domenica 8 giugno 2008

Gli Statuti: il male minore? E cosa conterrebbero?

Purtroppo è vero: la questione è delicata.

E potrebbe andare a finire che per scegliere il "male minore", vengano approvati gli Statuti.

Però non facciamoci ingannare dalla propaganda neocatecumenale!

Una eventuale "approvazione" del Cammino non significherà mai l'approvazione degli errori passati, presenti e futuri del Cammino.

Errori che i neocatecumenali continueranno a commettere: ne sono certo, poiché si sono comportati esattamente così nei confronti degli Statuti del 2002 (usati solo come bandiera, totalmente disattesi nel contenuto) e della fatidica "lettera di Arinze" del 2005 (disattesa totalmente nei punti più importanti).

Il Papa - e specialmente questo Papa - non si sentirà certo "obbligato" dalla politica ecclesiale e dalle pressioni di Kiko.

Potrebbe sentirsi "obbligato" solo se valutasse con ragionevole grado di certezza che l'eventuale approvazione degli Statuti possa essere benefica per tanti poveri cristiani in buona fede abbindolati dal Cammino.

Per salvare una pecorella smarrita, si possono anche lasciare temporaneamente nel deserto le altre novantanove.

Il problema è se la pecorella smarrita vuole davvero essere salvata, oppure vuole scapparsene col mercenario spagnolo.

E l'approvazione "obbligata" potrebbe essere tutt'altro che su misura delle vere "esigenze" del Cammino (per esempio, ti ricordo che nello Statuto ad experimentum si richiedevano il rosario e l'adorazione eucaristica...)

Sono passati dieci mesi dalla mancata "approvazione", sempre annunciata (soprattutto da Kiko) e mai concretizzata.

In questi dieci mesi, a poco a poco, molti vescovi e cardinali cominciano finalmente ad aver sentore dei problemi del Cammino: è per questo che Kiko ha continuamente bisogno delle telecamere, degli spot pubblicitari lateranensi, dei mega-raduni alla Domus Galilaeae (tutto a spese degli adepti neocatecumenali, spremuti senza pietà e con la massima urgenza).

E per ognuno che esprime pubblicamente le sue riserve (come i cardinali intervistati da Petrus nel mese di aprile 2008), ce ne sono almeno cento che stanno in silenzio ma capiscono (almeno un po') la lezione.

Anche un ecclesiastico super-progressista, maniaco della Bibbia, fissato con la creatività liturgica, amante dei soldi, penserà che non vale la pena accanirsi a difendere il Cammino e seguirne le sorti non proprio magnifiche e progressive.

E se il Cammino cercherà di "comprarlo", lui si sentirà in diritto e in dovere di "alzare il prezzo" in misura adeguata, senza però che questo garantisca mai che arriverà ad essere "martire" del Cammino.

Direi perfino che i vescovi portati nella Domus dei Balocchi in Galilea, anche se intervenuti pubblicamente a lodare il Cammino, non avranno troppa voglia di essere "martiri" nel nome di Kiko, anche se scarrozzati lì gratis, e perfino se gratificati di offerte a quattro o cinque zeri. Certi pessimi vescovi che si sentono "eroi" quando disobbediscono al Papa e quando mangiano gratis, perdono tutta la loro foga nel momento in cui vengono contraddetti dalla Regione Ecclesiastica cui appartengono o nel momento in cui vedono sfumare una possibilità di carriera.

Dunque, tutto ciò di cui c'è davvero bisogno, è che si conosca cos'è il Cammino Neocatecumenale, che si portino continuamente alla luce gli errori (notoriamente allergici alle tenebre), che se ne discuta estesamente con la gerarchia ecclesiastica (dall'ultimo prete di campagna in poi).

Il metodo neocatecumenale è fondato sulla menzogna, e perciò ama le tenebre e teme la pubblicità più della peste.

Se non fosse vero ciò che ti ho detto, allora avresti già visto da parecchi decenni interventi di Kiko e Carmen a smentire le eresie e le baggianate di cui sono accusati.

Per esempio, avresti sentito Kiko dire pubblicamente ai neocatecumenali: "la parolina «transustanziazione» spiega adeguatamente cosa avviene nella consacrazione (non come dissi nel '72 e come è stato ripetuto praticamente fino ad oggi)".

Avresti sentito Kiko ripetere continuamente e pubblicamente: "la Messa è un sacrificio, non è una chiassata da osteria come abbiamo sempre fatto fino ad oggi".

E soprattutto avresti sentito Kiko e Carmen dire ufficialmente ai loro adepti: "gettate nel fuoco le catechesi segrete. Contengono troppi svarioni, troppi errori, troppe eresie. Da oggi, in ogni comunità del Cammino, si ricomincerà da zero, utilizzando esclusivamente il Catechismo della Chiesa Cattolica. Io e Carmen chiediamo umilmente perdono di tutte le nostre malefatte, e del danno incalcolabile che abbiamo arrecato alla Chiesa".