mercoledì 11 giugno 2008

Ancora sulle acrobazie linguistiche usate dai neocatecumenali

Commento qui questa frase del neocatecumenale in vena di relativismo: "L'ho detto da sempre e torno qui a ribadirlo: il Cammino non è la realtà giusta per chiunque. Se qualcuno vive questa realtà nel giudizio, nel rancore, nella mormorazione...beh, molto meglio che non la viva affatto!"


Il Cammino Neocatecumenale è un'invenzione squinternata, che pretende di mostrarsi cattolica ma non lo è.

Dire che il Cammino per certuni va bene e per altri potrebbe non andar bene, è perciò un artificio dialettico, un gioco di parole, un trucchetto.

Il Cammino non è cattolico, per cui non può essere buono per nessuno, anche se molti lo elogiano.

Infatti, anche i protestanti elogiano le loro rispettive aggregazioni, anche le altre religioni si autoelogiano, perfino gli atei - anzi, soprattutto gli atei - si autoincensano e parlano male di tutti gli altri.


La vera, efficace, definitiva possibilità di salvezza sussiste solo nella Chiesa cattolica.

Ma come può mai essere considerata cattolica una realtà che si è inventata le sue liturgie (parodiando la messa) e si è inventata le sue dottrine (fondandole sull'ignoranza e sulle fantasie) e addirittura le sue divinità da adorare? (Kiko che si autorappresenta al posto del Signore)

Se il Cammino si proponesse come entità autonoma, allora quella frase sopra citata in corsivo avrebbe senso (non voglio però giustificarla, perché non auguro a nessuno di seguire una strada sbagliata: non auguro a nessun protestante di continuare per la sua strada, non auguro a nessun neocatecumenale auguro di continuare il suo cammino).

Invece, il Cammino pretende di essere riconosciuto come cattolico... come se la cattolicità non fosse l'aderire alla Verità ma solo un documento di qualche pontificia commissione.


La Chiesa, nella sua generosità (e, purtroppo, talvolta anche per l'ignoranza più o meno colpevole di certi ecclesiastici), ha concesso tanto spazio al Cammino, ed ha detto tante belle parole per esortare i neocatecumenali ad unirsi di più al Papa e ai suoi successori.

Ha esortato il Cammino ad ubbidire, e il Cammino ha sistematicamente disubbidito.

Ricordate Benedetto XVI? "Sono sicuro che queste norme (lettera di Arinze) saranno da voi attentamente osservate". E invece? "Attentamente"? "Osservate"? Kiko e Carmen e Pezzi che "ringraziano" per le norme, "contentissimi" di averle ricevute? Toc, toc! C'è nessuno? Nessun neocatecumenale?

Nel 2002 è stato addirittura concesso al Cammino uno Statuto giuridicamente risibile (era incompleto, per di più riconosceva non un'associazione di fedeli ma il concetto astratto di "itinerario", ed è scaduto nel 2007 incompleto così come era nato).

E i neocatecumenali cosa hanno fatto? Come un figlio viziato, continuano a pretendere, a scalpitare, e a pretendere sempre di più.


Ora fanno tanto baccano per il presunto nuovo statuto, perché hanno intenzione di "usarlo" come scudo contro le critiche.

Infatti non sono i neocatecumenali ad aver bisogno dello Statuto, ma il loro ufficio di Propaganda Menzognera.

Grazie ad un qualsiasi straccio di Statuto, l'ufficio Propaganda Menzognera del Cammino dirà che finalmente alle critiche si può rispondere... rispondere con la frase: "abbiamo lo Statuto, nessuno può contestarci nulla".

Ma è questo l'animo che muove un cattolico?


Traduco meglio alcune frasi dell'articolo spagnolo di Camineo. Come al solito, quelli di Camineo riescono a presentare un punto di vista ingannevole, sempre a loro vantaggio, dicendo che le "bastonature" sono una cosa minima, e che quello sarebbe il paese dove la gente non si converte.


"Dopo la Corea del Nord, il Giappone è il paese asiatico in cui si é verificato il minor numero di conversioni al cristianesimo. Una delle caratteristiche proprie del Cammino Neocatecumenale è il suo zelo missionario, con cui gestisce le conversioni..."

Traduzione in italiano: "siccome i vescovi giapponesi (e forse pure qualche coreano) non vogliono il Cammino, allora bisogna dedurre che lì non si converte nessuno, e quindi ci vuole l'Agenzia Cammino Neocatecumenale per Gestire Bene le Conversioni".

Notare l'insistenza sulla "Gestione" delle Conversioni.


"Tuttavia, il Papa non ha fatto riferimento a questo aspetto nel suo discorso ai Vescovi giapponesi."

Traduzione: "per fortuna, il Papa ha avuto la delicatezza di non gridare ai quattro venti le nostre magagne".


"Il Cammino Neocatecumenale ha chiesto e ottenuto il sostegno di un altro vescovo giapponese per ospitare il suo seminario nel Paese, ma la pressione di altri vescovi lo ha fatto recedere dalla sua decisione."

Traduzione: "«comprarsi» un vescovo è più facile in Europa che in Giappone: quando il vescovo in questione ha sentito le condizioni poste dal Cammino, si è tirato indietro, e perciò dobbiamo inventarci questa storia delle «pressioni», per evitare che i neocatecumenali riflettano sul fatto che un'intera conferenza episcopale giapponese si è ritrovata d'accordo a cacciar via la setta eretica".


Vedo che tra i gesuiti è un po' cambiata l'aria, visto che ora c'è perfino qualcuno disposto a chiedere perdono per le disobbedienze al Papa.

Non c'è molto da festeggiare perché le cose non cambieranno in modo drastico, però è già un cambiamento di rotta.

E Kiko, quanto ancora intende aspettare prima di cambiare rotta?

Anche stasera ci saranno le "messe del sabato sera" nel chiuso delle singole salette, dove i laici intratterranno con le loro omelie, dove la comunione sarà fatta nel modo proibito dal Papa tre anni fa, e tutto il resto...

...insomma, a cosa si aspetta?

Perché mai un neocatecumenale che in buona fede vuole obbedire al Papa, deve trovarsi suo malgrado infognato in questa interminabile arrogantissima disobbedienza?


Cara sorella, ti rendi conto di quello che dici?

Di fronte alle eresie, fior di santi si sono levati a combatterle, con tutti i mezzi.

Sant'Atanasio non esitò a corrompere i carcerieri pur di uscire a predicare la fede contro l'inquinamento degli eretici.

Sant'Ireneo di Lione non aspettò pronunciamenti pontifici per descrivere le eresie. Anzi, contro gli eretici utilizza perfino un linguaggio sarcastico e scurrile (mi astengo dal fare esempi per non deviare il discorso).

Chi ha veramente a cuore la Chiesa, prova dolore nel vedere un qualsiasi ignorante e arrogante andare in giro insegnando scempiaggini.

La prima carità nei confronti dei fratelli che professano idee sballate, è quella di scuoterli dal loro errore!

Tu che sei tutta esperta di Vangelo, guarda cosa dice Nostro Signore a chi si ostina a professare idee sbagliate trincerandosi dietro un formalismo di facciata (esattamente ciò che fate voi):

- "voi avete per padre il diavolo"
- "voi siete in grande errore"
- "ipocriti"
- "guai a voi, che rassomigliate a sepolcri imbiancati"
- "serpenti, razza di vipere"