I messaggi qui sotto furono inviati a metà settembre 2006, quando era ancora in vigore il primo Statuto (incompleto e comunque totalmente disubbidito). È incredibile come a distanza di un anno, e nel continuo vociferare sul nuovo Statuto, tali considerazioni siano ancora tutte valide.
Ci sono diversi scenari da prendere in considerazione per giugno 2007.
Non considero l'ipotesi di un "non rinnovo" degli Statuti, poiché ciò significherebbe una condanna esplicita del Cammino: meritatissima, ma succederebbe il finimondo.
Anche a Lutero, infatti, vennero date tutte le opportunità di una conciliazione con la Chiesa che non suonasse per lui come una umiliazione. Fu Lutero stesso a cercarsi ogni occasione di scontro con la Chiesa, dalla quale aveva già deciso in cuor suo di separarsi.
Questo somiglia in modo preoccupante alla situazione di Kiko e dei neocatecumenali: da un lato la pretesa che la Chiesa riconosca il Cammino (adeguandosi cioè alle elucubrazioni di Kiko e Carmen), dall'altro il considerare "di serie B" i cristiani che non si adeguano al kikismo.
Prima ipotesi: rinnovo per altri cinque anni "ad experimentum". Per i neocatecumenali sarà l'ennesima occasione di mistificare, dicendo che non si tratta di una «bastonata» ma di un premio.
Nel caso di rinnovo per altri 5 o 7 o 10 anni, infatti, significherà che durante questi ultimi cinque non è cambiato nel Cammino neppure una parte di ciò che doveva cambiare.
Ricordiamoci che gli Statuti non sono approvati "dal Papa" ma dal Pontificio Consiglio per i Laici che in linea di principio potrebbe anche decidere nonostante le intenzioni del Papa. È esattamente quello che è successo nel 2002 con l'approvazione stessa degli Statuti e con l'assordante silenzio di Giovanni Paolo II, che è intervenuto solo qualche mese dopo e solo per ricordare, tra i tanti incoraggiamenti, che le questioni dottrinali e liturgiche sono ancora sul tappeto.
Seconda ipotesi: approvazione definitiva degli Statuti. I neocatecumenali scateneranno chissà cosa, ma nei fatti non sarà cambiato nulla, perché il centro della discussione non sono gli Statuti (che dicono al Cammino "cosa deve fare") ma le eresie e gli abusi liturgici. Lo statuto, ricordiamolo, è monco, e l'eventuale "approvazione definitiva" sarebbe un illecito giuridico per qualsiasi Diritto (non solo per il Diritto Canonico), tollerabile solo per urgenti motivi "pastorali". Un illecito perché non è concepibile l'approvazione definitiva di un documento che dice "su XYZ ti comporterai secondo il documento ABC", con il documento ABC ancora non pubblicato e, peggio, senza dare idea della data di pubblicazione.
A proposito del sito neocatecumenale "segni dei tempi .net", del "presbitero" Antonello I. (mica prete! mica sacerdote! no: Presbìtero! una volta ci si vantava di essere monsignori, di essere parroci; oggi, in mancanza di titoli onorifici, ci si vanta di essere Presbìteri: sapete, il greco fa tanto appeal, è tanto alla moda...)
Il "presbitero" di cui sopra dice di essere in missione in Giappone da diversi anni. Ora, il giapponese è una lingua difficile, ma penso che in un paio d'anni qualcosa si comincia ad imparare, no? in quattro o cinque anni si riesce anche a scrivere qualcosa, no?
Bene: il "presbitero" di cui sopra cura il proprio sito pro-neocatecumenale sopra citato in... italiano e spagnolo. Proprio le due lingue maggiormente parlate in Giappone, eh?
Ed ha tutto quel tempo da dedicare al sito! Dunque la missione neocatecumenale consiste nell'avere tantissimo tempo libero?
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