lunedì 12 maggio 2008

Croce rovesciata sì, ma... però...

Risposta ad un tizio che ha visto una croce rovesciata su un vecchio altare e pretende, con quel solo esempio, di giustificare Kiko Argüello che ha usato tale simbolo (comunemente riconoscibile come satanico) per il trono su cui far sedere Giovanni Paolo II, nel 2000, ad una megacelebrazione neocatecumenale.

Caro amico,

si tratta del classico caso in cui anche l'eccezione conferma la regola.

Per spiegarmi meglio, ho purtroppo bisogno di usare qualche minuto del tuo tempo, e mi scuso anticipatamente per qualche piccola eventuale imprecisione, dovuta solo alla fretta di risponderti presto come avevi richiesto.

Nel caso che proponi, non è in questione un'affermazione assoluta nel campo della matematica (dove è sufficiente un solo controesempio per smontare l'affermazione).

Siamo invece nel campo della storia, dove talvolta le eccezioni (purché ragionevolmente rare) finiscono per confermare l'asserto che si vuole dimostrare.

Esempio: la storicità dei Vangeli. I Vangeli in alcuni punti si contraddicono (il discorso della montagna è stato fatto "sulla montagna" o in una "pianura"? chi arrivò per primo al sepolcro vuoto? eccetera): ciononostante li si reputa storicamente attendibili.

Li si reputa storicamente attendibili poiché se fossero stati perfettamente coerenti tra loro, se fossero stati del tutto privi di discrepanze, qualunque storico avrebbe sostenuto che gli autori avevano concordato cosa scrivere e cosa no (concordando cioè uno spot pubblicitario, piuttosto che il resoconto dei fatti scritto da quattro diversi "cronisti" con le loro fonti e i loro punti di vista).

Ora, veniamo alla foto che ci è stata mandata. Si converrà che l'altare della foto è molto recente (non è certo stato costruito nei primi secoli del cristianesimo: eppure quello sarebbe il Carcere Mamertino, costruito nel IV secolo dove tra l'altro, come già detto, NON fu rinchiuso mai Pietro Apostolo), per cui già questo non tocca l'asserzione che "non è mai stato usato quel simbolo" almeno per i primi quindici-sedici secoli di storia cristiana.

L'onere della dimostrazione, dunque, è ancora tuo: resta a te dimostrare come mai il simbolo della croce rovesciata, secca, nuda, verticale, come visibile in quella foto, nella tradizione cristiana non sia mai stato imitato da nessun'altra parte (tanto meno nelle chiese dedicate allo stesso san Pietro). Non siamo nel campo della matematica.

Sul pavimento di una chiesa romana è possibile vedere il disegno dello zodiaco e dei suoi simboli: ma nessuno può ragionevolmente affermare che l'oroscopo e lo zodiaco siano parte della tradizione cristiana.

Tra i dipinti di una chiesa torinese è possibile vedere, in un quadro in cui sono rappresentati alcuni santi di Torino, anche la figura di Gandhi, dell'attuale cardinale di Torino, e dell'attuale parroco (che ha fatto dipingere il quadro): ma nessuno può ragionevolmente affermare che questi ultimi tre, a tutt'oggi, siano stati oggetto di venerazione da parte dei fedeli cattolici (perlomeno quelli sani di mente).

Insomma, ti ringraziamo per la segnalazione, ma ti contestiamo -civilmente- solo un errore di metodo: il tuo era un ragionamento da "matematica", non da "storia".

Se cerchi in giro (per esempio "croce rovesciata" su un motore di ricerca), troverai conferme a quanto andiamo dicendo: laddove non si parla dei neocatecumenali, si parla solo di satanisti, di sedicenti tali e di aspiranti tali. Come vedi, hai a disposizione numerosissimi indizi: e sono gravi, precisi e concordanti.

Il vero simbolo della "croce rovesciata" di Pietro, è quella in stile dipinto di Caravaggio, non quella "nuda" e verticale. E Pietro non è praticamente mai stato stilizzato nella croce rovesciata verticale.

I simboli comunicano moltissimo.

Non è stata la massoneria ad inventare il compasso e la squadra, ma se tu li usi nello stemma della tua associazione, chiunque ci vedrebbe un riferimento alla massoneria: e non saresti scusato dall'ignoranza. Hitler non è stato il primo ad usare la svastica: ma se sulla porta di casa tua ostenti un'elegante svastica, chiunque penserà che lì abita un nazista, e non saresti affatto scusato dall'eventuale ignoranza.

Per cui è indifendibile un Kiko che usa la croce rovesciata, simbolo troppo facilmente riconoscibile come satanico. Pietro si fece "crocifiggere a testa in giù", ma la sua intenzione non era di rovesciare la croce. Kiko ha fatto sedere il successore di Pietro su un trono con la croce rovesciata: e c'è qualcosa di davvero malefico, in questo.

Il simbolo tipico di Pietro sono le chiavi: conoscerai certamente il simbolo "PE", graffitato frequentemente nelle catacombe romane, con la "E" incastrata nella gamba della "P", a formare il simbolo di una chiave. Le chiavi, la rete da pescatore, la crocifissione a testa in giù.

Ebbene, Kiko lì non ha proposto un trono con le chiavi (o col pesce, o con altro simbolo cristiano), ma un simbolo che ha preteso di interpretare come il martirio di Pietro; se per assurdo le cose stessero come dice Kiko, allora è come aver augurato al Papa di morire presto.

I simboli "parlano". Se ci fosse stato il pesce, sarebbe stato come dire a tutti che il Papa è la nostra guida nella fede. Se ci fossero state le chiavi, sarebbe stato come riconoscere il Papa capo della Chiesa voluta da Cristo stesso.

E invece no. C'era la croce rovesciata, nuda, verticale.

C'è da supporre che il Papa, messo davanti al "fatto compiuto", abbia per puro spirito di carità evitato di rovinare la festa neocatecumenale, sedendosi lì, ma certamente non sarà stato allegro per lo scherzaccio.