martedì 10 giugno 2008

Neocatecumenali: confusione tra esperienza ed emozioni

Rassegna di interventi nel forum.

Cari amici neocatecumenali, "esperienza" non significa "emozione".

E' ambiguo il dire che il neocatecumenale deve "accogliere la Parola" dai catechisti senza preoccuparsi dei loro limiti umani.

Infatti viene da domandare: "quale" Parola?

Per capire se i catechisti sono degli inviati da Dio oppure dei deficienti, occorre necessariamente verificare se quello che ti dicono è compatibile con gli insegnamenti della Chiesa.

Purtroppo -e lo sai bene anche tu- i catechisti insegnano scempiaggini colossali.

E sono costretti a insegnarle, poiché devono trasmettere rigorosamente ciò che dicono Kiko e Carmen - e cioè: scempiaggini colossali.

Un catechista che davvero ami la Chiesa, dovrebbe dirti: "Kiko e Carmen sbagliano quando criticano la transustanziazione, sbagliano quando criticano sedici secoli di storia della Chiesa, sbagliano quando disobbediscono al Papa, sbagliano quando fanno pretese sindacali..."


Invito tutti a non dimenticare che i neocatecumenali parlano una lingua diversa dalla nostra, anche se usano termini presi in prestito dal vocabolario italiano.

Loro chiamano "celebrazione eucaristica" quelle chiassate logorroiche. Ma naturalmente, se accennate al "sacrificio eucaristico", viene loro l'orticaria!

L'altra neocatecumenale chiamava "amore di Dio" la dottrina e la liturgia della setta neocatecumenale.

Anche i protestanti chiamano "amore di Dio" la loro eresia.

Anche loro sono tanto contenti di aver ritrovato la fede.

Solo che -come i neocatecumenali- hanno trovato quella sbagliata.


Non credere di trarci in inganno abusando del nome di quel liturgista. L'ho conosciuto personalmente e gli riferirò di persona tutte le idiozie che voialtri neocatecumenali dite sulla liturgia nascondendole dietro il suo nome.

Solo chi non conosce il suo pensiero, può illudersi che sia in qualche modo "utilizzabile" dalla propaganda neocatecumenale.

Probabilmente tu hai di lui una definizione da Settimana Enigmistica, e l'idea che se chiunque usi paroloni ebraici sia "roba sua".

Ma se passi a Roma, ti invito a parlargli di persona e a chiedergli cosa ne pensa delle bizzarrie neocatecumenali, e quanto siano teologicamente e liturgicamente fondate le "genialate" di Kiko e Carmen.

Se non ti risponderà direttamente con una sonora pedata, sta' pur certo che criticherà senza pietà le idiozie neocatecumenali, e l'ignoranza di quelli che pretendono di giustificarle usando il suo nome.


A proposito del "guardiamo ciò che ci unisce anziché ciò che ci divide" detto da alcuni neocatecumenali... Messaggio per Mic:

Guardiamo a ciò che ci unisce - cioè l'unica vera fede, nell'unica vera Chiesa.

Non guardiamo a ciò che ci divide - cioè il fatto che tu ed io non tifiamo per la stessa squadra di calcio.

Guardiamo a ciò che ci unisce - cioè il deprecare le eresie, il contestare gli abusi liturgici, il promuovere la dottrina della Chiesa.

Non guardiamo a ciò che ci divide - cioè il numero di chilometri che separano casa mia da casa tua.

Messaggio per i neocatecumenali che frequentano queste pagine.

NON guardiamo a ciò che ci unisce - cioè la cittadinanza italiana, o l'avere scarpe di taglia 42.

Guardiamo invece a ciò che ci divide - cioè il Magistero e la Tradizione della Chiesa (che noi amiamo e voi no), l'amore al Papa (che noi professiamo col cuore, e voi soltanto con la bocca e solo quando vi guardano), l'amore per la liturgia (che noi consideriamo momento di incontro col Signore, e voi invece l'avete ridotta ad una chiassata da osteria).

Guardiamo a ciò che ci divide, e cioè i pronunciamenti del Papa e della gerarchia (che noi rispettiamo, e a cui voi disobbedite).

Guardiamo sempre a ciò che ci divide, poiché solo così vengono fuori le vostre menzogne.


Se quel blog e quel sito hanno per titolo "Verità sui neocatecumenali", è proprio perché il Cammino è costruito sulla menzogna, sugli slogan, sui paroloni, sull'apparenza.

Rispondo ad alcune obiezioni neocatecumenali comparse nel forum.

Neocat: non è vero che i soldi delle decime non andavano ai bisognosi ma al cammino

Invece è vero. Andavano (e tuttora vanno) alla fondazione Famiglia di Nazareth. Credete forse che la Domus Galilaeae sia stata eretta con pochi spiccioli? Quanto costa l'ospitare centinaia di vescovi? Quanto costa far "itinerare" i catechisti itineranti? Quanto costano le megamanifestazioni e le megaconvivenze? Chi paga?


Neocat: non è vero che tra fratelli ci si deve sbranare perchè emerga il fango che c'è tra noi

Invece i neocatecumenali, con la loro visione pessimistica della realtà e del peccato, considerano normale lo sbranarsi tra di loro.


Neocat: è normale fare sempre gli stessi peccati

Si chiama "vizio" il fare sempre gli stessi peccati.

E' normale, sì... ma "normale" in senso statistico!

I neocatecumenali, però, fanno un ragionamento opposto: siccome è statisticamente normale avere dei vizi, allora "bisogna" avere dei vizi, e bisogna perfino confessarli pubblicamente. Altrimenti, nel "giro di esperienze", i peccati bisogna inventarseli!

Il cristiano serio, resiste ai suoi vizi, si vergogna dei suoi peccati, ne chiede perdono nel segreto della confessione.

Il neocatecumenale, invece, si sente "normale" quando è nei suoi peccati, e odia sé stesso al punto da crogiolarsi nei suoi vizi. Dopotutto Kiko e Carmen non hanno mai insegnato che i vizi sono da combattere, non hanno mai detto quanta grazia passa attraverso una buona confessione (quella seria, privata, secondo l'usanza della Chiesa; non la confessione neocatecumenale!).


Neocat: per ascoltare una parola bisogna estraniarsi dalla propria realtà

È vero che per favorire l'ascolto, occorre un ambiente più tranquillo (per esempio, gli esercizi spirituali).

Ma nel Cammino il ritiro non è finalizzato al silenzio e alla preghiera: al contrario, è finalizzato al rafforzare il legame di gruppo.


Massimo difende il Cammino con i soliti argomenti: "...Senza rendervi conto che una volta fatta la cresima i bambini vengono abbandonati, che le chiese si stanno svuotando, e se le chiese si stanno svuotando non è perchè c'è il cammino neocatecumenale, ma perchè non c'è più la trasmissione della fede dai genitori ai figli!"

Fratello carissimo,

tu ci accusi ingiustamente di occuparci solo del Cammino Neocatecumenale: eppure, dai nostri discorsi, potevi facilmente notare il contrario.

Sappiamo bene che "le chiese si stanno svuotando", ma il nostro obiettivo non è di riempirle a tutti i costi (come se la fede dipendesse dai numeri).

Per noi conta la fede vera, non quella misurabile con le statistiche sulla frequenza alla Messa.

Per noi conta l'unione (di tutto cuore) al successore di Pietro, non il numero di applausi che riceve.

Noi siamo ben coscienti dei problemi della Chiesa.

Voi neocatecumenali, invece, pensate che siccome le parrocchie si stanno svuotando, allora nessuno vi deve criticare (che razza di ragionamento!)

Voi neocatecumenali pensate che chiunque applauda al Papa sia con ciò stesso da considerare cattolico al cento per cento (che razza di ingenuità!) - ecco perché parlate genericamente di "buoni frutti" del Cammino.

Voi neocatecumenali pensate di essere "cattolici" ma non lo siete.

Voi pensate ingenuamente: "siccome siamo tanti, e siccome Kiko dice che verremo approvati, allora siamo cattolici".

Voi pensate con superbia: "siccome la Chiesa ha tanti problemi, allora noi siamo la soluzione, poiché infatti Kiko ci dice così".

Nelle vostre stesse parole... quanti errori! Quanta ingenuità! Quanta superbia!

Tu ci hai scritto: "Ma voi guardate solo il formalismo: se passano due volte a dare il pane e il vino, se un diacono parla dopo il sacerdote e fa la sua monizione. Vi attaccate ai fatterelli senza considerare i BUONI FRUTTI che il cammino dà nella CHIESA CATTOLICA, senza considerare una sola parola di quello che IL PAPA dice e quanto il Papa stia al lavoro per portare sulla giusta strada un cammino che è ancora in fase di definizione..."

Ecco dunque il metodo tipico dei neocatecumenali: etichettare spregiativamente le persone che vi fanno notare i vostri abusi liturgici.

Dunque anche il Papa e la gerarchia ecclesiastica "guardano solo il formalismo"?

Sugli abusi liturgici il Papa vi ha parlato chiaro. E avete disobbedito. E continuate a disobbedire.

Sugli abusi liturgici vi arrivano "bastonate" da vescovi e cardinali. E continuate a disobbedire.

Veramente umoristico quel "passano due volte a dare il pane e il vino".

Noi non abbiamo fatto storie su "quante volte"; abbiamo solo fatto notare che il Papa vi ordina di attenervi alla liturgia di tutta la Chiesa, e voi neocatecumenali invece ve la inventate a modo vostro.

Poi, "dare il pane e il vino"? Ma siamo forse in salumeria?

Poi, "il sacerdote", "il diacono"? Ma fai sul serio? Come mai hai nascosto le venti-trenta omelie dei laici ad ogni celebrazione neocatecumenale?

Infine -lapsus!- ti sei tradito: il Papa è al lavoro per "portare sulla giusta strada" il Cammino, che dopo quasi mezzo secolo è ancora "in fase di definizione".

Dunque lo ammetti!

Il Cammino non è sulla giusta strada, altrimenti il Papa e la gerarchia ecclesiastica non avrebbero molto da correggervi (e poi in modo così plateale)!

Il Cammino è stato "definito" male! In quarantaquattro anni di lavoro, Kiko e Carmen ancora non lo hanno "definito"!

E tu stai diabolicamente perseverando in un Cammino "indefinito", che sicuramente non è sulla "giusta strada"!