mercoledì 9 luglio 2008

I vescovi giapponesi incontrano il Papa per la seconda volta in cinque mesi

Qui sotto, la traduzione di un articolo pubblicato sulla Unione dei notiziari cattolici dell'Asia (UCA News: Union of Catholic Asian News) del 29 aprile 2008, e ripubblicato sul sito ufficiale della Conferenza Episcopale Giapponese (il testo in inglese è a questo link: "Japanese Bishops meet Pope for second time in five months").

In Giappone vi sono circa 440.000 cattolici (su oltre 120 milioni di abitanti), di cui il 60% donne. Dei circa 1.500 sacerdoti (divisi in 800 parrocchie e 179 centri di missione), solo 911 sono giapponesi, mentre il 93% delle quasi seimila suore è giapponese. La messa domenicale è frequentata da circa 120.000 fedeli (cioè il 27%, media molto più alta che in Italia e negli altri paesi europei, con una punta del 63% nella messa di Natale). Nel 2007, solo in 279 matrimoni (il 10% del totale) entrambi gli sposi erano cattolici.

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I vescovi giapponesi incontrano il Papa per la seconda volta in cinque mesi

ROMA (UCA News) -- Con una decisione straordinaria, la Conferenza episcopale giapponese ha mandato la scorsa settimana a Roma una delegazione per discutere con papa Benedetto XVI "il serio problema" che stanno avendo col Cammino Neocatecumenale e col suo seminario nella diocesi di Takamatsu.

I quattro prelati sono stati in Vaticano a chiedere al Papa comprensione e intervento di aiuto a risolvere la situazione.

È la terza volta in cinque mesi che i vescovi giapponesi hanno portato la questione a Roma. «Ci dispiace venire così spesso, ma siamo stati costretti dalla serietà del problema da risolvere», ha detto ad UCA News l'arcivescovo di Tokyo, Takeo Okada, presidente della Conferenza episcopale giapponese.

Durante la loro visita ad limina a dicembre 2007, i vescovi avevano espresso le loro preoccupazioni non solo al papa ma anche alla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, alla cui guida vi era il cardinale indiano Ivan Dias.

La delegazione dei vescovi giapponesi vi è tornata all'inizio di aprile 2008 per discutere la questione una seconda volta con i responsabili della Congregazione, sentendoli però alquanto sostenitori del movimento neocatecumenale, come ha ricordato l'arcivescovo Okada.

Hanno perciò deciso di parlare di nuovo col Papa. L'arcivescovo Okada, quando ha parlato al Papa a nome dei vescovi giapponesi il 15 dicembre 2007, aveva detto: «un'altra questione è quella del Cammino Neocatecumenale e del Seminario Diocesano Internazionale di Takamatsu, conosciuto come "Redemptoris Mater". Abbiamo un problema serio. Nella piccola Chiesa cattolica del Giappone, la potente attività simile a una setta, condotta dai membri del Cammino, produce divisioni e contrasti. Ha portato acute e dolorose divisioni e lotte all'interno della Chiesa. Stiamo combattendo con tutte le nostre forze per affrontare il problema ma sentiamo che se bisogna trovare una soluzione, la considerazione di Sua Santità per la Chiesa in Giappone sarà della massima importanza e necessità».

Il Cammino Neocatecumenale, fondato in Spagna nel 1964, oggi afferma di avere circa 20.000 comunità e un milione di membri in 105 nazioni.

Il seminario di Takamatsu è uno dei 73 seminari missionari del movimento nel mondo, tutti chiamati "Redemptoris Mater" e ognuno sotto un vescovo diocesano. I sei in Asia sono in Hong Kong, India, Giappone, Pakistan, Filippine e Taiwan.

Il vescovo di Takamatsu, monsignor Osamu Mizobe, ha confermato di aver parlato del problema della sua diocesi durante la sua udienza privata con papa Benedetto nella visita ad limina.

Il Papa però non ha fatto menzione della questione quando ha rivolto ai vescovi giapponesi un discorso al termine della loro visita.

Quattro mesi più tardi, il 25 aprile scorso, ne ha invece parlato in dettaglio con l'arcivescovo Okada, con l'arcivescovo di Osaka, monsignor Jun Ikenaga, con l'arcivescovo di Nagasaki, monsignor Mitsuaki Takami e col vescovo Mizobe.

La piccola diocesi di Takamatsu, circa 520 chilometri a sud-ovest di Tokyo, conta circa 5.000 cattolici.

Il predecessore del vescovo Mizobe aveva acconsentito all'erigervi un seminario. Ma con l'emergere di seri problemi e tensioni, il vescovo Mizobe, salesiano, ha deciso di chiuderlo. La Conferenza episcopale giapponese lo ha sostenuto in questa decisione, come ha confermato il suo stesso presidente.

Deciso a mantenere un avamposto in Giappone, il movimento neocatecumenale ha tentato di conquistare il sostegno di un altro vescovo giapponese. Un vescovo che sembrava favorevole ad ospitare il seminario nella sua diocesi, ha però cambiato idea dopo aver discusso la questione con i confratelli vescovi, ed ha perciò informato in tal senso la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli ed il movimento neocatecumenale.

Il 25 aprile l'arcivescovo Ikenaga, vicepresidente della Conferenza episcopale, ha consegnato al Papa un riassunto dettagliato della situazione.

Secondo l'arcivescovo Okada, i vescovi giapponesi hanno parlato con papa Benedetto per quasi un'ora. «Ci ha ascoltati con molta attenzione. Desidera comprenderci, è molto serio», ha detto il prelato ad UCA News.

«Quel seminario diocesano va chiuso. La Santa Sede è d'accordo a far chiudere il seminario diocesano quest'anno», ha affermato.

I vescovi, ha spiegato, continuano ad avere problemi «seri e profondi» col movimento neocatecumenale che ha il suo «modo di pensare» e la sua «attitudine» nei confronti della cultura giapponese, della liturgia e di altre questioni.

Alla domanda se in Vaticano capiscono tutto ciò, l'arcivescovo Okada ha detto che sente che «c'è ancora una distanza tra noi», ma la situazione «sta migliorando». Ha aggiunto che il modo con cui papa Benedetto li ha ascoltati lo ha incoraggiato molto.

L'arcivescovo Okada ha anche rivelato di aver discusso col Papa la beatificazione dei 188 martiri giapponesi, prevista per il 24 novembre a Nagasaki.

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Note del traduttore:

- anche il giornale inglese The Tablet afferma che il cardinale Ivan Dias, prefetto di Propaganda Fidei, sarebbe "favorevole" al Cammino, e sarebbe "intervenuto" personalmente per "proteggerlo";

- il Giappone dipende da Propaganda Fide anziché dalla Segreteria di Stato poiché è tuttora considerato territorio di missione;

- il testo originale di questa notizia è sul sito di UCA News; purtroppo UCA News ha la pessima abitudine di sfoltire gli archivi eliminando a caso le notizie più vecchie.