Caro fratello,
siamo entrambi adulti, e perciò sai bene che non serve a niente tutto quel banalizzare. Mi hai forse preso per uno sprovveduto?
O piuttosto pensi che per affermare il tuo punto di vista basta gridare sempre il contrario di quel che ti dico?
Te lo ripeto: sei libero di credermi o di non credermi. Ma il guaio è che 2+2 fa 4 anche se Kiko dicesse il contrario.
Finora hai parlato solo per slogan, hai ripetuto le menzogne neocatecumenali, quelle che hai ricevuto dai tuoi catechisti, cioè quelle che i catechisti hanno ricevuto da Kiko. E osi addirittura accusare me di "calunnia"!
Tu mi parli del Cammino, ma ti ho già detto che conosco bene l'ambiente neocatecumenale. So cosa succede durante le celebrazioni. So cosa fate durante gli scrutini. So cosa si dice e non si dice nei "giri di esperienze".
E ho ben impressi i volti di quelle persone catturate dalla vostra setta, quei volti, nel chiuso di quelle salette... Persone divisibili in due categorie: gli ingenui e i perfidi (non intendo essere offensivo; intendo solo essere chiaro e conciso).
Ci sono i neocatecumenali che si sono adeguati al metodo della menzogna: e quelli sono i perfidi.
Mentono sapendo di mentire: propagano le menzogne del Cammino e l'idolatria di Kiko, hanno dimenticato l'umiltà e la sincerità da molto tempo. Che lo facciano per cavarne vantaggi personali o per altri motivi, non fa differenza.
Kiko è il primo di questi, e si vede da come vi tratta, si vede dai suoi interventi pubblici, si vede dalla dimestichezza con cui vi imbottisce di menzogne, si vede anche nei piccoli particolari come l'esagerazione dei numeri delle "alzate".
Ci sono poi i neocatecumenali ingenui: questi, solo per incapacità, solo per ignoranza, continuano a credere che il Cammino sia una cosa buona.
Ma arriva per tutti questi ingenui il momento in cui ai loro occhi diventa evidente la nettissima differenza tra ciò che fa e insegna il Cammino, e ciò che fa e insegna la santa romana Chiesa.
Viene il momento in cui si rendono conto che qualcosa non quadra, e cominciano timidamente a chiedere ai catechisti: "ma se il Papa ha comandato di fare la comunione come fa tutta la Chiesa, perché mai noi dobbiamo continuare a disobbedire al Papa?"
I perfidi catechisti, naturalmente, non diranno la verità, perché non avranno il coraggio di dire: "noi obbediamo più a Kiko che al Papa".
E perciò inventeranno mille e mille scuse: diranno che è "un periodo di transizione" (senza dire che è scaduto da un pezzo), diranno che la lettera di Arinze era "di suggerimenti" (senza dire che erano invece "decisioni del Santo Padre"), diranno che il tutto è dovuto al "pane azzimo che non si può ingoiare" (senza dire che si può benissimo fare la comunione con le ostie piccole e sotto la sola specie del pane), diranno che è "complicato trovare una soluzione" (quando bastava meno di un minuto per decidere di obbedire veramente al Papa) e così via.
Ma la menzogna ha le gambe corte, e prima o poi il neocatecumenale ingenuo comincerà a capire e si troverà a dover scegliere: o con Kiko, o con il Papa.
O con gli strafalcioni liturgici di Kiko e Carmen, o con la liturgia approvata per tutta la Chiesa.
O con i 40 anni di esperienza del Cammino, o con i venti secoli di esperienza della Chiesa.
Tu ti poni il problema di come "preservare la prassi ultratrentennale del Cammino".
Anche questa è un'altra miserabile scusa.
Se il Papa ti chiede di obbedire, tu devi obbedire e basta, a costo di sacrificare qualsiasi "prassi ultratrentennale".
Vale più una "prassi ultratrentennale", oppure vale di più l'obbedienza al Papa?
Evidentemente, per voi neocatecumenali, vale più Kiko e il Cammino, che il Papa e la Chiesa stessa.
Per voi neocatecumenali, che idolatrate Kiko e le sue corbellerie, è più importante la "prassi ultratrentennale" che "le decisioni del Santo Padre".
Il 21 novembre 2005 Kiko, Carmen e don Pezzi sono stati ricevuti in udienza privata dal Papa. Quanto vi hanno vantato quell'udienza! Sembrava un vero trionfo!
Il giorno dopo Kiko raccontava a tutti che papa Benedetto XVI sostiene il Cammino, e che addirittura accetta la prassi liturgica del Cammino.
Quante menzogne! Menzogne su menzogne!
Il Papa, in quell'udienza, ha comunicato a Kiko e Carmen e don Pezzi che la liturgia neocatecumenale non va bene, e che deve adeguarsi alla liturgia di tutta la Chiesa. Tutto qui.
Perciò, niente più comunione seduti, niente più interventi-omelia dei laici, niente più assenze dalla messa della parrocchia...
Il Papa chiede dunque obbedienza su quelle cose, e promette una lettera entro pochi giorni, in modo che restassero per iscritto "le decisioni del Santo Padre".
Il 22 novembre Kiko, Carmen e don Pezzi si vantano pubblicamente che il Papa "accetta la prassi liturgica del Cammino", facendo preoccupare tutti coloro che la criticavano.
Ebbene, neanche dieci giorni dopo, il 1' dicembre, il cardinale Arinze scrive quella lettera con "le decisioni del Santo Padre", che smentisce tanta vanteria, tanta spacconeria, tanta arroganza.
L'équipe responsabile del Cammino cosa fa? La nasconde. Fa finta di niente. Silenzio assoluto.
Ma come? il Papa manda una lettera a Kiko-Carmen-Pezzi, che riguarda la liturgia del Cammino... e loro fanno finta di niente? Perché c'era mai bisogno di nascondervi questa cosa, invece di renderla subito pubblica?
Senonché, il vaticanista Andrea Tornielli, la fa trapelare venti giorni dopo su "Il Giornale", intitolando l'articolo: "La messa è una sola: adeguatevi!"
Giuseppe Gennarini, responsabile stampa del Cammino e responsabile del Cammino per gli USA, si infuria come una belva, gridando che la lettera, "se esiste", non è detto che dica quelle cose, e comunque sarà una lettera privata, di suggerimenti, di un cardinale che non conosce il Cammino, mica del Papa!
Menzogne, menzogne! Gennarini credeva di nascondere la lettera in eterno, credeva di farla scomparire grazie a qualche panzana ben urlata... E invece...
1' gennaio 2006: il testo della lettera viene pubblicato su internet anche da Sandro Magister.
Nel frattempo Gennarini rilascia a Zenit un'intervista in cui dice l'esatto contrario della lettera: dice che "è la prima volta che si concedono variazioni nella liturgia". Ma l'unica variazione (temporanea) era sul segno della pace: tutti gli altri punti erano tutti di restrizione!
Chiunque leggeva Zenit ha potuto verificare quanto sia stato menzognero Gennarini, perché Zenit ha pubblicato oltre all'intervista anche il testo della lettera. Come per dire ai suoi lettori: ecco, verificate voi stessi.
5-6-7 gennaio 2006: l'ineffabile Gennarini ancora mistifica su internet il contenuto della lettera, facendosi sbertucciare da uno dei più famosi apologeti americani contemporanei, Jimmi Akin.
Successivamente compare sul sito ufficiale del Cammino... non la lettera, ma l'interpretazione menzognera di Gennarini! (e la lettera, fino ad oggi, non vi è mai comparsa)
Ma perché? Perché mai l'èquipe responsabile deve ingannare i neocatecumenali?
Passa un'altra settimana, e siamo al 12 gennaio: per la partenza di duecento Famiglie in missione, il Cammino chiede udienza al Papa. Il giorno dopo faranno circolare la notizia: "il Papa manda le famiglie in missione! il Papa manda i neocatecumenali in missione!"
Falso, falso, falso! Le famiglie vanno in missione per conto di Kiko, per volontà di Kiko, per le esigenze del Cammino, con la scusa di "implantatio ecclesiae" vanno a diffondere il Cammino Neocatecumenale nel mondo.
E' solo per motivi di prestigio che hanno chiesto al Papa di conferire il mandato... che il Papa solo per gentilezza ha concesso.
Non è stato il Papa a decidere di mandare le famiglie in missione: ha solo accettato gentilmente di presenziare ad una cerimonia prima della loro partenza! Cerimonia in cui ne ha approfittato per parlare della liturgia...
Se ti leggi il discorso del Papa, avrai la conferma di quel che ti dico.
Ed infatti il Papa cosa fa? Ma guarda un po': approfitta dell'occasione per parlare pubblicamente della lettera di Arinze.
C'era tutto il mondo neocatecumenale a godersi l'evento, e il Papa "rovina la festa", dicendo che il cardinale Arinze, sulla liturgia, "vi ha impartito a mio nome alcune norme... che sono sicuro che da voi saranno perfettamente osservate".
Molti neocatecumenali cadono dalle nuvole: Arinze? Norme? Liturgia? Osservare?
Tra questi, ci sono tanti ingenui che pensano che dal giorno dopo già si obbedirà alle norme del Papa!
Diamine, il Papa ci dà delle norme, che facciamo? Siamo mica così tonti e così perfidi da disobbedire? Quali sono queste norme?
Niente, niente di niente. Il silenzio dei vertici neocatecumenali e dei catechisti prosegue, anche se ormai il testo della lettera di Arinze è su tutti i siti internet... comincia a comparire perfino su diversi siti neocatecumenali!
Tra i siti neocatecumenali spopola invece l'intervista di Gennarini, quella piena di menzogne, lasciando perplessi i neocatecumenali più intelligenti che avevano avuto modo di confrontarla con la lettera. Diamine, Gennarini spara degli strafalcioni così grossi? Ma era mica ubriaco? L'avrà letta la lettera, prima di rilasciare l'intervista? Che figuraccia! E Kiko e Carmen non gli assestano una pedata nel sedere?
Naturalmente, per calmare le acque, occorre fare subito un atto pubblico per evitare che le parole del Papa scuotano davvero i neocatecumenali.
Infatti Kiko, Carmen e Pezzi, appena cinque giorni dopo, il 17 gennaio 2006, mandano al Papa una lettera in cui si dicono "contentissimi" delle norme, e che obbediranno, e che però... per obbedire su quell'«almeno una domenica al mese», dovranno concordare con i vescovi, dovranno tenere conto dei fratelli più piccoli e più lontani, dovranno qui, dovranno lì...
Ma come? Che razza di presa in giro! Si vede benissimo che sono tutte scuse!
Si tratta solo di andare a messa almeno una volta al mese, non si tratta mica di fare chissà che grosso sacrificio!
E' così scandaloso, per dei neocatecumenali, andare a messa in parrocchia almeno una volta al mese?
I neocatecumenali sono forse tutti musulmani? c'è bisogno di tutta quest'attenzione, tutta questa fatica, tutta questa contrattazione, tutto questo temporeggiamento?
Ed ancora: sulla questione del modo di fare la comunione, Kiko, Carmen e Pezzi scrivono ringraziando per "i due anni". Come sarebbe a dire, "due anni"?
Il Papa ha detto che quell'errore deve essere corretto, ed ha generosamente concesso un tempo massimo: "entro due anni".
Se il Papa mi chiede di obbedire a qualcosa "entro due anni", io che faccio? Obbedisco subito! Non voglio mica mettere alla prova la pazienza del Papa!
Vale di più se obbedisco subito, oppure vale di più se rinvio di due anni l'obbedienza?
Niente da fare: Kiko, Carmen e Pezzi ringraziano "per i due anni". L'obbedienza al Papa, per loro, è una cosa che si può rinviare. Vergogna!
Ma il bello della lettera viene verso la fine della lettera, quando diranno che dopotutto la messa neocatecumenale (quella che il Papa ha comandato di riportare ai libri liturgici approvati, "senza omettere né aggiungere nulla")... avrebbe invece portato i fratelli "dalla tristezza all'allegria".
Ma come? Il Papa ti condanna una cosa, e tu scrivi al Papa che quella cosa era buona per portare i fratelli "dalla tristezza all'allegria"?
Tu l'avevi letta, la lettera di Kiko-Carmen-Pezzi del 17-1-2006, vero? "Dalla tristezza all'allegria!" Dunque Kiko, Carmen e Pezzi dicono che la messa neocatecumenale è uno spettacolino di cabaret! Un'allegra chiassata da osteria!
La messa, cioè la liturgia dove l'uomo incontra il suo Signore attraverso il sacrificio eucaristico... ridotta ad una chiassata da osteria!
Kiko, Carmen e don Pezzi hanno avuto la faccia tosta di dire al Papa che la chiassata neocatecumenale porta i fratelli "dalla tristezza all'allegria!"
E nonostante nel Cammino molti cominciavano ad essere a conoscenza della lettera... Kiko ancora non ne parlava!
Tutti quelli che criticano il Cammino conoscono quella lettera, e nel Cammino invece si conosce al più l'intervista di Gennarini zeppa di menzogne! Cosa c'è di così grave in quella lettera?
Perché mai Kiko ha tanto bisogno di nascondere ai neocatecumenali "le decisioni del Santo Padre"?
Solo a febbraio 2006, a Madrid, Kiko parlerà pubblicamente della lettera.
Lo farà in un modo veramente meschino, dicendo che con la lettera sono state accolte le richieste fatte dal Cammino.
Ma questo è veramente assurdo: visto che la lettera è tutta piena di restrizioni, cosa significa che le richieste del Cammino sono state accolte?
Forse che il Cammino, per smettere di sbagliare, pretendeva un rimprovero ufficiale?
La menzogna di Kiko nel salone della Pizarra, febbraio 2006, si conclude con un miserabile: "e per la comunione... ci dà due anni". Come sarebbe a dire "ci dà due anni"?
Lì non era solo questione della menzogna. Lì era questione che di quei "due anni" sono già passati tre mesi (dicembre, gennaio e febbraio)... e invece di cominciare al più presto ad obbedire, Kiko cosa fa? Rinvia.
"Ci dà due anni". Vergogna!
Quei "due anni" non finiscono mai? Ogni volta che te lo chiedono, rispondi sempre che il Papa "ci dà altri due anni"? Anche oggi "ci dà due anni"?
Vedi, non è solo questione di faciloneria o di superficialità.
E' qualcosa di gravissimo nei confronti di tutti quelli che seguono il Cammino.
Vi dite obbedienti al Papa, e invece disobbedite al Papa.
Disobbedite al Papa, perché Kiko così vi comanda di fare.
Sono scaduti anche quei "due anni", e nulla è cambiato: continuate a disobbedire, trovate sempre nuove scuse per disobbedire.
Tutte queste cose che ti ho detto sono documentatissime, sono conosciutissime... ma naturalmente non ne troverai troppe tracce sui siti internet neocatecumenali. Lì troverai solo notizie di propaganda neocatecumenale.
Te la ricordi la parabola dei due figli che il padre invia a lavorare nei campi? Il primo magari dice pure di "no", ma poi si pente e va subito a lavorare nei campi.
Il secondo figlio, che è Kiko, che è tutto il Cammino, che sei anche tu, prima dice "sì, obbedisco, obbedisco al Papa, sono obbedientissimo"... e poi trova mille scuse per disobbedire, disobbedisce, è disobbedientissimo.
Purtroppo è evidente! Sei disobbediente anche tu!
Il Papa ha comandato che il Cammino la smetta con quelle liturgie. Ma tu ancora vi partecipi!
Nella tua comunità neocatecumenale, fate ancora la comunione nel modo che il Papa vi ha proibito da anni.
E tu non dici niente! Non ti sogni neppure di andare dal tuo catechista a dire che il Papa comanda di fare diversamente! Sei complice della disobbedienza neocatecumenale!
Nella tua comunità, fate ancora quella marea di interventi-omelia che pomposamente chiamate monizioni e risonanze, ignorando completamente la lettera di Arinze e tutti i documenti liturgici e libri liturgici che vi sono citati!
Ed in mezzo a tutta questa terribile disobbedienza, tu cosa fai?
Ti senti superiore, ti senti santo, e vieni da me a giudicarmi e a dirmi che anche i santi sono stati perseguitati. Ma questa è una scusa veramente miserabile!
Il fatto conclamato, è che i neocatecumenali sono disobbedienti, a cominciare da Kiko e da te.
E tu, invece di obbedire, cosa fai? Trovi scuse per cambiare discorso. Dunque ho ragione quando dico che Kiko mente e vi insegna a mentire!
Il demonio sarà certamente molto contento dell'opera di Kiko.
Voi dite di aver ritrovato la fede, però obbedite più a Kiko che al Papa.
E questo, per il demonio, è un ottimo risultato.
Voi dite di essere fervorosi, di avere una fede adulta, però credete più negli strafalcioni di Kiko e Carmen che non nel magistero della Chiesa.
Ecco perché sono sinceramente preoccupato per la tua anima.
La prima carità, nei confronti del fratello che sbaglia, è fargli notare l'errore.
Ed è una carità grandissima, perché i vostri errori sono grandissimi!
Abusi e strafalcioni nella liturgia... errori dottrinali... disobbedienza al Papa... e poi tutta quell'arroganza, tutta quella superbia...
Certo, il demonio sarà molto contento del Cammino Neocatecumenale.
Il Cammino è uno dei peggiori tumori della Chiesa di oggi.
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