguistiche usate dai neocatecumenali

Commento qui questa frase del neocatecumenale in vena di relativismo: "L'ho detto da sempre e torno qui a ribadirlo: il Cammino non è la realtà giusta per chiunque. Se qualcuno vive questa realtà nel giudizio, nel rancore, nella mormorazione...beh, molto meglio che non la viva affatto!"


Il Cammino Neocatecumenale è un'invenzione squinternata, che pretende di mostrarsi cattolica ma non lo è.

Dire che il Cammino per certuni va bene e per altri potrebbe non andar bene, è perciò un artificio dialettico, un gioco di parole, un trucchetto.

Il Cammino non è cattolico, per cui non può essere buono per nessuno, anche se molti lo elogiano.

Infatti, anche i protestanti elogiano le loro rispettive aggregazioni, anche le altre religioni si autoelogiano, perfino gli atei - anzi, soprattutto gli atei - si autoincensano e parlano male di tutti gli altri.


La vera, efficace, definitiva possibilità di salvezza sussiste solo nella Chiesa cattolica.

Ma come può mai essere considerata cattolica una realtà che si è inventata le sue liturgie (parodiando la messa) e si è inventata le sue dottrine (fondandole sull'ignoranza e sulle fantasie) e addirittura le sue divinità da adorare? (Kiko che si autorappresenta al posto del Signore)

Se il Cammino si proponesse come entità autonoma, allora quella frase sopra citata in corsivo avrebbe senso (non voglio però giustificarla, perché non auguro a nessuno di seguire una strada sbagliata: non auguro a nessun protestante di continuare per la sua strada, non auguro a nessun neocatecumenale auguro di continuare il suo cammino).

Invece, il Cammino pretende di essere riconosciuto come cattolico... come se la cattolicità non fosse l'aderire alla Verità ma solo un documento di qualche pontificia commissione.


La Chiesa, nella sua generosità (e, purtroppo, talvolta anche per l'ignoranza più o meno colpevole di certi ecclesiastici), ha concesso tanto spazio al Cammino, ed ha detto tante belle parole per esortare i neocatecumenali ad unirsi di più al Papa e ai suoi successori.

Ha esortato il Cammino ad ubbidire, e il Cammino ha sistematicamente disubbidito.

Ricordate Benedetto XVI? "Sono sicuro che queste norme (lettera di Arinze) saranno da voi attentamente osservate". E invece? "Attentamente"? "Osservate"? Kiko e Carmen e Pezzi che "ringraziano" per le norme, "contentissimi" di averle ricevute? Toc, toc! C'è nessuno? Nessun neocatecumenale?

Nel 2002 è stato addirittura concesso al Cammino uno Statuto giuridicamente risibile (era incompleto, per di più riconosceva non un'associazione di fedeli ma il concetto astratto di "itinerario", ed è scaduto nel 2007 incompleto così come era nato).

E i neocatecumenali cosa hanno fatto? Come un figlio viziato, continuano a pretendere, a scalpitare, e a pretendere sempre di più.


Ora fanno tanto baccano per il presunto nuovo statuto, perché hanno intenzione di "usarlo" come scudo contro le critiche.

Infatti non sono i neocatecumenali ad aver bisogno dello Statuto, ma il loro ufficio di Propaganda Menzognera.

Grazie ad un qualsiasi straccio di Statuto, l'ufficio Propaganda Menzognera del Cammino dirà che finalmente alle critiche si può rispondere... rispondere con la frase: "abbiamo lo Statuto, nessuno può contestarci nulla".

Ma è questo l'animo che muove un cattolico?


Traduco meglio alcune frasi dell'articolo spagnolo di Camineo. Come al solito, quelli di Camineo riescono a presentare un punto di vista ingannevole, sempre a loro vantaggio, dicendo che le "bastonature" sono una cosa minima, e che quello sarebbe il paese dove la gente non si converte.


"Dopo la Corea del Nord, il Giappone è il paese asiatico in cui si é verificato il minor numero di conversioni al cristianesimo. Una delle caratteristiche proprie del Cammino Neocatecumenale è il suo zelo missionario, con cui gestisce le conversioni..."

Traduzione in italiano: "siccome i vescovi giapponesi (e forse pure qualche coreano) non vogliono il Cammino, allora bisogna dedurre che lì non si converte nessuno, e quindi ci vuole l'Agenzia Cammino Neocatecumenale per Gestire Bene le Conversioni".

Notare l'insistenza sulla "Gestione" delle Conversioni.


"Tuttavia, il Papa non ha fatto riferimento a questo aspetto nel suo discorso ai Vescovi giapponesi."

Traduzione: "per fortuna, il Papa ha avuto la delicatezza di non gridare ai quattro venti le nostre magagne".


"Il Cammino Neocatecumenale ha chiesto e ottenuto il sostegno di un altro vescovo giapponese per ospitare il suo seminario nel Paese, ma la pressione di altri vescovi lo ha fatto recedere dalla sua decisione."

Traduzione: "«comprarsi» un vescovo è più facile in Europa che in Giappone: quando il vescovo in questione ha sentito le condizioni poste dal Cammino, si è tirato indietro, e perciò dobbiamo inventarci questa storia delle «pressioni», per evitare che i neocatecumenali riflettano sul fatto che un'intera conferenza episcopale giapponese si è ritrovata d'accordo a cacciar via la setta eretica".


Vedo che tra i gesuiti è un po' cambiata l'aria, visto che ora c'è perfino qualcuno disposto a chiedere perdono per le disobbedienze al Papa.

Non c'è molto da festeggiare perché le cose non cambieranno in modo drastico, però è già un cambiamento di rotta.

E Kiko, quanto ancora intende aspettare prima di cambiare rotta?

Anche stasera ci saranno le "messe del sabato sera" nel chiuso delle singole salette, dove i laici intratterranno con le loro omelie, dove la comunione sarà fatta nel modo proibito dal Papa tre anni fa, e tutto il resto...

...insomma, a cosa si aspetta?

Perché mai un neocatecumenale che in buona fede vuole obbedire al Papa, deve trovarsi suo malgrado infognato in questa interminabile arrogantissima disobbedienza?


Cara sorella, ti rendi conto di quello che dici?

Di fronte alle eresie, fior di santi si sono levati a combatterle, con tutti i mezzi.

Sant'Atanasio non esitò a corrompere i carcerieri pur di uscire a predicare la fede contro l'inquinamento degli eretici.

Sant'Ireneo di Lione non aspettò pronunciamenti pontifici per descrivere le eresie. Anzi, contro gli eretici utilizza perfino un linguaggio sarcastico e scurrile (mi astengo dal fare esempi per non deviare il discorso).

Chi ha veramente a cuore la Chiesa, prova dolore nel vedere un qualsiasi ignorante e arrogante andare in giro insegnando scempiaggini.

La prima carità nei confronti dei fratelli che professano idee sballate, è quella di scuoterli dal loro errore!

Tu che sei tutta esperta di Vangelo, guarda cosa dice Nostro Signore a chi si ostina a professare idee sbagliate trincerandosi dietro un formalismo di facciata (esattamente ciò che fate voi):

- "voi avete per padre il diavolo"
- "voi siete in grande errore"
- "ipocriti"
- "guai a voi, che rassomigliate a sepolcri imbiancati"
- "serpenti, razza di vipere"

Ai neocatecumenali bisogna ricordare sempre le cose più ovvie

Premessa "filosofica": prima dell'azione, c'è il pensiero.

Perciò qui possiamo dire, in estrema sintesi, che le idee possono essere "pericolose".

Esempio: Hitler aveva certe "idee", e perciò ci sono state certe conseguenze.

Dunque esistono idee "giuste" ed esistono idee "sbagliate".

E non è detto che le idee "sbagliate" siano comodamente riconoscibili come tali.

Tutti quelli che hanno entusiasticamente aderito a Hitler, pensavano di avere le idee "giuste".

"Tutti ci ammirano, tanti vogliono allearsi con noi, tutti ci stimano"... e invece era il nazismo e la sua propaganda.


Premessa "teologica": la Verità ci è stata "rivelata", non l'abbiamo scoperta noi.

Perciò essere cristiani significa sostanzialmente "adeguarsi", occorre "diventare come bambini".

Per preservarci dalle idee sbagliate degli intelligentoni (e dei sedicenti tali), ci è stata garantita una "roccia" (il Papa).

Che ci vada a genio o no... in ogni situazione, è più ragionevole seguire il Papa che far di testa propria.

Uno può avere le idee più "intelligenti" della Terra, ma se non segue il Papa allora sono sicuramente idee "sbagliate".


A proposito dei fatti, delle interpretazioni, degli slogan, e dei documenti ufficiali.

Se ti do una martellata in testa, e poi ti dico che è una carezza, tu provi dolore o no?

E se ti dico per un miliardo di volte che era una carezza, il dolore c'era stato o no?

E se pure esce un documento ufficiale dove c'è scritto che io ti dovrò dare sempre e solo carezze, tu, a quelle mie martellate, avevi provato dolore o no?

E se nonostante i documenti ufficiali, e i miliardi di slogan, io continuo a darti martellate in testa, tu provi dolore o no?


Ecco, con questo stiamo proprio parlando del Cammino Neocatecumenale.

La cui storia e la cui situazione sono sempre più note ed evidenti.

Gli errori dottrinali, gli abusi liturgici, le disobbedienze... è tutto sempre più noto.

Eppure, ancora oggi, 7 giugno 2008, dobbiamo ripetere tutte queste semplici osservazioni.


Evidentemente certi neocatecumenali (il grosso, purtroppo) hanno ancora una distorta percezione della realtà.

Ti danno una martellata in testa, e poi dicono che ti hanno fatto una carezza.

La martellata è ovviamente il danno che compiono in termini dottrinali e liturgici.

Sognano uno Statuto che dica che le martellate sono carezze - magari anche con la firma del Papa - in modo da continuare a fare del male alla Chiesa.


Ma per quante ingannevoli parole possono pronunciare, per quanti lusinghieri slogan possono spargere, per quante giustificazioni (e arrampicate sugli specchi) possono tirar fuori... a suon di parole e documenti, una martellata in testa non diventa una carezza.

La realtà è quella: descriverla in modo diverso, significa mentire.

Si può mentire "a fin di bene" solo in certe particolarissime situazioni (Perlasca che mentiva ai nazisti).

La propaganda neocatecumenale comincia col mentire a proposito del Papa.

Kiko stesso ha mentito al Papa: "siamo contentissimi per le norme, però... però... però..."


La disperazione dei neocatecumenali - anche di certuni che conosco ma che non frequentano queste pagine - è proprio dovuta al fatto di avvertire sempre di più che i buoni frutti nel Cammino sono stati un incidente di percorso, non l'ordinaria evoluzione.

Se uno si accorge onestamente che la sua buona fede è stata tradita, cosa farà? Lascerà chi lo ha ingannato.

Chiederà perdono per le "martellate" e smetterà immediatamente di darne.

Smetterà di chiamare "carezze" le martellate, ed anzi le chiamerà col loro vero nome.


Dopotutto... è tutto così facile!

Il Papa chiede che la messa del Cammino sia uguale alla messa della Chiesa: perché mai ancora non lo si fa?

Dal 1967 ad oggi, per 41 anni, vengono insegnate cose astruse, strafalcioni, eresie: perché mai non si passa una buona volta al puro e semplice Catechismo?

Cosa ha di tanto speciale il Cammino, da sentirsi esonerato dall'obbedienza dovuta al Papa? dall'amore per la liturgia della Chiesa? dall'amore per gli insegnamenti della Chiesa?

Ci vuole così tanto per liberarsi di quegli errori?

Ci vuole così tanto per capire che il Cammino ha insegnato ad amare solo Kiko e il Cammino?

Con che coscienza si può restare nel Cammino, dopo che con tutta evidenza il Cammino disobbedisce al Papa, strazia le liturgie, insegna strafalcioni ed eresie?

Solo un ambiente "esclusivo" ed emotivamente "coinvolgente" può produrre risultati del genere. Ecco perché è così difficile tornare ad essere liberi cristiani dopo essere passati per le maglie del Cammino.

Venerdì 13, il film dell'orrore neocatecumenale

Venerdì 13... sembra il titolo di un film dell'orrore!

Vedo che Tornielli continua ad insistere sulla presunta approvazione "definitiva" e "dal Papa" nel giorno di "venerdì 13" (niente male come data).

Però si dice pronto a chiedere "scusa in ginocchio" qualora abbia avuto torto anche sulla sola questione dell'experimentum.

Se davvero in quel venerdì 13 uscirà qualche documento sui neocatecumenali, bisognerà prendersi almeno 24 ore di "silenzio stampa" per leggerlo con calma e vedere cosa ha deciso il Pontificio Consiglio ed -eventualmente- il Papa.

Il Papa, infatti, ha ben presente quel Kiko a braccia conserte al momento della Comunione.

Ed ha ben presente quel che i neocatecumenali hanno fatto della "lettera di Arinze".

Ed ha avuto un'ora di denso colloquio con i vescovi giapponesi proprio poche settimane fa.

Venerdì 13 vedremo.

Nel frattempo, sono sicuro che la Carmen Hernández ci gratificherà di nuove, numerose ed esilaranti prestazioni.

Magari ne sparerà un'altra del tipo: «La lotta che abbiamo sostenuto ha fatto bene a lui e a noi, e anche a questo Pontificio Consiglio che avrà un futuro immenso, appoggiando il cammino neocatecumenale» (Carmen Hernández, discorso ufficiale alla presentazione dello Statuto del 2002).


Dunque, se il Pontificio Consiglio per i Laici promulgherà lo Statuto, saremo certi che «avrà un futuro immenso».

Negli astri del cielo risplenderà la gloria imperitura del Pontificio Consiglio per i Laici, il cui merito sarà stato di «appoggiare il Cammino Neocatecumenale».


Manca poco a quel fatidico "venerdì 13".

Continuiamo a prendere nota delle urla scalmanate dei neocatecumenali che cantano vittoria... servirà anche qualora ci fosse davvero lo Statuto, per confrontare le urla e gli slogan col contenuto dello Statuto.


Per esempio, Alessandra riesce sempre a divertirmi.

Ha detto: "tanto chi critica cammino continuerà a farlo anche con statuti approvati".

Incredibile: Alessandra ancora pensa che la pubblicazione degli Statuti dovrebbe immediatamente farci dimenticare quante scempiaggini ha insegnato Kiko fino ad oggi, quanto strazio c'è nelle liturgie neocatecumenali (fino ad oggi), quanto il Cammino ha disobbedito al Papa (fino ad oggi, incluso oggi, e anche domani)...

Cara Alessandra, lo Statuto vi dirà cosa dovrete fare in futuro.

Non vi dirà "bravi!" per quel che avete fatto nel passato e quel che state facendo oggi.

Nello Statuto del 2002 non vi era stato detto "bravi!" per le liturgie squinternate e gli strafalcioni dottrinali.

Anzi, nei tuoi panni temerei il peggio.

Che razza di rospo dovrai ingoiare, quando scoprirai nell'eventuale Statuto del 2008, riferimenti alla fatidica "lettera di Arinze"?

Già, proprio quella a cui avete disobbedito anche ieri sera nelle vostre liturgie del sabato sera!


Inutile precisare che come avete disobbedito allo Statuto del 2002 (dimenticando sistematicamente adorazione eucaristica, rosario, eccetera), sono certo che così disobbedirete all'eventuale prossimo Statuto (del 2008? 2010? 2015? 2020? 2025?)


Quanto a Tornielli... i giornalisti tipicamente non rivelano mai le loro fonti.

Stavolta però ha nominato il cardinale Rylko: chissà che non sia il neo-cardinale la sua "fonte" segreta.

Tornielli, nel pubblicare quelle poche righe sul blog (piuttosto che in terza pagina sul Giornale), si è tuffato in una tempesta oceanica.

Per cui è costretto alla tattica della coerenza: coerenza fino all'ultimo, in modo da non perdere la faccia.

Infatti, in caso di guai, si giustificherà dicendo "la mia fonte non era affidabile".

Nei suoi panni, io avrei già pronti gli interventi per ogni occasione (quello delle "scuse in ginocchio", quello del "ve l'avevo detto", e quello del "ci avevo quasi completamente azzeccato").

Dirò di più: certamente Tornielli conoscerà bene il trattamento neocatecumenale che tuttora subisce il suo collega Sandro Magister.

E ricorderà bene del trattamento neocatecumenale che ha ricevuto dopo quel fatidico 22 dicembre 2005, quando pubblicò sul Giornale l'articolo La Messa è una sola: adeguatevi!"

E' ovvio che non sto parlando solo delle scuse che fu costretto a pubblicare sul Giornale a seguito della Furibonda Tempesta Gennariniana.


Stimo molto Tornielli, perché so che è intelligente.

Perciò non credo che Tornielli sia così scemo da non conoscere l'effetto "pressione" di una notizia.

Lui sa bene che attorno al Cammino c'è tutto questo baccano (cioè i neocat sognatori che strimpellano, e le persone preoccupate dalla possibilità di un'ennesima falla nella barca di Pietro).

Pertanto, anche se scrive sul suo blog, anche se "non voleva fare giornalismo", sapeva bene di star lanciando un fiammifero acceso in un serbatoio di benzina, impegnando direttamente il suo nome.

Impegnandolo, per di più, nel difendere il Cammino dall'accusa di eresia.

Ora, Tornielli non è uno sprovveduto, e saprà bene che se uno fa confusione con la liturgia (e per quarant'anni), vuol dire che anche sulla teologia ha confusione (da almeno quarant'anni). Lex orandi, lex credendi!

Potrebbe essere disinformato? Lui, giornalista, "vaticanista", cioè con tutti gli agganci e le notizie, col "mestiere" di cercare informazioni e verificarle, e con tutta l'esperienza acquisita sul campo... lui, disinformato?

Oppure, più banalmente, la sua difesa dei neocat era solo un tributo da pagare per gli strascichi di quel benedetto dicembre 2005?

Non siate così stupidi da gridare "complottismo".

Conosco bene tante situazioni del genere, specialmente in ambienti ecclesiastici.

L'esempio più comune, è quello dei seminaristi che per anni ed anni (fino all'ordinazione) devono pagare uno strano "tributo": fingere di detestare la veste talare, le preghiere in latino, le messe senza canti... Vorranno mica mettere a repentaglio la loro carriera, solo per diventare martiri della veste talare? o della preghierina in latino? o della messa in italiano "asciutta" e senza canti e senza guasconate?

Tornielli, che è già sulla lista nera degli attivisti neocatecumenali, non può prendersi il lusso di "sgarrare".

Non avrà né voglia né tornaconto a diventare un altro Magister.

Tranelli e astuzie neocatecumenali

Attenzione a non cadere nei tranelli neocatecumenali.


Primo tranello: i neocatecumenali fanno tanto baccano per le loro focacce, in modo da farci trascurare le questioni teologiche più importanti.


Se i neocatecumenali credessero veramente nel dogma della presenza reale di Nostro Signore nell'Eucarestia, allora non pretenderebbero di fare la comunione "seduti".

E accetterebbero tranquillamente di farla sotto la sola specie del pane.

E accetterebbero tranquillamente di farla anche senza usare quelle "focacce" a elevatissimo rischio di dispersione frammenti.

Ma adesso, per un attimo, facciamo attenzione solo alla questione della comunione "seduti".

Nella "lettera di Arinze" il Papa ha comandato ai neocatecumenali di fare la Comunione come in tutta la Chiesa (e i neocatecumenali non hanno mai obbedito).

È una decisione del campo della liturgia, ma il suo significato più profondo è teologico: ci credete o no alla presenza reale?

Se ci credete, allora per voi un modo vale l'altro, e pertanto non vi costerà nulla obbedire.

Invece i neocatecumenali pur di restare "seduti", trovano ogni sorta di trucchi, astuzie, scappatoie e trucchetti.

Dunque non ci credono.

Non possiamo leggere nel vostro cuore, ma se vediamo in maniera così eclatante che mancate di rispetto all'Eucarestia allora...

Per esempio, c'era quel neocatecumenale su AbbàPadre Neocatecumenali On-Line che diceva che al più ci si potrebbe alzare in piedi al momento della comunione, poi immediatamente sedersi per poi passarsi il calice.

Ma questo è un miserabile trucchetto da farisei ipocriti... l'ennesima sostanziale disobbedienza alle "decisioni del Santo Padre"!

I neocatecumenali proclamano la propria obbedienza al Papa, e contemporaneamente gli disobbediscono.

Dunque... o soffrono tutti di schizofrenia paranoica... o sono tutti semplicemente dei mentitori, bugiardi, falsi.


Secondo tranello: una menzogna ripetuta un miliardo di volte, alla fine sembrerà vera.

Esempio: "Siamo approvati! Siamo approvati!"

A parte il fatto che in nessun caso sarebbero approvate le loro eresie e i loro svarioni liturgici...

Kiko Argüello ha propalato menzogne in numerosissime occasioni, con una faccia di bronzo veramente unica.

E voi neocatecumenali siete così ingenui da credergli ancora?

Dopo che ha ripetutamente annunciato in pubblico l'imminente firma degli Statuti, e dopo essere stato smentito tutte le volte, Kiko va ancora confondendo la realtà con le proprie allucinazioni.

I neocatecumenali, a furia di gridare slogan menzogneri ("siamo approvati! siamo approvati!") hanno finito per crederci loro stessi.

Mi viene in mente un film recente (che però detesto pubblicizzare), in cui una persona che soffre di allucinazioni e altri disturbi psichici raduna attorno a sé un vero esercito di fedelissimi che gli obbediscono ciecamente nonostante vedano ogni giorno tutte le sue cialtronerie.


Terzo tranello: i martellanti slogan neocatecumenali sui "primi cristiani".

L'archeologismo selettivo è, in realtà, una misera foglia di fico per coprire le proprie voglie di "qualcosa di esotico".

Infatti Kiko e i suoi seguaci si annoiano della fede cattolica. Vogliono qualcosa in più, qualcosa di esotico.

Vogliono qualcosa che li distingua dagli altri, qualcosa di esotico che li faccia sentire superiori.

Vogliono superbamente proclamare di avere una fede "adulta" capace di vincere le sfide "del nostro tempo".

Dunque noialtri avremmo una fede "bambina", incapace di avanzare nella classifica del campionato delle sfide "del nostro tempo".

Saremmo "incapaci" perché non abbiamo seguito Kiko ("se non avete la fede adulta...") ma abbiamo seguito Nostro Signore ("se non diventerete come bambini...")

I neocatecumenali non riescono a fare a meno di tante idiozie dal sapore equivocamente esotico.

"Come i primi cristiani! Come i primi cristiani!" Macché!

Tu oggi sei la stessa persona di quando eri bambina.

Ma non puoi pretendere di fare le stesse cose di quando eri bambina, in nome di un equivoco "ritorno alla giovinezza".

Non puoi fare la pipì a letto, mangiare solo omogeneizzati, piangere tutte le volte che hai bisogno di una più piccola cosa, dormire solo nella culla o nel passeggino... in nome di un improbabile "ritorno alla giovinezza".

Quelle sono cose da bambini. Crescendo, diventando adulti, quelle cose spariscono, diventano un simpatico ricordo.

Così, anche la Chiesa ha una sua storia dalla quale è impossibile prescindere.

Anche la Chiesa è "cresciuta" e si è sviluppata, ha preso sempre maggior coscienza della sua missione, si è "raffinata" in tutti i campi (dottrina, liturgia, teologia...) col solido sostegno di una larghissima schiera di santi.

E invece arrivate voi neocatecumenali, che vi sentite più santi di tutti i veri santi canonizzati dalla Chiesa, vi sentite più intelligenti di san Tommaso d'Aquino (tant'è che lo disprezzate), più umili di san Francesco d'Assisi (tant'è che il tutt'altro che umile Kiko si permette di augurare "la santa umiltà" perfino al Papa), più esperti di san Pio V (tant'è che disprezzate ogni liturgia, inclusa quella in italiano, poiché voi ve la siete rifatta a modo vostro), più sagaci di sant'Agostino d'Ippona, san Domenico, sant'Ireneo di Lione, sant'Alfonso Maria de' Liguori (tant'è che avete una visione terribilmente pessimistica della vita, del peccato, della grazia).

Pasticciacci liturgici neocatecumenali in tutto il mondo

"Visto che voi neocatecumenali dite che l'Eucarestia è l'Assemblea... invece di fare la comunione, posso darti un morso?" (battutaccia trovata su un forum dove si parlava di neocatecumenali).


E' dal 1992 che i vescovi giapponesi hanno espresso pubblicamente una posizione definitiva contro i parassiti neocatecumenali di cui non riescono a liberarsi.

Sul sito ufficiale dei vescovi giapponesi hanno scritto, testualmente, che i problemi col Cammino sono cominciati fin da quando il Cammino è arrivato in Giappone (cioè dal 1973).

Hanno detto chiaro e tondo che i neocatecumenali vanno avanti per conto loro, e che hanno ignorato ogni tentativo di mediazione.

Se i giapponesi non sono riusciti ancora a liberarsene, è perché sono stati obbedienti a Roma... cioè a certe istituzioni romane in cui sono purtroppo presenti prelati "amici" del Cammino.


Secondo il notiziario francese Eucharistie Miséricordieuse, il Cammino Neocatecumenale ha avuto un nuovo periodo di 7 anni "ad experimentum", che ovviamente verrà annunciato come una vittoria ("est annoncé comme une victoire") ma, con un minimo di buon senso, chiunque può affermare che è tutt'altro che una vittoria ("avec un minimum de bon sens, chacun peut voir que c'est loin d'en être une!")

Una notizia datata 22 maggio sul notiziario spagnolo ACI Prensa (Camino Neocatecumenal anuncia aprobación definitiva de sus estatutos) afferma che il Cammino annuncia la propria approvazione addirittura sul sito ufficiale.

Ma nella sezione italiana del sito ufficiale del Cammino non noto niente di nuovo, e neppure nelle sezioni in spagnolo ed in inglese.

Dunque anche i ragazzi di ACI Prensa, solitamente abbastanza informati, hanno preso uno svarione: ("La página oficial del Camino Neocatecumenal en Italia anunció este jueves que el Papa Benedicto XVI habría aprobado este mismo día los Estatutos definitivos del Camino Neocatecumenal"). Suppongo che qualche neocatecumenale gli abbia detto: "siamo approvati! siamo approvati! c'è perfino scritto sul nostro sito!" E invece...

Insomma, le due notizie (di Barile e di Tornielli) stanno rimbalzando in tutto il mondo. Due pietruzze che hanno scatenato una valanga...


In quest'altro blog c'è la traduzione in inglese delle testimonianze di Mario Frugiuele del 20 aprile 1997 (con la relazione di Roberto Picano, la testimonianza di Augusto Faustini e una presentazione di don Gino Conti); sono testimonianze che già conosciamo, ma è bene averle sottomano anche in inglese.


Notizie da un forum in lingua inglese: "a proposito di questo Cammino Neo-caticumicale... mia cognata sembra molto devota... ma mettono le sedie attorno all'altare... prima di ogni lettura la gente parla per dire cosa gli passa per la testa... mia cognata poi deve andare ogni giorno per due ore a fare il giro porta a porta per «portare la speranza»" (nota mia: somiglia ai testimoni di geova!)

Dallo stesso Forum.Catholic.com, un'altra testimonianza: "sono stato per un anno con loro... le catechesi sulla liturgia sono un po' strane... l'assemblea tende a chiudersi in sé stessa finché praticamente non adora sé stessa; senza trascendenza, totalmente focalizzata sull'esperienza individuale. E al termine si fa quel curioso balletto attorno alla tavola cantando qualche canzone in ebraico. La musica è per lo più con tamburi e chitarre. Niente organo, poiché «i primi cristiani ed ebrei» non avevano né organo né canti gregoriani". Allucinante.

Naturalmente qualche neocatecumenale si prende la briga di rispondere argomentando in maniera esilarante tra scuse ridicole e menzogne vere e proprie: "usiamo chitarre e tamburi perché non si può portare un organo in autobus... la «danza» la facciamo solo dopo la fine della messa... gli statuti sono stati approvati dunque anche la liturgia e le catechesi..."

Più avanti qualcuno dice che i neocatecumenali omettono oltre al credo e ad altre cose, omettono perfino la formula "Signore io non sono degno di partecipare alla tua mensa..."


Dallo spazio domande risposte di EWTN (una delle reti TV cattoliche più famose dell'area nordamericana) leggo i dubbi di un parrocchiano preoccupato dagli abusi neocatecumenali: "stanno in piedi alla consacrazione, decorano l'altare con i fiori, ballano attorno alla tavola-altare, accompagnano il canto della consacrazione con le chitarre". Insomma, i neocatecumenali -dovunque vanno- fanno sempre gli stessi pasticci!


Altra testimonianza da New York (nonostante il nome spagnolo dell'autore), sul sito Cantemus Domino si commenta un articolo del Seattle Catholic, accusando gli abusi dei neocatecumenali nelle loro "speciali liturgie": in piedi alla consacrazione, «alterazione dei testi liturgici», innamoramento esagerato per le icone kikiane, la celebrazione fuori dalla chiesa (addirittura in una caffetteria)... Riuscito ad entrare ad una celebrazione neocatecumenale, scopre un laico che fa una predica "coprendo" anche visivamente la faccia celebrante.


Notizie dal Canada: in questa pagina di Charismatic Heresy (in inglese), Muriel descrive le celebrazioni neocatecumenali:

* altare decorato con fiori
* solo calici kikiani, patene kikiane, icone kikiane...
* la messa viene introdotta da venti minuti di predica di un catechista
* la messa dura da due ore e mezza a tre ore e mezza
* il prete "rettore" predica stando seduto
* dopo il vangelo il celebrante invita a fare le risonanze (almeno mezza dozzina di persone commenta le letture, usando dai 4 ai 7 minuti ciascuno)
* ci sono due omelie
* la predicazione è aggressiva
* le preghiere dei fedeli sono lunghe, emozionali, stile carismatico
* la preghiera eucaristica viene cantata accompagnata dalle chitarre
* l'ostia è una grossa pagnotta
* la gente sta in piedi durante la consacrazione
* i preti, i diaconi e i chierichetti fanno la comunione solo dopo che l'hanno fatta tutti gli altri
* diacono e chierichetti vanno a ripescare gli avanzi dopo che ognuno si è "servito" per la comunione
* la gente si passa a mano il calice col Sangue di Cristo
* fanno tutti la comunione seduti
* c'è un balletto attorno alla "tavola" (altare)

Niente male... evidentemente le critiche che facciamo in Italia valgono anche all'estero! Ecco dunque il "carisma" del Cammino Neocatecumenale: liturgie straziate, e dottrina eretica.

I due video, col balletto durante la liturgia e la comunione self-service non risultano più disponibili.


Ulteriore notizia: leggo sul The Tablet (Inghilterra) che il cardinale Ivan Dias, prefetto della Propaganda Fidei, sarebbe "favorevole" al Cammino, e sarebbe "intervenuto" personalmente per "proteggere" il movimento (per cui i vescovi giapponesi non hanno potuto far altro che correre direttamente dal Papa).

Ho trovato anche la traduzione in inglese dell'articolo di Gianluca Barile riguardante i "sette anni di purgatorio"... sia pure da parte di uno che dice di "stimare molto" il Cammino (anche se condividendo qualche critica), forse perché - come dice a fine pagina - si esalta così tanto quando legge di questi eroici neocatecumenali che vanno dal Texas a Roma per applaudire il Papa...

Leggo su un forum canadese che lì c'è una rete televisiva chiamata "Salt & Light" ("sale e luce") che ha un palinsesto abbastanza ortodosso ma cita continuamente "i nuovi movimenti", profondendosi in elogi sperticati per i neocatecumenali.

Ho perfino trovato un blog di un anglicano (che non merita pubblicità) che commenta una notizia di Sandro Magister sugli abusi liturgici neocatecumenali, abusi che disgustano perfino gli anglicani!

In un forum alcuni inglesi commentavano con "urrà" e "Gloria!" le notizia sui vescovi giapponesi contro il Cammino.

Su un sito ateo trovo la soddisfatta derisione per i battesimi per immersione, di bambini completamente nudi (come fanno i neocatecumenali)... tenuti da un prete "attivista per i diritti dei gay", che nella messa ha usato un'ostia da dieci centimetri di diametro, ha pronunciato formule fantasiose al posto di quelle liturgiche. E' successo in USA. Chissà cosa scriveranno quando vedranno una messa neocatecumenale. O forse la messa neocatecumenale era proprio quella.

Altrove leggo che la messa neocatecumenale è chiamata "l'ora del tè dei settari" (forse tea-party andrebbe più propriamente tradotto con "l'ora del cazzeggio").