giovedì 10 luglio 2008

Per la chiusura del seminario di Takamatsu, la Conferenza Episcopale Giapponese si rivolge direttamente al Papa

Qui sotto, la traduzione di un articolo pubblicato sul Settimanale Cattolico ("Katorikku Shinbun") del 18 maggio 2008, e ripubblicato sul sito ufficiale della Conferenza Episcopale Giapponese (il testo in inglese è a questo link: "Bishops' Conference makes direct appeal to Pope for closure of Takamatsu Seminary").

Il Katorikku Shinbun è diffuso in tutti gli ambienti cattolici del paese ed è appoggiato dalla stessa Conferenza episcopale giapponese (tanto da condividerne la pagina principale del sito web ufficiale della CBCJ). In Giappone vi sono circa 440.000 cattolici (su oltre 120 milioni di abitanti), di cui il 60% donne. Dei circa 1.500 sacerdoti (divisi in 800 parrocchie e 179 centri di missione), solo 911 sono giapponesi, mentre il 93% delle quasi seimila suore è giapponese. La messa domenicale è frequentata da circa 120.000 fedeli (cioè il 27%, media molto più alta che in Italia e negli altri paesi europei, con una punta del 63% nella messa di Natale). Nel 2007, solo in 279 matrimoni (il 10% del totale) entrambi gli sposi erano cattolici.

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Per la chiusura del seminario di Takamatsu, la Conferenza Episcopale Giapponese si rivolge direttamente al Papa

Il 25 aprile tre arcivescovi giapponesi, Takeo Okada di Tokyo, Jun Ikenaga di Osaka, e Mitsuaki Takami di Nagasaki, hanno accompagnato il vescovo di Takamatsu, Osamu Mizobe, ad una conversazione di circa un'ora con papa Benedetto XVI.

Durante la loro conversazione col Papa, hanno anzitutto espresso gratitudine per la sua approvazione della beatificazione di 188 martiri giapponesi, prevista per il prossimo novembre. Lo scopo dell'incontro era però quello di chiedere, a nome della Conferenza episcopale giapponese (CBCJ), l'approvazione del Papa per la decisione di chiudere del Seminario Missionario Internazionale "Redemptoris Mater" di Takamatsu, gestito dal Cammino Neocatecumenale (CN), un movimento internazionale dedito alla formazione religiosa degli adulti.

«Questa è la nona volta che mi è toccato andare in Vaticano a causa dei problemi con quel seminario», ha detto monsignor Mizobe, che è stato assegnato alla diocesi di Takamatsu nel luglio 2004. «Nonostante io abbia avuto sempre il sostegno della Conferenza episcopale giapponese, in passato, mi ritrovavo sempre ad andarci da solo. La cosa migliore di questo viaggio è stata il poter agire con la Conferenza al mio fianco».

L'arcivescovo Okada, presidente della CBCJ, ha affermato: «abbiamo avuto questo problema per vent'anni. Nel febbraio 1992 abbiamo convocato un incontro straordinario dei vescovi per parlare specificamente del seminario "Redemptoris Mater" di cui era stata appena annunciata l'apertura. Da allora, abbiamo speso innumerevoli ore e passato attraverso tanto dolore alle riunioni della Conferenza Episcopale, ed in corrispondenza con la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli (Propaganda Fide), pubblicando montagne di documenti. E dopo tutto questo, ancora non sembra esserci una mutua comprensione, e perciò abbiamo fatto appello al Santo Padre, sperando che lui potesse capire».

Nonostante il Papa abbia ricevuto diversi rapporti dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, i vescovi giapponesi erano convinti che non era stato adeguatamente riportato tutto ciò che era stato trasmesso direttamente dal Giappone.

L'arcivescovo Okada ha poi detto: «Durante l'assemblea generale dei vescovi a febbraio, abbiamo deciso di mandare una delegazione, poiché il nostro messaggio non era giunto a destinazione. Prima siamo stati alla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli (il 5 aprile), e quindi siamo andati di nuovo per incontrare il Santo Padre. Due volte dal Giappone a Roma (in così poco tempo). Con ciò volevamo mostrare quanto sia grande il problema per la Chiesa in Giappone».

Il 29 aprile, la Union of Catholic Asian News (UCA News) ha riportato: «con una decisione straordinaria, la Conferenza episcopale giapponese ha mandato la scorsa settimana a Roma una delegazione per discutere con papa Benedetto XVI "il serio problema" che stanno avendo col Cammino Neocatecumenale e col suo seminario nella diocesi di Takamatsu».

Il Cammino è stato introdotto in Giappone nel 1973, nella chiesa di Iwakuni della diocesi di Hiroshima, e le sue attività si sono estese rapidamente ad altre parrocchie. La questione attuale che riguarda il seminario cominciò nel febbraio 1990, quando monsignor Satoshi Fukahori, all'epoca vescovo di Takamatsu, aprì il seminario gestito dal Cammino. In una sessione straordinaria della CBCJ nel 1992, la Conferenza fu del parere che «lo scopo del seminario non è quello di formare nuovi sacerdoti diocesani, ma formare nuovi sacerdoti per le comunità neocatecumenali».

Il Cammino è stato fondato in Spagna nel 1964 e, nel tentativo di seguire i passi dei primi cristiani, tenta di trasformare le parrocchie in chiese orientate alla missione.

Secondo quanto pubblicato nel settembre 1993 nelle regolari sessioni della CBCJ, i vescovi hanno dichiarato che il Cammino è un gruppo «difficile da trattare e pericolosamente tendente a creare divisioni» poiché le persone che vi sono affiliate danno la massima considerazione agli obbiettivi dei loro fondatori e della loro organizzazione, ed anche a causa della loro celebrazione della liturgia, molto differente da quella della Chiesa.

I vescovi hanno anche notato che questi stessi problemi sono stati registrati anche fuori dal Giappone, e perciò la diocesi di Tokyo e le altre diocesi giapponesi hanno imposto delle restrizioni sulle attività del Cammino. In ogni caso, preti del seminario "Redemptoris Mater" erano stati accettati in altre diocesi del Giappone, come quella di Niigata.

Nonostante papa Giovanni Paolo II abbia elogiato il Cammino in una lettera del 1990, nel 1997 ha ordinato al movimento di proporre una regolazione statutaria, che nel 2002 è stata approvata per un periodo di prova di cinque anni.

Secondo tale decisione, il Cammino non è riconosciuto come un'associazione o gruppo attivo in sé, ma è stato definito come l'offerta di un «particolare stile di iniziazione cristiana e formazione alla fede, condotte entro le parrocchie».

Commentando l'incontro di aprile col Papa, il vescovo Mizobe ha dichiarato: «in questo incontro, il Papa ci ha spiegato di non aver esteso l'approvazione formale degli Statuti. Il motivo che ha dato è che quanto alle liturgie e ai rapporti coi vescovi, sono venuti alla luce certi problemi».

Nella diocesi di Takamatsu le opinioni sul Cammino restano divergenti. Ci sono state proteste tra i laici convinti che il vescovo Fukahori nel 1990 nell'erigere quel seminario non abbia del tutto agito secondo il diritto. La questione giunse al punto che nel giugno 2003 il tribunale di Takamatsu ha condannato il vescovo Fukahori per diffamazione, imponendo un risarcimento danni ai due laici che lo accusavano di averli attaccati in una lettera asserendo il falso. Nello stesso anno, la Santa Sede ha condotto una sua inchiesta sulla diocesi.

Successivamente, con le dimissioni del vescovo Fukahori, nel luglio 2004 è stato nominato il vescovo Mizobe. Il nuovo vescovo ha fatto grandi sforzi per ottenere la riconciliazione e «l'armonia posta in essere dallo Spirito Santo».

Ma in un articolo del Katorikku Shinbun datato 12 febbraio 2006, si riporta che il vescovo ha affermato che «laici e preti che non sono affiliati al Cammino dichiarano che non ci sarà pace a Takamatsu finché non viene risolto il problema del seminario». La situazione era perciò in stallo.

Nell'incontro in Vaticano, l'arcivescovo Ikenaga ha presentato un memorandum al Papa per riportare alla sua attenzione lo stato delle cose con chiarezza e sintesi. Il memorandum è in quattro punti.

Il primo è che tutti i vescovi della CBCJ si oppongono alla continuazione delle attività di quel seminario. Secondo, che in tutte le parrocchie in cui è arrivato il Cammino, sono sorte divisioni tra la minoranza neocatecumenale e la maggioranza che non aderisce al CN. Terzo punto: ad eccezione di quelli affiliati al Cammino, tutti i sacerdoti della diocesi si oppongono al Cammino. Infine, viene espressa la speranza dei vescovi per una rapida soluzione dell'agitazione presente nella Chiesa in Giappone, e non solo nella diocesi di Takamatsu, agitazione che c'è fin da quando il Cammino è arrivato nel paese.

Il vescovo Mizobe ha spiegato: «abbiamo parlato insieme su quanto grande sia il problema che presenta quel seminario, e quanto abbia già negoziato la CBCJ tentando di risolverlo. Nella nostra prospettiva, per adesso siamo giunti più o meno ad un accordo sul seminario, ma restano diversi altri problemi fondamentali da risolvere».

Nel commentare l'incontro col Papa, l'arcivescovo Takami ha dichiarato: «questa è stata la prima volta che abbiamo dato al Papa in persona tutto il materiale importante sulla questione».

Secondo l'arcivescovo di Nagasaki, il Papa ha risposto: «dobbiamo prendere una decisione su cosa fare di quel seminario».

L'arcivescovo ha poi continuato: «penso che stavolta sia stato sufficientemente chiaro ciò che noi intendiamo fare, la nostra linea comune».

Il vescovo Mizobe ha detto che nonostante l'incontro abbia avuto a tema un problema di enormi proporzioni, la discussione si è svolta in modo «pacifico e sereno».

«L'ultima cosa che il Papa mi ha detto», aggiunge, «è stata: "grazie per tutta la pazienza e il duro lavoro"».

La UCA News riporta che l'arcivescovo Okada ha detto: «il seminario diocesano va chiuso. La Santa Sede è d'accordo a far chiudere il seminario diocesano quest'anno».

Un annuncio formale verrà dato dopo i prossimi incontri a Takamatsu.

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Note del traduttore:

- un gruppo di vescovi che dall'altro capo del mondo va a Roma due volte a distanza di una ventina di giorni, la prima per incontrare una congregazione vaticana, e la seconda per incontrare il Papa, rappresenta un caso assai curioso, la cui spiegazione è forse nel seguente articolo, quando l'arcivescovo Pietro Takeo Okada ricorda che i vertici di tale congregazione apparivano «somewhat supportive of the Neocatechumenal movement» (alquanto sostenitori del movimento Neocatecumenale);

- la redazione del sito web della CBCJ, traducendo in inglese il testo originale giapponese, ha reso con "regulations" il termine che in italiano suona "Statuti";

- monsignor Mizobe dice che il 29 aprile 2008 «il Papa ci ha spiegato di non aver esteso l'approvazione formale degli Statuti»: non c'è alcun motivo ragionevole per ritenere falsa o imprecisa tale affermazione, riportata sul sito web ufficiale della CBCJ e verificata da testimoni qualificati (tre arcivescovi giapponesi tra i quali il presidente della stessa CBCJ). Tale affermazione del Papa getta un'ulteriore ombra sulla già tormentata vicenda dell'approvazione "definitiva" degli Statuti neocatecumenali.