La "domenica prossima" di cui parlavi nella tua email del 7 maggio scorso, è passata senza che nulla sia successo.
Prima di continuare, ti ricordo telegraficamente che:
1) il Cammino, da giugno 2007 ad oggi, non gode di nessuna approvazione dalla Chiesa (neppure la forma parziale di approvazione che erano gli Statuti)
2) lo Statuto è scaduto da quasi un anno
3) tutte le notizie di "imminente approvazione" sono state sistematicamente smentite: giugno 2007, settembre 2007, inizio febbraio 2008, fine febbraio 2008, Pasqua 2008, Pentecoste 2008...
4) è una menzogna insinuare che gli Statuti rendano leciti gli abusi liturgici e gli errori dottrinali
5) i complimenti e gli incoraggiamenti fatti al Cammino, non cambiano nulla di tutto questo.
Passiamo al resto.
Mi dici che vuoi "dialogare", ma poi dai un giudizio affrettato e temerario dicendo che qui avremmo "creato un sito che va contro i propri fratelli in Cristo".
Ti sbagli.
Questi siti condannano l'errore, non l'errante.
Siamo tutti pronti ad abbracciare di cuore la pecorella smarrita che fa ritorno all'unico vero gregge del Signore, quello che il Signore stesso ha garantito.
Ma voi preferite rimanere fuori, preferite seguire il mercenario, preferite rimanere nell'errore.
Questi siti internet non vanno contro "i propri fratelli in Cristo", ma vanno contro l'errore commesso da tali fratelli: e nel momento in cui tali fratelli si ostinano a perseverare nell'errore... secondo te, cosa dovremmo fare?
I fratelli che si ostinano a sbagliare e disobbedire, meritano di essere elogiati, o meritano di essere ripresi?
La carità consiste nell'adulare i fratelli che sbagliano, o nel far notare il loro errore?
Mi hai citato papa Giovanni Paolo II, però solo la parte che ti fa comodo.
Quando furono approvati gli Statuti temporanei a giugno 2002, Giovanni Paolo II non disse nulla. Non una menzione, non un ringraziamento, non un ricordo, non una parola.
E i silenzi del Papa sono eloquenti almeno quanto le sue parole!
La citazione che mi hai dato, infatti, è del settembre 2002: fu la prima volta, dopo mesi, che papa Giovanni Paolo II ne parlò.
Se il Papa avesse veramente voluto quell'approvazione (così come disse Kiko nel suo discorso a fine giugno 2002), allora come mai al momento dell'approvazione non disse nulla? Puoi controllare tu stesso nei vari Angelus, Udienze, Omelie, sul sito del Vaticano, tra fine giugno 2002 e il settembre successivo. Un silenzio "assordante".
Hai estrapolato una citazione dal contesto, trascurando il fatto più importante, e cioè che lo scopo il suo intero discorso era di richiamare i neocatecumenali all'obbedienza.
Parlando del Cammino, il Papa a settembre 2002 certamente menzionò la "fedeltà al suo progetto originario" - nel punto 5 del discorso... ma nello stesso punto 5 chiede che gli Statuti "siano messi in opera fedelmente in tutti i loro aspetti", e nel punto 6 dice che i Dicasteri competenti dovranno "esaminare il Direttorio catechetico e tutta la prassi catechetica nonché liturgica".
E subito dopo il Papa si dice "certo" che i neocatecumenali "non mancheranno di assecondare con generosa disponibilità le indicazioni che loro verranno".
Dunque il discorso del Papa, pur con tutti quei complimenti, è finalizzato a ribadire che:
1) i neocatecumenali devono obbedire allo Statuto
2) ai neocatecumenali era stato concesso lo Statuto senza che sia ancora stata accuratamente esaminata tutta la prassi catechetica e liturgica (per cui si poteva ancora immaginare che il "progetto originario" fosse decente)
3) i neocatecumenali dovranno obbedire generosamente a ciò che la gerarchia ecclesiastica chiederà loro.
Quanto all'obbedienza allo Statuto, lo sanno tutti che avete sostanzialmente disobbedito. Il Cammino è rimasto praticamente lo stesso dal 2001 ad oggi: con o senza Statuto, avete fatto le stesse cose, salvo rarissime e temporanee eccezioni.
Lo Statuto è stato concesso in maniera "parziale": per essere completo, richiedeva l'approvazione e la pubblicazione della "prassi catechetica e liturgica". Approvazione e pubblicazione non ci sono mai state. Lo Statuto nacque incompleto, ed è morto incompleto, e per di più avete sostanzialmente disobbedito alle indicazioni dello Statuto.
Infine, la vostra "generosa disponibilità" non c'è mai stata. L'esempio più clamoroso è la disobbedienza alla lettera del cardinale Arinze del 1' dicembre 2005.
Dunque "il progetto originario di Kiko" consiste nella disobbedienza?
"Il progetto originario di Kiko" consiste nel tradire la fiducia che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI vi hanno tante volte accordato?
"Il periodo di esperienza" che vi aveva concesso Giovanni Paolo II era per fare esperienza degli abusi liturgici o per fare esperienza della liturgia della Chiesa cattolica?
Dopo tutta quella "esperienza", come mai vi arriva il 1' dicembre 2005 una lettera che vi dice che per la liturgia dovete tornare ad utilizzare i soli libri liturgici approvati per tutta la Chiesa?
E come mai nel 2008 state ancora disobbedendo?
Vedi, sono proprio le tue stesse citazioni che confermano che stavi maliziosamente forzando l'interpretazione a tuo favore.
E la risposta vi è arrivata con la lettera del cardinale Arinze del 1' dicembre 2005, contenente le "Decisioni del Santo Padre" Benedetto XVI.
Papa Benedetto XVI vi chiede di andare alla messa parrocchiale "almeno una volta al mese": evidentemente voi non ci andate mai, altrimenti non avrebbe avuto bisogno di ricordarvelo.
Il Papa vi ricorda che le omelie le può fare solo il sacerdote o il diacono (lo sanno perfino i bambini del primo anno di catechismo)... evidentemente, da voi le omelie le fanno anche i laici, altrimenti non ci sarebbe stato bisogno di dirvelo.
Il Papa vi chiede che "entro due anni" (cioè entro dicembre 2007) il modo di fare la Comunione diventi lo stesso di tutta la Chiesa...
Beh, se il Papa mi chiede "entro due anni" di fare una cosa, io come mi comporto?
Se mi dice "entro due anni", io comincio a obbedire da subito (per il Papa, questo ed altro!)
Giovanni Paolo II diceva di essere certo che i neocatecumenali "non mancheranno di assecondare con generosa disponibilità le indicazioni che loro verranno".
Benedetto XVI, il 12 gennaio 2006, diceva "sono certo che queste norme" (della lettera di Arinze) "verranno da voi attentamente osservate".
Ebbene? Cosa hanno fatto i neocatecumenali?
Il 17 gennaio 2007 Kiko, Carmen e don Pezzi, rispondevano per lettera al Papa ringraziando per "i due anni".
Ma come?! Non era forse "entro due anni"? Come mai quel termine urgente (al più presto possibile, e comunque entro due anni) diventa invece un "bonus" di due anni pieni pieni da sfruttare fino all'ultimo? (e anche oltre!)
Come mai l'equipe responsabile del Cammino decide di non obbedire subito?
Come mai ancor oggi nel Cammino si continua a fare come si faceva prima, disobbedendo anche oltre il termine di quei "due anni"?
Avete tradito la fiducia di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI.
Voi neocatecumenali prima dite "il Papa ci approva!" e poi gli disobbedite.
E lo fate perché è Kiko che ve lo comanda. Voi amate più Kiko che il Papa stesso.
Passo ad altro.
Con un acrobatico gioco di parole, insinui che io avrei deciso di "non ubbidire e di continuare a sparlare".
Ti sbagli.
Gli errori restano errori anche quando hanno un'apparenza di legalità (pensa per esempio alla legalizzazione dell'aborto).
Gli abusi liturgici neocatecumenali restano abusi liturgici anche in presenza dello Statuto del Cammino (che comunque non vi autorizzava nulla in proposito).
Per cui, quando (se) avrete un altro Statuto, le vostre disobbedienze (passate, presenti e future) resteranno disobbedienze, e i vostri abusi liturgici (passati, presenti e futuri) resteranno abusi liturgici, e noi continueremo a farlo notare.
Continueremo a farlo notare, cioè continueremo a dire la verità: e questa non è certo "disobbedienza" come insinuavi maliziosamente tu.
Se - come tu sogni - il Papa comandasse a tutte le diocesi di accogliere il Cammino, ebbene, il giudizio sugli abusi non cambierebbe.
Ecco dunque che si svela la tattica neocatecumenale, fondata sulla menzogna.
Voi vi illudete che la presenza dello Statuto, qualunque cosa contenga, vi autorizzi a continuare gli abusi liturgici e a professare errori dottrinali.
Voi vi illudete che una volta avuto il nuovo Statuto, sarete "intoccabili", al di sopra di ogni critica, al di sopra di ogni obbedienza.
Ma questo è il peggior spirito di disobbedienza mai visto!
Non hai voluto rispondere alla domanda "Ami di più il Papa o Kiko?"
Ma il tuo ragionamento mi fa capire che per te Kiko vale più del Papa.
Poiché Kiko ha infatti comandato di disobbedire al Papa, e voi avete disobbedito al Papa.
Con la lettera del 1' dicembre 2005, le "decisioni del Santo Padre" erano chiare: "il Cammino seguirà i libri liturgici approvati dalla Chiesa, senza omettere né aggiungere nulla".
Voi invece continuate ad "omettere" e "aggiungere".
Continuate a disobbedire. Perché?
Dunque è vero che per voi è più importante seguire Kiko che seguire il Papa!
Non proseguo nel commentare il resto del tuo testo, perché anche lì hai parlato per slogan.
Lo slogan pubblicitario è facile e veloce, e il ragionamento invece richiede fatica e impegno mentale.
Lo slogan abbellisce la menzogna per farla sembrare verità.
Lo slogan pubblicitario dice: "il Papa parla della secolarizzazione; il Papa ci aveva detto che noi dobbiamo essere contro la secolarizzazione; pertanto il Papa ci approva". Comodissimo slogan!
Il ragionamento, invece, è: "il Papa parla a tutto il mondo cattolico del problema della secolarizzazione; anche i neocatecumenali dovrebbero combattere la secolarizzazione; ma non si può combattere il male con il male! i neocatecumenali, che professano errori dottrinali e abusi liturgici, non sono affatto i più adatti a combattere i mali della nostra società! prima correggano la trave nel loro occhio, e poi potranno impegnarsi a guardare la pagliuzza altrui!"
Quanto alla parrocchia... il sistema delle parrocchie è in crisi; voi neocatecumenali, però, per la parrocchia non siete medicina, ma tumore.
Prova a guardare cosa fanno gli altri movimenti e associazioni: aiutano la parrocchia, sostengono la parrocchia, sono integrati nella parrocchia.
Hanno un loro spazio, e non cercano di rubare spazio agli altri. Hanno le loro attività, ma non cercano di imporle agli altri. Hanno talvolta anche le loro liturgie, ma senza abusi liturgici.
Cosa fanno invece i neocatecumenali? Se "prendono parte alla parrocchia", come dici tu, finiscono per fagocitarla. La parrocchia "neocatecumenalizzata" non riconosce nessuno spazio ai non-neocatecumenali. Tutti quelli che collaborano a questi nostri siti internet hanno esperienza diretta di tale problema.
Se invece non riescono a "prendere parte", allora si emarginano, si isolano, perché pensano che noialtri siamo "cristiani della domenica"!
Questo è proprio l'atteggiamento dei parassiti arroganti.
I pochi neocatecumenali che si danno da fare onestamente in parrocchia costituiscono l'eccezione, non la regola: e comunque, non appena hanno la possibilità, "neocatecumenalizzano" tutto. Possiamo testimoniare noi stessi (ed io stesso, per primo) tutte queste cose!
Concludo, ricordandoti che noi non siamo "gli unici" (come dici tu) che parlano così.
Al contrario, è la stessa gerarchia cattolica (a cominciare dal Papa) che cerca dolcemente di rimettervi in riga.
Ma voi siete figli ingrati della Chiesa, siete pecore ribelli che vogliono seguire il mercenario anziché il pastore.
Siete costretti a nascondere le critiche anziché rispondervi onestamente, siete costretti a mentire anziché affrontare la verità e le sue conseguenze.
E sappiamo tutti dove conduce la via della menzogna.
La tua menzogna conclusiva era la foto dell'allora cardinale Ratzinger che celebra con un'ostia molto grande.
In quella foto non si vedono le omelie dei laici e non si vede la comunione "da seduti". Evidentemente li avete nascosti, perché sapevate quale poteva essere il giudizio di Ratzinger.
Infatti, da allora ad oggi, Ratzinger non ha più celebrato per i neocatecumenali.
Ma temo che sia inutile chiederti come te lo spieghi questo.
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