domenica 29 giugno 2008

Perché lettere e statuti non bastano

Ieri ti dicevo: Noi condanniamo l'errore neocatecumenale ma, specialmente dopo ciò che abbiamo visto, non ci facciamo illusioni.

Un "catechista" neocatecumenale che insegni il Catechismo della Chiesa Cattolica è pura utopia.

Una tra le tante possibili soluzioni sarebbe quella di far celebrare le messe delle comunità neocatecumenali a sacerdoti di provata pietà.

E di far insegnare il Catechismo della Chiesa, negli incontri delle comunità, da persone religiose di provata pietà e preparazione.

Anche questa, come vedi, è utopia: i "catechisti" e i "presbiteri" neocatecumenali non sono disposti ad arretrare di un millimetro.

È questo il punto.

Kiko propugna un metodo che pretende che sia accettato in blocco, senza modifiche, perfino se queste modifiche vengono chieste esplicitamente dal Papa.

Quando si trova con le spalle al muro, è disposto a fare buon viso a cattivo gioco.

Ma non appena ottiene un qualche straccio di approvazione, subito il lupo rapace travestito da pecorone torna ad essere più lupo e più rapace di prima.

Alla conferenza stampa di presentazione degli Statuti, ecco Kiko: “Ora è il papa a dover combattere con Arinze”... “Vedremo, deciderà il singolo vescovo”... “Se fosse successo per tre volte, saremmo stati denunciati e ce la avrebbero vietata”.

A Kiko non importa la verità sulla liturgia; riduce tutto ad un ambiguo e fuorviante "Arinze contro noi, Arinze contro il Papa".

A Kiko non importano le decisioni del Papa, contro le quali trova la miserabile scusa del "decideranno i vescovi", proprio quelli ai quali ha semmpre disobbedito (o comprato il consenso).

A Kiko non importa il sacrilegio: per lui la questione del calice è solo un problema di "non farsi denunciare per tre volte".

Se Kiko è così, come meravigliarsi che i suoi scagnozzi (catechisti e super-catechisti) lo seguano?

A lui debbono le loro fortune e i loro successi, grazie a lui possono "comandare" su tante persone (il gusto del potere sugli altri), grazie a lui "contano" (la vanità)... anche se hanno insegnato emerite scemenze, ed hanno spacciato per cattolico un Cammino protestante con una parodia (che non fa nemmeno ridere) della liturgia.