giovedì 31 luglio 2008

Un paio di precisazioni sugli Orientamenti e sugli Statuti

Kiko va dicendo in giro che gli "Orientamenti" sarebbero stati approvati "da Ratzinger" nel 2003...?

Beh, sono due menzogne in una sola frase.

Quanto all'abuso del nome del cardinal Ratzinger in assenza di qualsiasi indizio... non c'è neppure bisogno di commentare.

Partiamo invece dall'ineffabile Caredda, redattore del neocatecumenalissimo Korazym.org, che dopo aver accumulato figuracce su figuracce nel riportare le perentorie affermazioni di Kiko (sistematicamente rivelatesi pura propaganda), ci casca ancora e riporta la considerazione che gli Orientamenti "secondo Kiko saranno presto pubblicati, dal momento che la volontà del papa sarebbe questa" (notare quel comicissimo sarebbe).

In realtà, l'unica voce ufficiale sull'argomento è il comunicato stampa di Kiko del 13 giugno alla presentazione degli Statuti 2008, dove si cita in nota una non meglio precisata "Comunicazione scritta del Card. J.F. Stafford agli Iniziatori del Cammino Neocatecumenale, 1 marzo 2003, Prot. N. 219/03 AIC-110", che parla dell'approvazione di un volume degli "Orientamenti".

Tale comunicazione di Stafford non è stata mai pubblicata da nessuna parte, ed infatti è presente nel comunicato stampa di Kiko (data in pasto ai giornalisti e al pubblico)... ma non è presente nel testo degli Statuti: dunque non è giuridicamente rilevante.

Comunque, anche prendendola per vera e perfino ammettendo l'ipotesi che valga per tutti e quattordici volumi anziché per uno solo, resterebbe da chiarire come mai dopo oltre cinque anni sia impossibile pubblicare il tutto.

Per sostenere questa ipotesi, bisognerebbe ancora una volta fidarsi di Kiko quando dice (nella sopracitata intervista) che bisogna "attendere gli studi svolti dalla Congregazione per il Culto Divino sulla liturgia e dalla Congregazione del Clero per la pastorale catechetica, in modo da fare una pubblicazione unica".

Insomma, per sostenere quell'ipotesi, occorrerebbe fidarsi della parola del beneficiario dell'ipotesi, notoriamente capace di mentire.

Infatti nella stessa intervista Kiko, oltre ad ammettere che "padre Zoffoli mi accusava di essere il Lutero della Chiesa" (ma Kiko si guarda bene dal rettificare), Kiko ammette che le sue "catechesi" furono sì registrate e trascritte e passate ai catechisti, ma dice anche che... "non dovevano ripetere le nostre parole, ma solamente usarle come un orientamento, per poi fare la loro catechesi".

Fino a non molto tempo fa i cosiddetti "catechisti" del Cammino negavano addirittura l'esistenza di quelle catechesi segrete (anche se ne venivano esaminati per vedere se avevano veramente imparato a memoria quell'accozzaglia di idiozie ed eresie). Ne negavano l'esistenza perfino dopo che padre Zoffoli, monsignor Landucci e altri le avevano pubblicate, analizzate e commentate!

È impossibile che tutti i singoli "catechisti", individualmente, abbiano deciso di tenere lo stesso malefico comportamento (imparare a memoria da quei testi e poi negare l'esistenza dei testi stessi), senza che fosse stata data da Kiko e Carmen una tale direttiva, senza che costoro ne fossero informati, e senza che lo proibissero.

Dunque in quel caso Kiko sta mentendo, sta ammettendo a mezza bocca una mezza verità, distorcendo i fatti quel tanto che basta per scaricare la colpa sui suoi scagnozzi.

Se io fossi nei panni di un "catechista" neocatecumenale di lungo corso, mi sentirei assai indignato: prima ci ordini di imparare a memoria e tenere il segreto, e poi lo spifferi al pubblico e accusi noi tutti di aver agito con malizia? Ma evidentemente tali "catechisti" sono pressoché tutti abituati alla menzogna sistematica del Cammino.

C'è un'altra mezza verità che trapela dal discorso autoelogiativo di Kiko: le "oltre 2.200 citazioni del Catechismo", necessarie evidentemente a rettificare l'accozzaglia di idiozie ed eresie. Oltre duemila e duecento! Praticamente è stato citato l'intero Catechismo... A quel punto perché non gettare alle fiamme i cosiddetti mamotreti e ripartire dal Catechismo della Chiesa Cattolica?

Ma ciò che ci preoccupa di più è che dubitiamo seriamente che quei cosiddetti mamotreti "riveduti e corretti" vadano a formare la base delle catechesi neocatecumenali, per vari motivi.

Primo esempio: i "catechisti" neocatecumenali di lungo corso... avranno tempo e voglia e attenzione per leggerle e riportarle fedelmente alle loro comunità? È umanamente più facile riportare ciò che si ricorda, o ciò che bisogna imparare daccapo?

Secondo esempio: cosa ci garantisce che i "catechisti" gettino via i vecchi testi e li sostituiscano con i nuovi? Loro, che non leggono neppure lo Statuto (altrimenti vi scoprirebbero cose inaudite: rosario, adorazione, lettera di Arinze, eccetera)... si fionderanno a leggere davvero i nuovi testi trascurando i vecchi a cui per tanti anni sono stati così affezionati?

Terzo esempio: quando i testi corretti contraddicono i testi originali... cosa faranno? Avranno tutti il coraggio di dire in ogni occasione: "scusatemi, la volta scorsa vi avevo insegnato una cosa sbagliata, ora invece vi insegno quella giusta"?

Quarto esempio: per i "catechisti" fa più fede il discorso dal vivo di Kiko, o la pubblicazione cartacea ufficiale di Statuti ed Orientamenti?

Infatti, se Kiko continua con le sue strampalate eresie, parlando "a braccio, con la foga del momento, secondo i canoni della tradizione orale" (sic!) c'è da temere che il lavoro fatto per la pubblicazione cartacea degli Orientamenti sia come prendere una pietra dal fondale marino, asciugarla, e poi rimetterla in mare sperando che non si bagni.

In parole povere: l'eventuale pubblicazione degli Orientamenti non rende automaticamente Kiko conforme alla dottrina della Chiesa.

Lo abbiamo visto con la liturgia, con la "lettera di Arinze", totalmente disattesa. E allora... in base a cosa dovremmo pensare che con la dottrina ci siano speranze di cambiamento?

Qualcuno può fornirmi un esempio di eretico che ha smesso di professare l'eresia quando ha visto la pubblicazione cartacea di una versione ingentilita delle sue idee?


Passiamo allo Statuto.

Il decreto di pubblicazione dello Statuto del Cammino, a firma di mons. Clemens e del card. Rylko (Pontificium Consilium Pro Laicis, prot. 1140/08 AIC-110), datato 11 maggio 2008 (in realtà pubblicato il 13 giugno), esprime queste motivazioni:

- siccome il periodo "ad experimentum" è scaduto (motivazione: calendario)

- tenuto conto di "numerosi vescovi" appoggianti il Cammino (motivazione: "politica")

- vista l'istanza inoltrata dal signor Kiko e dalla signorina (sic!) Carmen (motivazione: "richiesta dei diretti interessati")

- in virtù degli articoli 131 e 133, §1 e §2 della Pastor Bonus (costituzione apostolica sulla Curia Romana) che stabiliscono la competenza del Pontificio Consiglio per i Laici per le "associazioni di fedeli",

si decreta l'approvazione definitiva dello Statuto "debitamente autenticato dal Dicastero e depositato in copia presso i suoi archivi" (nota bene: ricordiamoci della faccenda dello Statuto "fabbricato" sul sito web ufficiale del Cammino).

La motivazione "calendario" è praticamente insignificante sotto tutti i punti di vista (anzitutto giuridico e pastorale): infatti non si può automaticamente approvare qualcosa solo perché ne era scaduto il periodo ad experimentum. Passiamo perciò alle altre motivazioni.

La motivazione "istanza inoltrata" è una pura formalità giuridica, assolutamente ovvia e prevedibile conoscendo il signor Kiko e la signorina (sic!) Carmen.

Dunque il decreto di approvazione dello Statuto poggia solo sul parere favorevole di non meglio precisati "numerosi vescovi", che hanno "attestato" il "prezioso contributo" del Cammino (conoscendo la dimestichezza neocatecumenale con le bustarelle, altrimenti dette "decime", viene da chiedersi in quanti casi quello sia stato un prezioso contributo economico ai vescovi, piuttosto che un "prezioso contributo alla nuova evangelizzazione").

Osserviamo che non c'è cenno ad un eventuale "nulla osta" del Papa, che avrebbe reso più autorevole e più "definitivo" il documento.

Dunque, un (presumibilmente nutrito) manipolo di vescovi ha fatto pressioni perché venisse approvato il Cammino.

Sarebbe ordinaria amministrazione che il Papa venisse consultato (per non agire contro la sua volontà). Ma alcune vicende mostrano come minimo che il Papa non intendeva concedere il suo benestare per l'approvazione dello Statuto (ancora il 25 aprile 2008 il Papa rassicurava i vescovi giapponesi di "non aver esteso l'approvazione formale degli Statuti").

Insomma, Kiko dice che per gli Orientamenti si può aspettare "una pubblicazione unica"... ma, al contrario, per gli Statuti c'era una fretta diabolica di pubblicare tutto.

Che strano, no?

Gli Orientamenti, che potevano essere pubblicati da soli (in modo da chiarire ai vescovi quale fosse il fondo dottrinale a cui far attenere i "catechisti" neocatecumenali)... vengono invece rinviati da anni ed anni.

E lo Statuto definitivo, che doveva essere pubblicato solo in "compagnia" degli Orientamenti e della soluzione della questione liturgica (in realtà risolta dalla "lettera di Arinze")... è stato pubblicato in fretta e furia, incompleto, e per giunta anche anomalo!

Insomma, nonostante i calibratissimi slogan di Kiko, resistono ancora tutti saldi gli indizi di qualche "tempesta" nei sacri palazzi, ed appare sempre più evidente la strategia di ridurre la questione del Cammino ad un banale elenco di pezzi di carta più o meno approvati.

Finché Kiko non rinnegherà pubblicamente e dettagliatamente gli errori che gli sono così facilmente contestabili (così come ha sempre chiesto padre Zoffoli), si consoliderà sempre di più ciò che conosciamo come "la doppia faccia del Cammino": quella ufficiale, fatta di proclami urlati, di slogan preconfezionati, di "alzate" a tre zeri, di folle oceaniche agitate nelle occasioni mediaticamente efficaci... e quella reale, settaria, eretica, che tenta di nascondersi dietro gli Statuti.

***

Nota 1: il Pontificio Consiglio per i Laici (PCL) è composto da un comitato di presidenza e 32 membri (vescovi, sacerdoti e laici: i laici sono generalmente i capi di movimenti ecclesiali) e 30 consultori esterni. Lo scorso aprile sono stati sostituiti alcuni membri; ad eccezione del cardinale Dziwisz non sembrano esserci nuovi sostenitori dei neocatecumenali.

Nota 2: gli articoli 131 e 133 della Pastor Bonus sopra citati affermano la pertinenza del PCL "per la promozione ed il coordinamento dell'apostolato dei laici" (131) e il compito del PCL di "animare e sostenere i laici affinché partecipino alla vita e alla missione della Chiesa nel modo loro proprio, sia come singoli che come membri appartenenti ad associazioni, soprattutto perché adempiano il loro peculiare ufficio di permeare di spirito evangelico l'ordinamento delle realtà temporali" (133 §1) e di favorire "la cooperazione dei laici nell'istruzione catechetica, nella vita liturgica e sacramentale e nelle opere di misericordia, di carità e di promozione sociale" (133 §3).

mercoledì 30 luglio 2008

I neocatecumenali disobbediscono al Papa perché obbediscono a Kiko

Un ex neocatecumenale spiega perché restò scandalizzato dal Cammino...

Dopo l'esperimento degli statuti ignorati [del 2002], arriva la lettera del Papa [la famosa "lettera di Arinze" contenente "le decisioni del Santo Padre"].

Mi sconvolse (letteralmente) vedere che solo quando arrivò la "risposta" di Kiko, si iniziò a muoversi. Ma come? COME DICEVA KIKO! Nella risposta, come ricorderete, Kiko "concedeva" UNICAMENTE il ripristino delle Omissioni delle parti della Messa. PUNTO! E quello accade nella mia comunità! Il "Presbitero" FECE CIO' CHE KIKO ORDINAVA! C'era una lettera del Papa, CHIARA, e c'era una lettera di Kiko! Il Sacerdote (!!!!) segue KIKO!

Questo mi scandalizzò molto! Anche perchè finalmente vedevo che i miei disagi non erano frutto di pazzia (come spesso mi sentivo dire nell'ambiente) ma avevano un fondamento!

Questo fatto è gravissimo. Un Sacerdote, è la costola del Vescovo e del Papa! A maggior ragione a Roma, dove si da il Caso che il VESCOVO E' PIETRO!

Credo che unicamente per la Diocesi di Roma, anche se in realtà non sarebbe servito, venne redatta una lettera del Vicario, Card. Ruini. Certo non sospettabile di antipatie verso il CNC.

Anche in questa Lettera, data a tutti i Parroci e ai catechisti, veniva chiesto la solerte e TOTALE esecuzione delle richieste del Papa. Che accadde? NULLA!

I Sacerdoti, NON ASCOLTAVANO nessun altro che KIKO! E nei fatti seguivano le SUE direttive. E così ora.

Mi accorsi CHIARAMENTE che non si voleva ASSOLUTAMENTE dare seguito alle SEMPLICI richieste di un PAPA, ma si cercava una via si compromesso, per proseguire (anche formalmente) con la prassi di sempre.

Infatti sia le falsità circolate sulla lettera (prima, dopo e durante), si il modus operandi erano chiari e limpidi. Per adempiere alla lettera, come alle norme date in 40 anni, non servivano certo decenni.

Per abolire le "celebrazioni private", per usare Libri e Catechesi ecclesiali, per applicare il Catecumenato post-battesimale della CHiesa non ci volevano decenni. Ce ne vogliono SE NON SI VUOLE.

Dall'iniziale sentimento di disagio sono passato alla constatazione di un fatto: il CNC "cammina" per conto suo (e sì che ho sempre creduto nelle intenzioni "buone". Il fatto è che quando davvero le intenzioni sono "buone" non si arriva a questo). E visto che io sono salvo solo nella CHiesa, faccio una scelta per poter rimanere nella Chiesa, dove sono salvo, e allontanarmi da chi NON VUOLE stare nella Chiesa. Dopo averlo strillato a parole!

martedì 29 luglio 2008

Manifesta ipocrisia dei vertici neocatecumenali

Il lato comico della faccenda: lo Statuto appena pubblicato non porta né la firma del Papa, né "decisioni del Santo Padre", ma i neocatecumenali dicono che "il Papa" avrebbe approvato il Cammino, che il Cammino sarebbe un "carisma approvato dalla Chiesa" e via cianciando slogan altisonanti.

Invece la lettera di Arinze, voluta dal Papa, contenente le "decisioni del Santo Padre", confermata dal Papa stesso, confermata pure da Kiko-Carmen-Pezzi "contentissimi delle norme", finita addirittura per intero nello Statuto... ebbene, per il parroco di Paolo non merita obbedienza.

Paolo purtroppo ha ragione a diffidare dei catechisti e degli iniziatori del Cammino.

Infatti, come ci si può fidare di persone così manifestamente ipocrite?


Il problema della gerarchia cattolica con i neocatecumenali, è che invece di dir loro "se obbedite vi riconosceremo"...

...è stato detto il contrario: "vi diamo pure lo Statuto, però, per favore, cominciate ad obbedire, su!"

Strategia che evidentemente non paga (i fatti lo dimostrano).

Strategia dettata evidentemente non dal buonsenso, ma da qualche altra cosa (pecunia? equilibri di potere? ingenuità? pressioni?)

E i neocatecumenali infatti continuano a disobbedire, continuano a celebrare quella messa raffazzonata, continuano a fare la comunione seduti (qualcuno mezzo in piedi e mezzo seduto, qualcun altro in piedi ma ancora per poche settimane, giusto il tempo di dire "visto? abbiamo provato, ma era scomodo").

lunedì 28 luglio 2008

Paolo ha invitato il parroco e l'équipe catechisti ad obbedire al Papa, ma...

Apprezzo molto questa testimonianza di Paolo, e perciò oltre a ringraziarlo di cuore, lo ricorderò nelle mie preghiere.

Ha avuto davvero coraggio ad esprimersi così chiaramente dinanzi a tutta l'équipe maggiore della parrocchia e alla presenza della comunità.

La sua testimonianza, infatti, ancor prima che per noi, è stata per quella comunità, per quel parroco e per quell'équipe.

È bene averla anche qui, poiché anche questo blog è letto da molti neocatecumenali infuriati, che hanno davvero bisogno di confrontarsi con una testimonianza come quella.

Prima parlano della fedeltà a Pietro, e poi nei fatti gli disobbediscono.

Paolo ha ricordato al parroco di obbedire alla "lettera di Arinze" (che contiene "le decisioni del Santo Padre")... e il parroco ha detto che obbedirà solo ad un eventuale "documento firmato dal Papa".

Ma la lettera di Arinze è più che "firmata": il 12 gennaio 2006 il Papa stesso ha confermato le sue "decisioni" contenute in quella lettera, il 17 gennaio 2006 Kiko Carmen e Pezzi hanno risposto al Papa di essere "contentissimi" di quelle norme che ha dato il Papa in quella lettera, ed il 13 giugno 2008 abbiamo saputo che quella lettera è divenuta parte dello Statuto "definitivo" (seppur "incompleto") del Cammino.

E allora? Perché mai è così difficile obbedire al Papa?

Perché mai si può fare una lunga catechesi sull'obbedienza a Pietro... e poi, nei "fatti concreti", disobbedirgli?

Ha forse torto Paolo nel testimoniare la sua appartenenza alla Chiesa e il suo desiderio di obbedire a chi il Signore ha stabilito a guidarla?

Può essere mai "carisma della Chiesa" un Cammino fondato sull'ipocrisia e sulle menzogne?

Cari neocatecumenali, chiedetevi anche voi perché mai i "fatti concreti" contraddicono i vostri vuoti slogan.

Chiedetevi come mai c'è bisogno dell'ipocrisia del dire "siamo obbedienti" e poi fare a modo vostro.

Chiedetevi come mai Kiko risponde al Papa, per la lettera di Arinze, dicendo "siamo contentissimi delle norme", e poi disobbedisce.


Chiedetevelo, sinceramente.


Vangelo di Matteo, capitolo 21:

[28] "Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare nella vigna.

[29] Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò.

[30] Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò.

[31] Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?"

domenica 27 luglio 2008

Invita il parroco e l'equipe catechisti ad obbedire al Papa ma...

La pace!

Periodicamente mi "affaccio" al vostro sito, ed in altri, per trovare delle notizie sulle gerarchie neocatecumenali che altrimenti non avrei.

Poco fa ho letto la "NEW" del giorno relativamente alle anomalie dello Statuto ma soprattutto, del caldo invito a tutti i neocatecumeni a tenere presente ai propri catechisti la fedeltà alle gerarchie ecclesiali, piuttosto che a quelle neocatecumenali. In questo vi ho preceduto e, forse mi sono spinto oltre: giorno 14 Maggio 2008 ho invitato il mio parroco, dinnanzi a tutta la equipe maggiore della mia Parrocchia e alla presenza della mia comunità, a rispettare integralmente i punti della lettera della Congregazione per il Culto Divino e i Sacramenti del Card. Arinze.

La sua risposta è stata lapidaria: "quando ci sarà un documento firmato dal Papa, che mi obbligherà a distribuire la comunione diversamente, non avrò difficoltà ad adeguarmi!". Sto ancora aspettando...

Nel frattempo si è spezzata in me quella fiducia e quell'obbedienza che ho riposto nelle gerarchie neocatecumenali per 19 anni della mia vita.

Ai miei occhi essi non hanno più alcuna credibilità. Con "fatti concreti" sono stati disobbedienti alla volontà del Papa e, paradossalmente, il Parroco si è espresso, con le parole appena citate, subito dopo una catechesi del capo catechista, incentrata sulla fedeltà a Pietro al rientro dalla tappa di Loreto.

Io prendo le distanze dal Cammino Neocatecumenale e dalle sue gerarchie anche a Statuto approvato.

Ecco, questa è la mia piccola testimonianza per l'invito che voi avete rivolto.

La Pace, Paolo

sabato 26 luglio 2008

Bertone: quel seminario neocatecumenale si può chiudere

Vedo che la questione del seminario di Takamatsu è ancora aperta.

Bertone, il 26 giugno, ha scritto una lettera ai vescovi giapponesi per far sapere che il seminario di Takamatsu si può chiudere, ma...


Il seminario "Redemptoris Mater" di Takamatsu si trasferisce in quello di Roma.

Niente di più facile: quello di Takamatsu pullula di italiani. Il rettore, tale don Carbonell, è incardinato nel clero di Roma. Il vicerettore è italiano. Scommetterei che in quel seminario neocatecumenale di Takamatsu si è sempre parlato italiano anziché giapponese.

E comunque sapevamo già che a Roma i neocatecumenali sono più potenti che altrove.


Verrà creato a Roma un "Seminario «Redemptoris Mater» per il Giappone".

Traduzione in italiano: "ce ne andiamo via ma torneremo molto presto".

Insomma, i neocatecumenali non demordono. Per loro è più importante conservare l'avamposto in Giappone, che obbedire ai vescovi giapponesi.

Tale seminario "per il Giappone" verrà ufficialmente retto da un vescovo giapponese in pensione (altrimenti i seminaristi di lì non sentiranno neanche una parola in giapponese durante tutta la formazione).

Personalmente sono dispiaciuto per come verrà trattato quel vescovo in pensione, vista l'attitudine dei neocatecumenali nei confronti di chi non è uguale a loro.


I preti neocatecumenali sparsi per il Giappone "possono incontrare difficoltà" (SIC!!!!) a causa della chiusura del seminario di Takamatsu.

Dunque il seminario "Redemptoris Mater" non è semplicemente un luogo di preparazione al sacerdozio (terminato il quale si viene ordinati e si passa definitivamente all'obbedienza ad un vescovo).

Al contrario, il seminario neocatecumenale è un luogo di aggregazione dei neocatecumenali, un posto indispensabile dove adunarsi, prendere direttive kikiane, e fare chissà cosa quanto a liturgia e pastorale. Altro che "seminario internazionale diocesano missionario"...

Ed infatti i preti neocatecumenali sparsi per il Giappone "possono incontrare difficoltà" (SIC!!!!!!!) a causa della chiusura del seminario di Takamatsu.

Il che significa anche che i preti neocatecumenali hanno già fatto capire che vendicheranno quella chiusura.

I preti neocatecumenali erano già disobbedienti: figuratevi cosa faranno, ora che intendono vendicarsi della chiusura del loro Sacro Seminario Neocatecumenale...

E perciò dalla neocatecumenalissima "Propaganda Fide" da Roma si tira fuori un'altra strana soluzione: nominare un "vicario" che gestisca il ministero di quei preti (al posto dei loro legittimi vescovi!?!) e che funga da interfaccia coi vescovi giapponesi (il che vuol dire che la vendetta neocatecumenale è già cominciata, visto che c'è bisogno di un vicario neocatecumenale per far parlare i preti neocatecumenali in Giappone coi loro legittimi vescovi)...


Infine, il seminario è chiuso ma non dev'essere chiuso: "una soluzione dovrà essere adottata sia per la sua gestione che per il suo utilizzo temporaneo". Non è chiaro se "uso temporaneo" implichi un eventuale ritorno del RM a Takamatsu.

Insomma, il vescovo di Takamatsu non può disporre di ciò che appartiene alla diocesi di Takamatsu.

Ricordiamo che a suo tempo il seminario neocatecumenale di Takamatsu fu costruito utilizzando anche fondi diocesani (o addirittura "solo fondi diocesani"): ci furono anche delle denunce, e sul più famoso giornale buddista giapponese derisero la Chiesa cattolica per quelle beghe ben poco cattoliche.

E voi immaginatevi una diocesi di cinquemila anime, che si regge solo sulle donazioni dei fedeli (lì in Giappone non esiste né ottopermille né altro tipo di contributi)... e vede bruciare i suoi soldi per costruire un seminario per i neocatecumenali che hanno storicamente creato solo problemi su problemi... e ora che dopo vent'anni l'intera conferenza episcopale giapponese riesce a chiuderlo, bisogna tenerlo pronto per non meglio precisate "gestioni" e "utilizzi temporanei".


Insomma, è evidente che a Roma le pressioni neocatecumenali sono fortissime, laddove i vescovi giapponesi sono sempre obbedienti e concilianti al punto da farsi esasperare dai neocatecumenali e da chi li appoggia.


Tutto questo mentre i media cattolici ufficiali (Radio Vaticana, Avvenire, etc) si guardano bene dal commentare la notizia.

Sarebbe bello vedere un commento di Zenit e di altri media "non ufficiali", su queste mirabolanti questioni neocatecumenali, così importanti da far passare in secondo piano l'intera conferenza episcopale giapponese.

venerdì 25 luglio 2008

I neocatecumenali sanno solo ripetere i falsi slogan di Kiko

Mi accusi di essere "talebano", ma il vero talebano sei tu, che continui a insultarmi e a cercare di convincermi che 2+2=5.

Purtroppo per te, 2+2 fa 4, e solo i neocatecumenali dicono che fa 5.

Se quel sito "Verità sul Cammino Neocatecumenale" dicesse scemenze, allora i neocat si farebbero due risate e lo dimenticherebbero.

Invece quel sito dice cose verissime.

E tu stesso puoi verificarle.

Ma a te non interessa la verità. Per te che sei cresciuto nella menzogna neocatecumenale, l'importante è salvare il prestigio del Cammino, poco importa che a farne le spese sia la verità.

Noi non odiamo le persone: noi odiamo le eresie.

E finché voi continuate a professare eresie, noi saremo costretti a dirvi la verità. Non possiamo tacere!

La tua "lettura" di quel sito, o è maliziosa, o è ignorante.

Hai detto che ci siamo compiaciuti che i vescovi giapponesi vogliono cacciar via il seminario neocatecumenale.

Questo è falso: abbiamo solo riportato la notizia, rilevando che è perfettamente in sintonia con quel che abbiamo sempre osservato.

E tu, invece di interrogarti sull'obbedienza, vai a inventarti quel "compiaciuti"!

Ma cerca almeno di capire!

I vescovi giapponesi non vogliono il seminario neocatecumenale. Perché i neocatecumenali non sloggiano? Perché i neocatecumenali di Takamatsu non obbediscono al vescovo?

Avrebbero fatto bella figura ad obbedire.

Avresti potuto scrivermi che il Cammino è a disposizione dei vescovi, e perciò quando i vescovi non lo vogliono, i neocatecumenali obbediscono.

E invece no: a Takamatsu, come ovunque nel mondo, i neocatecumenali vanno avanti infischiandosene del vescovo.

Perché?

A questo genere di domande tu non rispondi mai.

Ai neocatecumenali infatti interessa il "prestigio" del Cammino, non interessa la verità!

Ai neocatecumenali interessa "mantenere l'avamposto" in Giappone, non interessa obbedire ai legittimi vescovi!

Altro esempio di come tu leggi o con malizia, o con ignoranza: dici che abbiamo "messo in dubbo lo Statuto affermando che è falso".

Non è così.

Abbiamo affermato che lo Statuto presente sul sito ufficiale del Cammino è un file PDF "fabbricato": non è la scansione dell'originale.

Chiunque abbia un minimo di buonsenso si accorgerà infatti che su quel file compare sempre lo stesso timbro, sempre la stessa firma, e sempre ai medesimi posti. Quel file non è la scansione originale dello Statuto.

Perché mai sul sito ufficiale avete messo un file "fabbricato" anziché la scansione originale?

Avete qualcosa da nascondere?

Come mai il testo del decreto è la scansione del decreto originale, e lo Statuto no?

Se tu avessi un minimo di buonsenso, ti chiederesti perché mai una mossa del genere, proprio sullo Statuto, cioè il documento più importante del Cammino dopo la "lettera di Arinze" (la quale infatti fa parte dello Statuto).

E invece no: tu corri qui a mistificare la notizia sperando che io ci caschi.

Evidentemente questo è il metodo neocatecumenale: banalizzare le notizie, mistificare gli eventi, ingannare gli interlocutori.

Questi sono i "frutti dello Spirito e del Concilio" di cui tanto parla Kiko?!

Dai... mostrati almeno una volta onesto!

Per una volta tanto, cerca di confrontarti con la realtà dei fatti, senza partire dai pregiudizi dei tuoi "catechisti" e di Kiko e Carmen!

E invece no: continui il tuo sproloquio con i soliti argomenti della propaganda, e continui a parlare contro padre Zoffoli.

Hai detto che padre Zoffoli sarebbe un "falso profeta"... senza dire perché.

Padre Zoffoli - lo sai già - è stato un teologo di notevole portata, noto per la sua ortodossia, per il suo rigore, per la sua statura intellettuale, e anche per la vita umile e obbediente che ha sempre condotto.

Ed in quanto teologo ha analizzato le eresie di Kiko.

Kiko non ha mai rinnegato quelle eresie!

Se qualcuno scrivesse un libro per dire che io affermerei che "2+2=3"... a me non mi costa niente convocare una conferenza stampa per affermare pubblicamente che 2+2 fa 4, e che invece "2+2=3" è un terribile errore!

Figurati se si tratta di argomenti relativi alla fede!

Se qualcuno mi accusasse di essere eretico, a me basterebbe pochissimo per dichiarare la mia fede e rinnegare le eresie!

Kiko non lo ha mai fatto.

Come si difende Kiko? Parlando male di padre Zoffoli, e inducendo voialtri a fare altrettanto.

Il tuo infatti non è semplicemente un giudizio temerario... il tuo è solo un acritico ripetere slogan kikiani!

Se tu fossi almeno un po' onesto, se tu avessi un minimo di buonsenso, chiederesti ai tuoi catechisti e supercatechisti, come mai Kiko non rinnega quelle eresie.

Ti confronteresti con i libri di padre Zoffoli, per capire come mai c'è l'accusa di eresia, e quali sono gli errori da correggere.

E ti confronteresti ricordandoti che la gran parte delle critiche al Cammino è stata fatta da gente di tutto il mondo che ha espresso - molto spesso senza saperlo - le stesse accuse che ha lanciato padre Zoffoli: dunque padre Zoffoli aveva capito benissimo il Cammino!

Invece... cosa fai? Vai insultando padre Zoffoli.

Vai addirittura dicendo che padre Zoffoli insinuava dubbi su papa Giovanni Paolo II... ma tu lo sai bene che questa è una menzogna, poiché padre Zoffoli aveva semplicemente detto e ripetuto che il Papa non è stato correttamente informato sul Cammino!

Per la cronaca, questo è successo anche con Benedetto XVI.

In questi ultimissimi mesi i vescovi giapponesi si sono ufficialmente lamentati che Propaganda Fide non ha dato al Papa tutte le informazioni provenienti dal Giappone, al punto che sono dovuti andare di persona, il 25 aprile scorso, a parlare dal Papa per dirgli personalmente l'esatta situazione.

Dunque, se tu fossi onesto, dovresti chiederti: perché mai certi alti ecclesiastici, per promuovere il Cammino, si sentono obbligati a disinformare il Papa?

I vescovi giapponesei si sono lamentati che il presidente di Propaganda Fide, il cardinale indiano Ivan Dias, sarebbe troppo "amico del Cammino" (già da tempo, anche giornali laici inglesi come The Tablet, dicevano che Dias è "amico del Cammino"). Perché mai Dias avrebbe informato poco e male il Papa della faccenda giapponese?

La questione del Giappone è piccola... figurarsi per le questioni più grandi!

Vuoi vedere che ha proprio ragione padre Zoffoli quando dice che il Papa non viene informato correttamente sul Cammino?

Ma no, tu spari fuori uno slogan, e vai avanti con lo slogan successivo.

A te non interessa la verità, a te interessa solo imporre i tuoi slogan neocatecumenali a chiunque.

Ora vai affermando che la lettera "Ogniqualvolta" del 1990 sarebbe stata considerata "non autentica" da don Marighetto.

Anche stavolta la tua lettura o è ignorante, o è maliziosa, perché don Marighetto non è così tonto come speri tu.

Quello che tu sai ma fingi di non sapere è che la lettera "Ogniqualvolta" è autentica, ma non era inviata ai vertici del Cammino (il destinatario è monsignor Cordes).

La lettera è autentica, ma non esprimeva la volontà del Papa bensì "accoglieva una richiesta" che gli era stata rivolta (rivolta da monsignor Cordes per accontentare Kiko).

La lettera è autentica, ma "accoglieva una richiesta" in base a della documentazione che era stata presentata (dunque almeno fino al 1990 il Papa non conosceva il Cammino ed aveva bisogno di "documentazione", e gli era stata presentata documentazione parziale!).

La lettera è autentica, ma quando è stata pubblicata in Acta Apostolicae Sedis nel dicembre 1990, è stato precisato che l'intento del Papa non era un riconoscimento al Cammino ma solo un generico incoraggiamento ai vescovi.

Ma il Cammino ha usato quella frase come se fosse un riconoscimento!

Evidentemente a te interessano gli slogan ("riconosco il Cammino! riconosco il Cammino!"), a te non interessa la verità (e cioè che il Cammino è zeppo di errori, strafalcioni, menzogne, disobbedienze... e a tutt'oggi ha uno Statuto incompleto e pertanto, anche se ci fosse solo questo motivo, già non si può dire che sia stato veramente riconosciuto dal Papa).

Riguardo alle "alzate" ovviamente te ne vieni fuori con un altro slogan, cambiando discorso per non ammettere che Kiko trucca esageratamente i numeri delle "alzate".

Fai tutto un pomposo discorso sul "discernimento vocazionale"... per dire che alla fine non ha nessuna importanza né il numero, né l'età. Come sei furbo! Sì, tu sì che sei furbo! Veramente furbo!

Visto che alle "alzate" si alzano pure bambini di sette anni... mi spieghi cosa significa che non ha importanza l'età di chi si alza? Forse che a sette anni sono tutti capaci di fare discernimento vocazionale? I bambini neocatecumenali sono meglio di san Domenico Savio?

E poi dici che non ha importanza "il numero". Ah, ecco dove volevi arrivare!

Volevi solo negare l'evidenza, volevi solo dire che Kiko può sparare grosse menzogne sul numero delle alzate, per poi affermare che il numero "non conta"... e poi continuare a dire che dopotutto alle "alzate" si alzano migliaia e migliaia di giovani!

Insomma, neppure un bambino colto con le mani nella marmellata è così ridicolo e maldestro!

Infine, per concludere, tiri fuori lo slogan che recita: "io non mi identifico con Kiko".

Ma bravo!

Chi si scusa, si accusa.

Se tu veramente non ti identificassi con Kiko, allora dovresti essere capace di guardare le cose con più franchezza e più onestà tutto ciò che viene da Kiko.

E dovresti interrogarti seriamente su come mai un frutto "dello Spirito e del Concilio" per andare avanti ha bisogno delle eresie, degli strafalcioni liturgici, delle menzogne, delle disobbedienze.

Dovresti interrogarti su come mai ti sia necessario giudicare temerariamente uno come padre Zoffoli, che ha lavorato solo per la verità... al contrario di te e di Kiko, che parlate solo per slogan!

Dovresti chiederti almeno il motivo per cui le cose che trovi scritte sul sito "Verità sui neocatecumenali" ti danno così fastidio anziché farti fare due risate.

Ma se tu cominciassi a farti anche solo una di queste domande... se tu cominciassi anche soltanto per un minuto a meditare onestamente su tutte le stranezze del Cammino... smetteresti di essere neocatecumenale, poiché capiresti che il Cammino ti ha ingannato, e che ti ha ingannato perché è frutto del demonio, non dello "Spirito del Concilio".

Kiko dice il falso perfino sulle statistiche!

Ah, ah, ah!! Sei talmente credulone, che credi ai numeri delle "alzate"?

Quei numeri sono falsi, sono inventati!!!

Non lo dico io, ma lo dice Stefano Caredda, un redattore neocatecumenalissimo del sito favorevolissimo ai neocatecumenali Korazym.Org.

A proposito di Loreto e Montorso di settembre 2007... Caredda scrisse che Kiko aveva proclamato 3.200 "alzate", e in realtà erano "un migliaio complessivamente"!!!

Per di più in quel migliaio si vedevano addirittura "bambini di poco più di sette anni" (quindi figurati quanti minorenni si erano "alzati" tanto per far numero)...

Per di più in quel migliaio si vedevano anche facce che "non fanno sul serio" (quindi figurati quanti maggiorenni si erano "alzati" tanto per prendere in giro Kiko)...

Risultato: Kiko dice "oltre 3.200", in realtà saranno state "meno di 320"!

Resta da vedere poi quanti di questi cominceranno davvero un cammino di formazione, e quanti di loro arriveranno davvero fino alla fine.

CREDULONE! CREDULONE!! CREDULONE!!! CREDULONE!!!!

Kiko ti inganna!

Il Cammino Neocatecumenale è fondato sulle menzogne!



Citazione dal neocatecumenalissimo Korazym.org:

...Va tutto alla perfezione non solo perché ci sono i vescovi che ascoltano e benedicono, ma anche perché sul palco, sul far della sera, praticamente non ci entrano neppure, da quanti sono, i giovani che si sono sentiti "chiamati": 2mila ragazzi e 1200 ragazze, dice Kiko, e per quanto lui abbondi un po' (erano molte centinaia, e probabilmente nell'ordine di un migliaio complessivamente), ciò toglie poco all'importanza di avere di fronte ragazzi e ragazze pronti a cambiare vita, a "donarla interamente al Signore", a diventare preti e suore. 

Certo, fra i tanti che all'appello di Kiko ("Se qualcuno si sente chiamato dal Signore venga qui") si sono "alzati" si notano anche bambini di poco più di sette anni, e facce che danno l'impressione più di scherzare che di fare sul serio; ma con questi ci sono anche tanti, tantissimi giovani sui volti dei quali si legge la gioia e la paura per una decisione nuova, una decisione per la vita.



Link originale della notizia (pagina attualmente non raggiungibile: hanno fatto sparire dal sito tutte le notizie poco gradite al Cammino):




Testo originale dell'articolo:



Loreto, lunedì a Montorso per 100mila neocat. Kiko: ''Gli Statuti saranno approvati''

di Stefano Caredda/ 05/09/2007



Nella spianata dell’incontro con il papa, lunedì pomeriggio l’incontro vocazionale delle comunità neocatecumenali: centinaia di giovani rispondono all’appello. Arguello: “Sull’ok agli Statuti ho avuto la conferma del segretario di Stato”.


IL CAMMINO NEOCATECUMENALE SU KORAZYM.ORG


Dal nostro inviato.

MONTORSO (Loreto) - Il giorno dopo, sono ancora lì. Dopo i gemellaggi nelle diocesi, le missioni nelle piazze, le due giornate con il papa e con tutti gli altri giovani dell’Agorà, loro ritornano sul posto, a Montorso, e cantano, suonano, ascoltano, pregano, fanno silenzio. E qualcuno comprende e manifesta, davanti a tutti, la “chiamata della vita”: diventare sacerdoti o religiose, missionarie o consacrati. Alcuni fra loro lo diventeranno certamente.

Il giorno dopo il papa, Montorso è solo per il popolo del Cammino Neocatecumenale. Sono 100mila, viene detto, e se le proporzioni hanno un senso il numero è attendibile: il colpo d’occhio è notevole, i primi due settori di fronte al palco, parterre compreso, sono affollati di giovani e di chitarre. Un quarto, forse un terzo dell’intera Agorà, è ancora qui. E’ l’incontro nazionale con gli iniziatori del Cammino (Kiko Arguello e Carmen Hernandez, e con padre Mario Pezzi), e con loro per questo appuntamento vocazionale, tutto orientato alla scoperta della “chiamata di Dio per te”, c’è anche il presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, mons. Stanislaw Rylko. Presenza di un certo peso, in tempi come questi nei quali si attende da due mesi la decisione del suo dicastero sulla sorte degli Statuti del Cammino, approvati per cinque anni con la formula ad experimentum il 29 giugno 2002. Presenza di peso soprattutto se poi, parlando ai giovani, li ringrazia per la loro “straordinaria testimonianza di fede”, per lo “spettacolo di fede profondo”, per il loro “entusiasmo e amore per Cristo”, per star lì a dimostrare che “essere cristiani è bello”.

Parole eloquenti, ma non quanto quelle che, a proposito degli Statuti, Kiko pronuncia davanti ai 100mila di Montorso: “Il papa è contento, avremo l’approvazione degli Statuti del Cammino Neocatecumenale: quindici giorni fa me lo ha confermato anche il segretario di Stato”. Il tutto a ribadire che il Cammino si attende a breve – e ha certezza che così sarà – l’ok definitivo al documento che, fra l’altro, regola i rapporti con la Santa Sede e i vescovi diocesani. Rapporti con i vescovi diocesani che, in verità, tanto idilliaci con tutti proprio non sono: Kiko non ne parla con i cronisti, ma con il suo popolo sì, e apertamente, quando ricorda le difficoltà percorse in questi quarant’anni di vita e quelle ancora esistenti (“… le diocesi che ci detestano e quelle che non ne vogliono sapere niente di noi…”), per concludere che “niente si può fare nella Chiesa senza incomprensioni e difficoltà” e “delle difficoltà occorre essere contenti perché il giorno che non ne avremo saremo finiti”.



Alcune immagini della giornata. In alto, da sinistra, alcuni vescovi impongono le mani ai giovani neocatecumenali. In basso a sinistra, accanto a padre Mario Pezzi, il presidente del Pontificio Consiglio per i Laici mons. Stanislaw Rylko. (Foto Korazym.org).


In questo giorno, comunque, in questo lunedì di sole, Kiko problemi non sembra proprio averne. Anzi, va tutto alla perfezione: ad ascoltarlo, a sentirlo parlare e catechizzare, a vederlo muoversi sul palco in quello che somiglia molto ad un “one man show”, uno spettacolo che ruota intorno alla sua verve, alla sua chitarra, alla sua voglia di comunicare un messaggio di speranza e fiducia, ci sono i vescovi di quasi tutte le Marche: c’è il vescovo di Loreto, l’unico che prenderà la parola per salutar tutti e ricordare che “ormai a Loreto siete di casa, tutte le settimane ritmate le nostre strade con la vostra preghiera e i vostri canti per incontrare la ‘madre del si’", e con lui ci sono Menichelli e Giuliodori, i titolari delle diocesi di Ancona e Macerata, e poi con Fano anche qualche innesto calabrese, con i vescovi di Reggio Calabria e Lamezia Terme, e qui e là anche qualche vescovo polacco. Va tutto alla perfezione non solo perché ci sono i vescovi che ascoltano e benedicono, ma anche perché sul palco, sul far della sera, praticamente non ci entrano neppure, da quanti sono, i giovani che si sono sentiti “chiamati”: 2mila ragazzi e 1200 ragazze, dice Kiko, e per quanto lui abbondi un po’ (erano molte centinaia, e probabilmente nell’ordine di un migliaio complessivamente), ciò toglie poco all’importanza di avere di fronte ragazzi e ragazze pronti a cambiare vita, a “donarla interamente al Signore”, a diventare preti e suore.

Certo, fra i tanti che all’appello di Kiko (“Se qualcuno si sente chiamato dal Signore venga qui”) si sono “alzati” si notano anche bambini di poco più di sette anni, e facce che danno l’impressione più di scherzare che di fare sul serio; ma con questi ci sono anche tanti, tantissimi giovani sui volti dei quali si legge la gioia e la paura per una decisione nuova, una decisione per la vita. Inginocchiate di fronte al ritratto di Cristo, prima che i vescovi impongano a tutti loro le mani sul capo in segno di incoraggiamento ad andare avanti e di preghiera ad essere perseveranti, colpiscono i volti di due giovani ragazze: una è bionda, capelli a caschetto e occhi azzurri, dai quali scendono lacrime e lacrime. Piange, e ha il volto felice. L’altra è nera, nera africana, la pelle scura e un sorriso di fronte al quale puoi solo fermarti. Guardarlo e gustarlo. Là attorno è un fiorire di macchine fotografiche e cellulari, e ci sono anche gli abbracci degli amici e delle amiche, e di tutti i “fratelli di comunità”. Per chi si è alzato, il futuro è fatto di un incontro con i propri catechisti, di un ritiro (convivenza) al Centro internazionale di Porto San Giorgio e poi di una nuova destinazione, in ogni parte del mondo. Per i ragazzi, ci sono certamente settanta seminari Redemptoris Mater, aperti proprio dal Cammino.



Il momento della chiamata vocazionale: sul palco irrompono centinaia di ragazzi e ragazze, che si inginocchiano di fronte all'immagine di Cristo. (Foto Korazym.org)


Del resto, non che manchi l’internazionalità, al Cammino neocatecumenale. Il benvenuto di Kiko era stato una sorta di grande appello geografico: a Montorso sventolano le bandiere e pregano con lui comunità di tutta Europa, da Svezia, Finlandia, Danimarca e Norvegia fino all’Olanda, dalla Germania all’Austria, dalla Polonia (sono in seimila) all’Ucraina, dalla Bielorussia all’Albania, chiassosi e visibili, questi ultimi, proprio di fronte al palco. Ci sono gli spagnoli (10mila, dice Kiko), e ci sono – numerosi – gli appartenenti delle comunità di Israele e Palestina. E poi ancora maltesi, bosniaci, macedoni, serbi, croati, turchi. “Mamma li turchi!”, esclama divertito l’iniziatore del Cammino. Arrivano anche dalla Corea e dall’Australia, e viene nominato anche il Madagascar. Dodici mila in tutto, da oltre confine, e poi gli italiani, regione per regione, che urlano e saltano quando vengono nominati dal palco. Il loro esser felici d’esserci.

Tutto l’incontro pomeridiano prepara al momento conclusivo, quello della chiamata. Si prega perché “il Signore della messe mandi operai per la sua messe”, si leggono le letture del giorno, si proclama il Vangelo, si ripete il cuore dell’annuncio cristiano: “Dio ti ama, adesso, così”. Fa quasi tutto Kiko, che insiste, muovendosi avanti e indietro per il palco, tenendo il palcoscenico da oratore esperto per quanto sui generis, ricordando che “è ora il momento favorevole: quando meglio di adesso devi far entrare Cristo nella tua vita? Devi forse aspettare che tua madre muoia di cancro? Ora! Ora è il momento favorevole!”. L’esempio che serve a rendere concreto (pure troppo) il messaggio, nel contesto globale scivola liscio, quasi non ci si fa caso. Dopo il Vangelo, quando Kiko cede il campo, tocca a mons. Rylko: “La chiamata di Dio non è una storia lontana. E’ presente. E’ ora. Ora Cristo passa in mezzo a voi, e dice ‘Ho bisogno della tua bocca per proclamare la buona notizia, per annunciare la luce della verità’. Come ha detto il papa, non siete l’evento di un caso o di una coincidenza. Sei stato voluto da Dio, Dio ti ha pensato personalmente, ha nei tuoi confronti un disegno di vita e di amore. Cerca di scoprirlo e cerca di dire si a ciò che il Signore chiede a te. Se il Signore passa e ti dice ‘Seguimi!’ quale sarà la tua risposta stasera? Maria ha dato il suo ‘si’, Maria insegna a non avere paura di dire si a Dio, un si totale e incondizionato, senza se e senza ma. Chi sceglie Cristo non perde nulla, Cristo non toglie niente a dona tutto”.



Il popolo neocatecumenale si incontra a Montorso (Loreto) dopo l'Agorà dei Giovani. (Foto Korazym.org)


Non ci sono solo le parole di Rylko per i ragazzi di Montorso: c’è l’ebbrezza di un canto nuovo composto da Kiko “appositamente per l’occasione”, con tanto di applausi mentre l’autore annuncia che l’avvio è a ritmo di flamenco, e partono sorrisi e divertiti commenti (“Mah, sembra più una rumba”, mormora qualcuno). C’è spazio anche per Carmen e padre Mario Pezzi. Entrambi invitano a lasciarsi guidare da Dio, ed entrano decisi nelle dinamiche e nelle contraddizioni del mondo: “sesso”, “pornografia”, “masturbazione”, “la famiglia combattuta dalle leggi dello Stato”, “l’aborto” nelle parole di Carmen, la disperazione dei giovani in quelle di padre Mario. Riferendosi alle provocazioni forti lanciate sabato davanti a Benedetto XVI durante la veglia dell'Agorà, dice: “Avete sentito sabato nella veglia del papa le testimonianze dei giovani delle parrocchie: quanto sconcerto! Quanto disorientamento! E questi sono i giovani delle parrocchie… Immaginatevi gli altri! Quanta disperazione! Voi avete un dono immenso, di poter vivere in comunità in cui il Signore vi dà delle certezze e non dei dubbi. Perseverate!”. Persevereranno, certo, i giovani neocatecumenali. Come in verità perseverano, fidandosi di Dio, anche “i giovani delle parrocchie”, e la speranza è che lo sappiano e ne siano ben consapevoli, i ragazzi che affollano Montorso anche il lunedì. Vista la realtà di molte parrocchie, vista la troppa distanza fra i ragazzi "delle parrocchie" e quelli "delle comunità", andrebbero forse enfatizzati i motivi che uniscono, più che le differenze, vere o presunte.

Il sole sta per tramontare, la Protezione Civile ha chiesto, per un deflusso sereno, che l’incontro si concluda con la luce del giorno; la Polizia non è tranquilla, all’arrivo la gestione dei pullman e dei parcheggi non è stata ottimale, e qualcuno ha anche attraversato i binari della ferrovia. “Non fatelo fratelli!”, ripeteranno più volte dal palco. Il sole sta per tramontare, e allora arriva il momento della chiamata. Pianti e sorrisi, e poi tutti in viaggio. L’incontro è finito. I vescovi se ne vanno. Kiko lascia la scena. Gli Statuti aspettano. Centomila tornano a casa. Per alcuni fra loro, è stato il giorno che cambia la vita.

La giornata mondiale del Cammino Neocatecumenale

Sappiamo già che i vertici neocatecumenali lottano per conquistare tutti gli eventi mediatici dove possono esibire folle oceaniche.

Dunque, la prossima giornata mondiale della gioventù neocatecumenale si terrà a Madrid, dove Kiko giocherà "in casa" e potrà davvero strafare.

Povera Spagna!

Zapatero al governo, e Kiko nella Chiesa!

giovedì 24 luglio 2008

Ad un neocatecumenale gentile ma poco preciso

Mi hai scritto diverse cose imprecise su padre Zoffoli e sullo Statuto.

Ti chiedo perciò tanta pazienza per leggere quanto ti sto scrivendo, per confrontare ciò che è evidente a tutti (anche a te stesso) con ciò che tu stesso hai affermato.


Padre Enrico Zoffoli ha scritto centinaia di articoli e libri, più una monumentale opera su san Giovanni della Croce che ha richiesto decenni di lavoro, talmente ben fatta che alcuni suoi testi sono entrati a far parte del "Breviario Passionista". Ancora oggi i passionisti pregano con le parole di padre Zoffoli. Puoi consultare qualsiasi biografia di Zoffoli per vedere che è stato un vero grande teologo.

Mi pare che perfino sulla pagina italiana di Wikipedia c'era un sommario dei libri che ha pubblicato: filosofia, teologia, apologetica, spiritualità... un autore veramente molto prolifico, che ha ricevuto complimenti perfino dal Papa (Paolo VI citava esplicitamente gli scritti di Zoffoli) e recensioni positive sull'Osservatore Romano.

Infine, il suo "Dizionario del Cristianesimo" - dove critica in modo preciso i neocatecumenali - aveva avuto l'imprimatur del vescovo al momento della pubblicazione.

Nulla di Zoffoli è stato mai smentito dalla Chiesa. Neppure quando ha parlato contro il Cammino. Gli fu solo detto di "non anticipare i giudizi della Chiesa" (dunque i giudizi della Chiesa potevano benissimo essere uguali ai suoi).

Al contrario, l'eco delle sue opere si avverte in ogni "incoraggiamento" che vari Papi hanno rivolto al Cammino, dal 1983 ad oggi.


Il 13 giugno 2008 il Pontificio Consiglio per i Laici ha presentato gli Statuti del Cammino.

Questa presentazione non è una conferma della bontà del Cammino ma solo un tentativo di creare un percorso giuridico entro il quale i neocatecumenali sono tenuti ad obbedire.

Infatti, gli Statuti sono anomali.


Prima anomalia: sono incompleti. Rinviano al Direttorio. Il Direttorio non c'è, non è stato pubblicato, sono anni che ancora non si riesce a "correggere" il grave elenco di errori ed eresie evidenziate da padre Zoffoli e da molti altri... Kiko stesso (maggio 1999) aveva ammesso che ci sono "espressioni imprecise o non proprio ortodosse".

Perché mai tutta questa fretta di pubblicare gli Statuti incompleti? Anche nel 2002 si pubblicarono gli Statuti incompleti. Perché tutta questa fretta? Perché si afferma falsamente che sarebbe stata accolta la prassi "catechetico-liturgica" a fronte della lettera di Arinze (che proibisce la vostra prassi liturgica) e la mancata pubblicazione delle catechesi? (per cui non è stata approvata la prassi catechetica)

Evidentemente la pubblicazione dello Statuto incompleto non risponde ad un'esigenza di ordine e di chiarezza (che implicherebbe lavorare senza aver fretta), ma solo ad un'esigenza "politica" (chiamiamola così).


Seconda anomalia: definiscono un "insieme di beni spirituali" anziché un'associazione di fedeli. E' una stranezza praticamente unica nella storia della giurisprudenza ecclesiastica. Si poteva benissimo identificare il Cammino come un'associazione di fedeli guidata da Kiko, senza stravolgere niente: sarebbe stato tutto più ordinato. E invece no: un documento anonimo citato in nota (articolo 3, nota 2: non è mai stato pubblicato) stabilirebbe che il Cammino ha "personalità giuridica" (cioè è un'associazione), ma nei primi tre articoli si stabilisce che il Cammino è un "itinerario" (cioè un concetto astratto).

Perché mai questa fissazione di dare uno Statuto ad un "concetto astratto" anziché ad una associazione di fedeli guidata dagli iniziatori? Perché mai c'è stato bisogno di pubblicare uno Statuto che sembra un "brevetto di idea" anziché un "riconoscimento di associazione di fedeli"? Anche questa è evidentemente una manovra che non risponde ad un'esigenza della Chiesa in merito a tradizione, magistero, fede, bene dei fedeli... ma risponde solo ad un'esigenza "politica" (chiamiamola così) dei vertici del Cammino.


Terza anomalia: i neocatecumenali, a cominciare da Kiko, non hanno letto lo Statuto. Kiko dice: "ora è Arinze a dover combattere col Papa". Invece la lettera di Arinze fa pienamente parte dello Statuto (articolo 13, comma 3, nota 49, lettera del 1° dicembre 2005 ed intervento del Papa del 12 gennaio 2006). Addirittura, nello stesso comma 3, insiste a ripetere che i neocatecumenali devono fare la comunione in piedi (cosa che fino a quel momento avevano sempre disobbedito), come se si sapesse già che i neocatecumenali trovano scappatoie per fare comunque a modo loro.

Perché mai i neocatecumenali, a cominciare dall'iniziatore Kiko, hanno bisogno di mistificare lo Statuto? Perché mai i neocatecumenali hanno sempre disobbedito alla lettera di Arinze "contenente le decisioni del Santo Padre"? Perché mai Kiko comanda delle cose che sono vera e propria disobbedienza al Papa?


Quarta anomalia: l'atteggiamento del Papa nei confronti dei neocatecumenali. Il Papa ha sempre incoraggiato, ma ha sempre chiesto esplicitamente ubbidienza alle sue decisioni. Per esempio, il 12 gennaio 2006: parlando della lettera di Arinze, "sono sicuro che queste norme saranno da voi attentamente osservate"... e invece i neocatecumenali hanno continuato a disobbedire anche dopo la presentazione dello Statuto nel 2008.

Ma se Kiko dice che il Papa avrebbe veramente voluto lo Statuto... perché mai il Papa non ne ha parlato? Anche Giovanni Paolo II, nel 2002 per mesi interi, tacque sullo Statuto. Non una parola. La prima volta che ne parlò, fu per dire che per il Cammino cominciava un periodo ancora più importante in cui i neocatecumenali avrebbero dovuto obbedire con ancor più attenzione le indicazioni della Santa Sede... e invece hanno disobbedito fino ad oggi.

Insomma, Kiko ringrazia il Papa per lo Statuto (cfr. conferenza stampa 13 giugno 2008) ma tutti gli indizi fanno pensare che lo Statuto non è molto gradito al Papa, che lo Statuto è stato pubblicato in fretta e furia non per il volere del Papa ma per il volere del cardinale Rylko. I neocatecumenali hanno lo Statuto e il Papa tace. E il Cammino canta vittoria nonostante tutta questa situazione anomala e nonostante l'anomalia dello Statuto. Come se il Papa non contasse nulla.


Quinta anomalia: l'atteggiamento del Papa sulla liturgia è molto differente dallo stile neocatecumenale. Per esempio, il Papa celebra "di spalle" (cfr. qui), stabilisce che nelle sue messe la comunione venga data solo ai fedeli in ginocchio (questo avveniva proprio nelle settimane in cui veniva pubblicato lo Statuto), desidera che la messa in latino entri nella normalità della vita liturgica (cfr. qui) e venga perciò insegnata nei seminari (cfr. qui), eccetera.

Comunione in ginocchio, paramenti antichi, liturgia di spalle... nelle liturgie del Papa si va in una direzione veramente opposta alle liturgie del Cammino.


Insomma, il Papa tace sullo Statuto, va in direzione opposta sulla liturgia.

E Kiko mistifica lo Statuto.

E lo Statuto è anomalo, e ci sono anomalie e stranezze anche nelle circostanze della sua presentazione (è una manovra "politica", chiamiamola così).

Perciò l'argomento "autorevolezza" è quantomeno ambiguo, e gli argomenti di contorno paiono solo degli slogan evidentemente basati su notizie false o quantomeno imprecise.


Sono costretto infine a ricordare che nella storia della Chiesa ci sono stati molti casi in cui quando l'eresia dilagava nella stragrande maggioranza del mondo e sembrava che tutto fosse perduto, poche persone semplici hanno denunciato le eresie e gli abusi e lottato contro la menzogna e la falsa fede (sant'Atanasio, sant'Ireneo, santa Caterina, eccetera).

Poche persone, semplici, limitate: ma lo Spirito Santo agisce in modi che noi non possiamo neppure immaginare.

Sappiamo bene che il Signore si serve di strumenti piccoli ed umili per salvare la Chiesa.

Per cui, i neocatecumenali non possono disprezzare le critiche che rivolgiamo a quegli errori, e dovrebbero anzi farne tesoro, confrontarvisi.


Infatti, se io fossi neocatecumenale, di fronte a tutti questi interrogativi e anomalie, comincerei anzitutto ad obbedire al Papa.

Anzitutto al Papa, secondo quanto chiede nella lettera di Arinze, partecipando alla messa della Chiesa, e non alla messa neocatecumenale, almeno finché la messa neocatecumenale sarà quella cosa strana e raffazzonata che ha inventato Kiko.

Obbedirei lasciando da parte le catechesi neocatecumenali, ed utilizzando solo il Catechismo della Chiesa Cattolica (quel catechismo la firma del Papa ce l'ha).

E poi parlerei con i miei catechisti, evidenziando i miei dubbi, pregandoli di dimostrare con i fatti (obbedendo anzitutto al Papa) che quelle critiche sarebbero infondate, e facendo presente che per me è più importante obbedire al Papa che obbedire a loro e a Kiko.

Se i catechisti sono veramente guidati dallo Spirito, avranno fatto certamente il mio stesso ragionamento, e pertanto anziché offendersi collaboreranno con me e con tutta la comunità per abbandonare gli errori e gli abusi e tornare all'unica vera Chiesa.


Ma non è tutto.

Se io fossi neocatecumenale e qualcuno venisse ad accusarmi di eresia, io professerei pubblicamente l'unica vera fede, senza sotterfugi, senza trucchi. Mi accusano di non credere alla transustanziazione? Risponderei che disprezzo chi dice simili eresie, precisando che le disprezzo anche se le dicono Kiko e Carmen, e risponderei affermando di credere al dogma così come enunciato dalla Chiesa.

Qualcuno mi accusa di disobbedire al Papa quanto alla comunione in piedi? Risponderei con i fatti, facendo la comunione in ginocchio e alla bocca, così come evidentemente gradisce il Papa.

Qualcuno mi accusa di cantare vittoria per lo Statuto? Risponderei che l'unico Statuto, per me, è il Vangelo, e che i Pontifici Consigli vanno e vengono. La bontà delle intenzioni che ho nel cuore, dipendono dalla mia volontà, non da uno Statuto.

Chi professa eresie e disobbedienze, infatti, può anche riuscire a macchinare a sufficienza per guadagnarsi un qualche Statuto.

Ma per quanto vorrà macchinare... non potrà mai ingannare Dio.

Colui che può leggere nei cuori, sa bene che i neocatecumenali fanno tanto baccano sullo Statuto proprio per zittire la coscienza... perché in coscienza lo avvertono, che a furia di inganni e menzogne, si finisce dritti all'inferno.

mercoledì 23 luglio 2008

I neocatecumenali hanno sempre bisogno di mistificare

Come, come?

Avete degli "indulti" da parte del Papa?

Ah, sì? E quali sarebbero? Quando sarebbero stati pubblicati? E soprattutto... come si conciliano quei "indulti" con la lettera di Arinze?

La lettera di Arinze vi comanda di tornare alla messa di tutta la Chiesa, così come ordinata nel Messale Romano e nei documenti ufficiali sulla liturgia (che valgono per tutta la Chiesa, non solo per il Cammino).

L'unico "indulto" temporaneo è lo spostamento dello scambio della pace.

Ma voi avete sostanzialmente disobbedito alla "lettera di Arinze", sempre disobbedito, nonostante che questa contenesse "le decisioni del Santo Padre".

E ora, dato che tale "lettera di Arinze" (del 1° dicembre 2005) fa parte dello Statuto (art. 13, comma 3, nota 49)... state disobbedendo anche al nuovo Statuto!

VERGOGNA!!!

E venite qui dentro ad inventarvi scuse, arrampicandovi sugli specchi, cercando di riproporre a noi gli argomenti ingannevoli della propaganda del Cammino!

Cercate di ingannarci, dicendo che la lettera di Arinze sarebbe stata "accolta in tutti i punti", quando invece avete fatto ugualmente di testa vostra (cfr. ad esempio la comunione seduti)!!!


A proposito di padre Zoffoli... sapevate che ha scritto centinaia di libri e articoli sulla preghiera, sulla fede, sulle vite dei santi, sull'apologetica...?

Perché non provate a leggerne qualcuno? Uno a caso, un libro qualsiasi di padre Zoffoli su temi di apologetica, fede, liturgia, dottrina della Chiesa.

Vedrete facilmente che quelle opere sono tutte attualissime, anche se non parlano dei neocatecumenali.

E sono attualissime, ovviamente, anche quelle che parlano dei neocatecumenali... incluse le numerosissime testimonianze sul Cammino che padre Zoffoli ha raccolto e pubblicato!


E invece voi lo criticate ancora... sembrate dei tifosi della Juve che continuano a criticare uno sconosciuto arbitro a causa di un rigore mancato in una partita di vent'anni fa!

Più lo insultate, e più dimostrate che le accuse di padre Zoffoli al Cammino sono tutte attualissime!

martedì 22 luglio 2008

Costa così tanto fare una sincera e dettagliata professione di fede?

Sentite l'ultima sui neocatecumenali: si stanno passando tra di loro il mio indirizzo email per inondarmi di messaggi contenenti le loro "opinioni" (chiamiamole così) su padre Enrico Zoffoli.

Non è uno scherzo, fanno sul serio (e perciò mi fanno sorridere).

E più insultano padre Zoffoli, e più dimostrano che le critiche di padre Zoffoli sono attualissime.

I neocatecumenali hanno talmente la coscienza sporca, che hanno continuamente bisogno di insultarlo.

E vengono a insultarlo da me, nella mia casella email... come se io, per convincermi della bontà del Cammino, anziché vedere Kiko e Carmen rinnegare le eresie, dovrei vedere i neocatecumenali insultare padre Zoffoli.


Nel fondo dell'anima dei neocatecumenali dotati di almeno un minimo di intelligenza, alberga il gravissimo sospetto che sullo Statuto abbiamo ragione noi.

Che cioè Kiko ha mistificato lo Statuto (disprezzando Arinze, quando lo Statuto contiene la lettera di Arinze).

E che lo Statuto è definitivo ma incompleto... a causa delle eresie nel Direttorio (che figuraccia per Kiko e Carmen!! ci vogliono così tanti anni per correggere tutti quelle eresie?!?)

E anche il fatto che lo Statuto è un "colpo di testa" del Pontificio Consiglio, praticamente fatto senza tener conto della volontà del Papa.


Cari neocatecumenali, ma vi rendete conto?

Avete gridato "il Papa ci approva", e invece il Papa tace.

Il Papa non parla con le parole, ma con i fatti.

E mentre i neocatecumenali cercavano scappatoie per la comunione "seduti" (come all'osteria), il Papa stabiliva la comunione "in ginocchio" (come si è fatto per una quindicina abbondante di secoli).


Cari neocatecumenali, ma non vi chiedete mai il motivo per cui il Papa va in una direzione, e Kiko va nella direzione opposta?

Di fronte a tante accuse di eresia, perché mai Kiko e Carmen non fanno una professione di fede solenne, pubblica, sincera, dettagliata, in modo da azzerare gli equivoci?

Forse che Kiko e Carmen veramente sono eretici come abbiamo sempre detto noi? (detto anche da un'infinità di altre persone migliori di noi, incluso padre Zoffoli)

Di fronte alla "lettera di Arinze" (che ora fa parte dello Statuto), perché mai Kiko e Carmen non si decidono una buona volta a comandare che il Cammino celebri la messa come tutta la Chiesa?

Forse che Kiko e Carmen sono veramente dei disobbedienti superbi e arroganti che nemmeno di fronte alle "decisioni del Santo Padre" sanno ammettere di aver sbagliato?

Quei due non soltanto sono degli inventori dilettanti fai-da-te... ma sono anche talmente superbi che pur di non ammettere di aver sbagliato a pasticciare con le liturgie e con la teologia, insistono a non rettificare nulla, e a chiamare "carisma" quell'opera del demonio che va sotto il nome di Cammino Neocatecumenale!

Da come parlano, e da come parlate voialtri, si deduce facilmente che nelle vostre anime albergano la stessa superbia e la stessa arroganza di Kiko e Carmen.

Ricordatevi che il demonio può ispirarvi perfino delle opere buone, pur di conservarvi in cuore la disobbedienza, la menzogna, l'inganno, l'arroganza, la superbia!

lunedì 21 luglio 2008

Ancora sugli sproloqui neocatecumenali riguardanti lo Statuto

Mi hai detto tutte queste belle cose, ma... torniamo per un momento all'essenziale.

Non c'è né la firma del Papa, né il mandato esplicito del Papa.

Benedetto XVI non ha mai fatto parola degli Statuti: se fosse stato almeno un poco contento, avrebbe speso almeno una parola in qualche occasione (omelie, udienze del mercoledì, Angelus, discorsi, messaggi).

Invece niente, niente di niente. Silenzio totale.

E' proprio come avvenne per gli Statuti del 2002: il Papa è stato posto dinanzi al "fatto compiuto". E perciò tace. Tra qualche mese, probabilmente verso settembre, rivolgerà ai neocatecumenali un discorso per dire che ora vi tocca obbedire seriamente, e vi incoraggerà ad essere più docili alla Chiesa.

Cioè, in sostanza, riconoscerà pubblicamente che fino ad allora avrete ancora disobbedito.

E tutto quell'incoraggiamento di contorno servirà solo a non scandalizzare quelle anime semplici che sono state abbindolate dal Cammino.

Per loro, basta ricordare l'essenziale: l'obbedienza al Papa.

E perciò saranno proprio quelle anime la vostra condanna, perché vi accuseranno chiedendovi cose del tipo: "ma come, il Papa preferisce la comunione in ginocchio, e noi invece la facciamo seduti come all'osteria?... ma come, il Papa vuole che seguiamo i libri liturgici di tutta la Chiesa, e noi invece facciamo ancora a modo nostro? ...ma come, Kiko ci chiede ancora di disobbedire al Papa?"

La lettera di Arinze (in cui il Papa vi comanda di ritornare ai libri liturgici approvati dalla Chiesa) fa parte dello statuto (articolo 13, comma 3, nota 49).

Dunque le uniche due variazioni ammesse (citate per esteso in quella nota) sono la concessione di fare la comunione sotto le due specie, e lo spostamento del segno della pace (ma probabilmente tu lo Statuto non lo hai neppure letto).

Tutte le altre robe bislacche (balletto attorno all'altare, comunione seduti, monizioni chilometriche, risonanze ancora più chilometriche, prediche dei laici, celebrazioni a porte chiuse, aggiunte ed omissioni rispetto al messale romano, eccetera) costituiscono disobbedienza alla Chiesa.

Quel bugiardo di Kiko invece vi diceva "ora è Arinze a dover combattere col Papa".

E se Kiko è così bugiardo, come meravigliarsi che i neocatecumenali preferiscano la menzogna alla verità?

domenica 20 luglio 2008

Il neocatecumenale napoletano insiste a insultarmi

{Continuano ad arrivarmi insulti da lettori neocatecumenali. Qui sotto, un ulteriore collage di altri quattro messaggi e-mail che mi sono stati spediti da un neocatecumenale napoletano.}

(1) altra figura di m..da. Caro "cretinetti"impara da chi ha più esperienza di te!!Noi Neocatecumeni non siamo abituati a dire bugie.Quando te lo dissi facesti lo spiritoso e non credesti"Cretinetti"impara !!!altra figura di m...da e siamo a due...non finisce qui!!!
Sii più umile e ascolta altrimenti farai ancora tanta altre figure di m....da.Riconosci di aver sbagliato chiedi perdono forse ti metti in pari....


(2) TI RINGRAZIO HO GIA' LA CARTA IGIENICA E POI SONO ABITUATO A UNA QUALITA' MIGLIORE....COMUNQUE SAI COSA FARNE NON MI ABBASSO A DIRE COSA DEVI FARNE....


(3) E' inutile che aspetti tanto lo Statuto non dirà quello che pensi i.E comunque sono sicuro che qualunque cosa dirà voi criticherete sempre perchè siete prevenuti,fanatici ed esaltati.Troverete sempre i cavilli e i sofismi per fare le vostre insinuazioni.SIETE DEI FALSI PROFETI DEGLI IPOCRITI.Ricordati che avevi detto che lo Statuto non sarebbe mai stato approvato che siamo eretici,L'eretico sei tu e i TUOI COMPAGNI DI MERENDE(P ZOFFOLI.MARIGHETTO,DON GINO CONTI,ETC)è finita la cuccagna dovete andare a lavorare.


(4) Stai muto!!!Non sei ancora contento?Hai fatto una figura di m...da e non ti rassegni!!!

sabato 19 luglio 2008

I neocatecumenali pensano che sia obbligatorio insultare chi rivela la verità sul loro conto

{Continuano ad arrivarmi insulti da lettori neocatecumenali. Qui sotto, un altro collage di altri quattro messaggi e-mail che mi sono stati spediti da un neocatecumenale napoletano.}

(1) Caro fondamentalista eretico!

ti invio un articolo di Andrea Tornielli dal tono amaro.Anche lui si è reso conto dell'ipocrisia,della malvagità,del fanatismo di alcuni detrattori del Cammino.

Siete un pericolo grande per la Chiesa dovete essere isolati.Non è pensabile che persone come voi abbiano ruoli o incarichi nella pastorale delle parrocchie.Dovete essere messi da parte almeno finchè non vi correggerete.Non vi illudete l'anonimato non vi garantirà una protezione illimitata presto o tardi sarete stanati e allora faremo i conti!!!Prima o poi dovrete venire allo scoperto e chiunque siete preti ,laici,catechisti,...

Non è pensabile che persone come voi abbiano ruoli di responsabilità all'interno della Chiesa!!


(2) Sono sicuro che tu sei un eretico perchè non accetti e contesti le decisioni del Papa e perchè senza everne nessuna autorità vuoi giudicare materie che non ti competono.Sei un eretico e anche un fanatico esaltato perchè nonostante la Chiesa ti abbia smentito nettamente continui a ripetere gli stessi errori.Sei fuori dalla Chiesa convinciti!Sei un falso profeta,un ipocrita un nemico dei cristiani.Devi essere emarginato come tutti quelli che vorrebbero impedire l'attuazione del Concilio Vaticano II°.

E' finita per voi ,basta non c'è più trippa per gatti,andate a casa!Le idee sbagliate le professi tu.Tu non sei la Chiesa e non puoi parlare a suo nome .NON SEI NESSUNO,CONVINCITI!!Sei un falso profeta come i tuoi maestri:P.E.Zoffoli.P.E.Marighetto,P.Marcello Stanzione,Padre Gino Conti.Degni compari e ciarlatani più ciarlatani di te.


(3) L'eretico sei tu perchè non vuoi accettare le decisioni della Chiesa!!Convertiti!!Sei tu che disobbedisci al Papa!!IL Cammino è Chiesa Cattolica a tutti gli effetti!!Se non ti sta bene cambia religione!Sei un fanatico,pericoloso stai ai margini della Chiesa!!!Invece di cazzeggiare al computer vai a lavorare!!!Sei andato alla Messa ieri?Spero ti sia confessato per tutte le calunnie e cattiverie che hai detto se ti sei fatto la comunione hai fatto un sascrilegio e andrai all'inferno!!!


(4) che c'è non rispondi più sei ammutolito?hai sentito la radio vaticana?Ha parlato dell'approvazione definitiva.Hanno intervistato il Card.Rilko è stato commevente.Ha detto che oggi è un giorno di grande gioia per la Chiesa!!
(Tranne ovviamente per "internetica e altri eretici "vi chiamo così dal momento che siete anonimi").Ha detto che la Chiesa ha riconosciuto definitivamente il Carisma poichè ha visto i tanti frutti dati dal Cammino in questi anni.Ha citato la lettera "Ogniqualvolta"che il falso profeta P.Elio Marighetto diceva non avere origine curiale dicendo che fu l'inizio del cammino di riconoscimento che avrebbe portato all'attuale approvazione.Altri falsi profeti "Voi"dicevano che quella lettera non era un riconoscimento(cretini).Dove sono ora i falsi profeti:Padre Elio Marighetto,Padre Gino Conti,Padre Marcello Stanzione,Augusto Faustini,etc.Si sono nascosti?Hanno messo la coda fra le gambe?Bravi proprio bravi meglio che stiano zitti e si vergognino!!!Non ho citato Padre Zoffoli per rispetto ma è quell oche ha più responsabilità.Che Dio lo perdoni

venerdì 18 luglio 2008

Gli adepti del Cammino Neocatecumenale sanno solo insultare

{Continuano ad arrivarmi insulti da lettori neocatecumenali. Qui sotto, un altro collage di quattro messaggi e-mail che mi sono stati spediti da un neocatecumenale napoletano.}

(1) Vai a lavorare! Se hai intenzione di perseverare in questa insubordinazione andrai incontro alla scomunica"latae sententiae"per eresia e scisma.Sarai in discomunione con il Signore anche se ti accosterai al suo Corpo!Stai attento stai scherzando con la tua salvezza eterna!!


(2) Te lo ripeto:Se ti ostinerai a disubbidire alla Chiesa andrai incontro alla scomunica "latae sententiae" Non pensare più alla lettera del Card.Arinze ormai è superata.


(3) Ma tanto per voi è finita!!!

Sono anni che fai il fanatico su internet insieme ai tuoi amichetti!!Ora la Chiesa ha approvato è tu ti ostini a ripetere le stesse sciocchezze!

VERGOGNATEVI CHE SCHIFO!SIETE DELLE MERDE!!.

SIETE LA VERGOGNA DELLA CHIESA!!!

ANDATE A LAVORARE,SIETE DEGLI ERETICI SCISMATICI!BRIGANTI,SIETE SATANICI,MENTITORI!!!SIETE DEGNI ALLIEVI DI PADRE ZOFFOLI !!IN UNA PAROLA SIETE DELLE MERDE!!!ANDATE A LAVORAE E' FINITA PER VOI!!!


(4) E' inutile che ti illudi è finita devi andare a lavorare!Di la verità chi ti paga?Fai i soldini vero?Dire le bugie sul Cammino ti fa guadagnare dei sodini?Ti è andata male bello mio è finita la cuccagna!!Se stai tutto il giorno al computer significa che o sei disoccupato e non hai niente di meglio da fare che dire sciocchezze su internet oppure che lo fai per mestiere.Chi ti paga?Di la verità stai cercando di fare pubblicità a qualche libro contro il Cammino?Oppure si nascondono altri interessi?Presentati fatti conoscere vieni alla luce!!!Nessuno fa niente per niente!Quale interesse stai inseguendo?Mi dispiace credo che ti sia andata male!!

Dicevate che avrebbe chiuso il Cammino!Che non avrebbe permesso l'Eucarestia!Tutte cazzate di visionari ,invasati, fanatici.Vi combatterò sempre fino a che non svelerò chi siete e quale interesse proteggete.

giovedì 17 luglio 2008

La carità fraterna secondo gli adepti del Cammino Neocatecumenale

{Continuano ad arrivarmi insulti da lettori neocatecumenali. Qui sotto, un collage di quattro messaggi e-mail che mi sono stati spediti da un neocatecumenale napoletano.}

(1) Caro cretinetti come stai?
sempre più eretico!!manon hai proprio niente di meglio da fare che scrivere cazzate su un blog?Sei anche ignorante!!!Almeno se vuoi criticare informati meglio dici un sacco di cazzate.IGNORANTE STUDIA


(2) Fammi un favore non mi scrivere più ho messo il tuo indirizzo nello spam quindi se mi scrivi le tue mail andranno a finire direttamente nel cestino.Con te non è possibile ragionare sei un fanatico,mentecatto curati.Ti do l'indirizzo di un buon psichiatra!!

Io non voglio perdere tempo con un idiota!!E tu sei un povero idiota, imbecille!

Io spero che tu non sia veramente cattolico mi vergognerei!!Vorrei conoscere il tuo parroco (se lui conosce te)o il tuo confessore(se lo hai).Sono sicuro che se ti vai a confessare quello che fai su internet ti rifiuta l'assoluzione.Dimenticavo che tu non hai neanche il coraggio di firmarti sei troppo vigliacco figuriamoci se mi puoi dire chi è il tuo parroco.

Tanto per chiarire ti dico hai detto l'ennesima cazzata!!La verità è questa è inutile che costruisci castelli in aria facendo ipotesi inesistenti come un invasato visionario.Sei un visionario, pazzo,fanatico pericoloso! Per quanto tempo ancora andrete avanti a dire queste sciocchezze!Comunque ti ripeto non mi scivere più.


(3) mi fai venire da cacare
{(nota: la e-mail consisteva in questa sola frase)}


(4) Sei proprio un cretino imbecille!!

Vabbè dai con te è inutile perdere tempo sei tarato.Non stai bene con la testa curati!E' inutile ragionare con un ottuso fanatico.A lavare la testa all' asino si perde l'acqua e il sapone non ne vale la pena!Ti si può solo insultare perchè tanto non ragioni.Neghi l'evidenza e ti aggrappi a qualunque cosa per continuare con la tua meschinità.

Mi fai pena sei un mentecatto un povero imbecille!Non so perchè sto a perdere tempo con un idiota come te!Fatti vedere da un buon psichiatra sei completamente pazzo!!Ma non ti illudere!!Anni e anni di cazzate ,cattiverie,calunie sono state inutili.Continuate pure non vi servirà a niente tanto saremo sempre più forti!!
Vai a lavorare hai finito di fare il parassita dicendo calunnie sul Cammino.

mercoledì 16 luglio 2008

Nulla di nuovo nel forum...

Tu vieni qui col solito equivoco: "siccome i neocatecumenali avanzano, allora vuol dire che dietro c'è lo Spirito".

Assolutamente falso.

L'eresia ariana "avanzò" fino a corrompere la stragrande maggioranza dei vescovi del mondo.

Il successo dell'eresia era forse dovuto all'azione dello Spirito?

Poi arriva un emerito sconosciuto, insultato, incarcerato, perseguitato, che combatte l'eresia e la fa venire alla luce.

Allora era un emerito sconosciuto, deriso e condannato dagli eretici: ed oggi sappiamo che era un grande santo, sant'Atanasio.

Voi neocatecumenali siete talmente accecati dalla vostra stessa falsa propaganda... che avete finito per dimenticare la ragione e l'umiltà e perfino il buonsenso.


Il problema della liturgia, da mezzo secolo a questa parte, poggia su questo "tripode":

1) la crisi di fede ha prodotto anche la crisi della liturgia (dopotutto lex orandi, lex credendi): ed infatti, con la messa "riformata", sono sorti abusi ovunque

2) il dibattito è sistematicamente banalizzato in "lefebvriani/antilefebvriani", come se la questione fosse solo di opposte tifoserie

3) la correzione di rotta (cioè la liberalizzazione) c'è stata solo nel 2007, dopo trentotto anni (due generazioni!)... meglio tardi che mai, sia benedetto papa Benedetto!


Vige tuttora la mentalità (veramente diabolica) secondo cui la liturgia sarebbe uno spettacolino sacro in cui celebrante e assemblea sarebbero contemporaneamente attori e spettatori.

Questa mentalità è visibilissima e verificabilissima nei discorsi che riguardano la liturgia e nei gesti stessi. Qualche esempio? Il parroco che dice: "e che facciamo, la messa senza canti?" La vecchietta che dice: "bella predica!" anche se non ha capito niente. Il chierichetto che si sforza di fare il maggior numero possibile di "operazioni". Le ragazze del coro che gareggiano in virtuosismi vanitosi. La nonnetta che "concelebra" ripetendo l'intera preghiera eucaristica. Il chierico e il laico che attraversano la navata senza genuflettersi davanti al Santissimo.

Tali esempi - che potrebbero continuare molto a lungo - dimostrano la validità di quel lex orandi, lex credendi che amiamo citare tanto spesso.


Neanche a dirlo, tutti gli abusi liturgici (e tutta la relativa "mancanza di fede") campeggiano maestosamente nel Cammino Neocatecumenale.

Nel Cammino, la messa è fondata sugli abusi liturgici (omissioni, aggiunte, spostamenti).

Nel Cammino, la messa è ridotta a un fiume di parole, ad una chiassata da osteria di campagna.

Nel Cammino, perfino il sacramento è banalizzato: la comunione da seduti, la consacrazione ridotta a momento secondario...

Nel Cammino è concentrata la parte peggiore di tutti i problemi liturgici del post-Concilio.

Il "tripode" liturgico neocatecumenale, infatti, è questo:

1) la messa non sarebbe la ripetizione incruenta del sacrificio che la Chiesa ha insegnato per una ventina di secoli... ma sarebbe una specie di cabaret liturgico in cui (testuali parole di Kiko, 17-1-2006) si passa "dalla tristezza all'allegria"

2) la messa non sarebbe la preziosa eredità ricevuta da venti secoli di tradizione cristiana (ed in cui sono cresciute intere schiere di santi) ma solo una teatralità alla moda a cui ispirarsi, aggiungendo e togliendo secondo le proprie paturnie

3) la messa sarebbe disunione con la Chiesa, tant'è che va celebrata il sabato sera tardi, indipendentemente dalle parrocchie, in modo che i neocatecumenali la domenica non osino andare alla messa cattolica dei "cristiani della domenica".


Il tutto, naturalmente, è sostenuto dalla colossale ignoranza teologica e liturgica di Kiko: "Nelle comunità portiamo avanti infatti una catechesi basata sulla Pasqua ebrea, con il pane azzimo a significare la schiavitù e l'uscita dall'Egitto e la coppa del vino a significare la Terra promessa".

martedì 15 luglio 2008

Quel meccanismo perverso delle incardinazioni dei neocatecumenali

Lo scopo dei seminari "Redemptoris Mater" è anzitutto quello di formare dei preti ad uso e consumo del Cammino.

Ma tali seminari, con una bassezza veramente unica, vengono dichiarati "internazionali, diocesani e missionari".

In realtà, ciò vuol dire che:

internazionali significa che Kiko non può installarli dove gli fa comodo, e che deve trovare qualche vescovo che non faccia troppe storie (a costo di impiantarne, per esempio, in Pakistan e in Giappone, e chiamare "seminario" anche una casa di formazione con soli due o tre seminaristi in totale);

diocesani significa che "ammorbidendo" per bene il vescovo, si potrà far pagar alla diocesi buona parte delle spese del seminario (esempio: il seminario di Takamatsu, in Giappone, depredando i fondi di una piccola diocesi), col risultato che è il Cammino a trarre beneficio dalla diocesi (proprio il contrario di ciò che il Cammino dichiara);

missionari significa che i preti, una volta ordinati, seguiranno comunque le direttive del Cammino (esempio: il caso di Sidney, in Australia, dove i preti neocat che avevano maltrattato i fedeli sono stati comodamente mandati in "missione" in Nepal a fare altri danni ed impiantare e consolidare il Cammino anche lì).

C'è un altro trucchetto meschino che la dice lunga su quanto il Cammino Neocatecumenale sia il parassita della Chiesa cattolica.

I preti neocatecumenali vengono incardinati in diocesi di comodo, per far ottenere loro lo "stipendio". Non appena vengono iscritti all'istituto di sostentamento del clero (o equivalente estero), improvvisamente si volatilizzano.

La dinamica è chiara, per esempio, per il caso del don Carbonell citato nell'articolo. Di origini straniere (spagnolo, si presume), miracolosamente incardinato a Roma (con tanto di stipendio proveniente dai soldi dell'«otto per mille» del Vicariato dell'Urbe), e poi installato in Giappone a servire il Cammino formando dei preti neocatecumenali (che, come già visto negli articoli precedenti, in Giappone - come ovunque nel mondo - hanno saputo fare solo danni).

Ora, è proprio necessario mettere in secondo piano la pace di 460.000 fedeli giapponesi, pur di non chiudere un seminario che - a detta dell'intera conferenza episcopale giapponese - sta creando problemi non da venti giorni, ma da vent'anni?

Un seminario che in nome del "pizzetto" di Kiko non ha esitato a depredare fondi diocesani?

Un seminario fatto di gente che disobbedisce e si giustifica dicendo "il vescovo la pensa in modo diverso da noi"?

Un seminario che segue esclusivamente le direttive del Cammino, infischiandosene dei vescovi e delle divisioni laceranti che crea nelle diocesi?

Quel seminario potrebbe benissimo spostarsi altrove: perché non lo fa? Perché mai il Cammino ha così urgente bisogno di mantenere quell'avamposto? (sarà mica che i vescovi compiacenti scarseggiano? o è solo per orgoglio?)

Ed infine, caro cardinal B., può usarci la cortesia di spiegarci il valido motivo per cui le è parso più importante salvare il seminario dei parassiti disobbedienti, piuttosto che accontentare le legittime e documentatissime e disperate richieste di un'intera conferenza episcopale?

lunedì 14 luglio 2008

Appello ai neocatecumenali di buon cuore

La mentalità neocatecumenale è ben descritta da quegli interventi da curva da stadio, conditi naturalmente con le solite menzogne (Bertone "interviene", e loro dicono che sarebbe stato il Papa).

Agitano lo Statuto ricevuto dal Pontificio Consiglio (non si sono espressi né il Papa né le altre congregazioni) come una bandiera da stadio... fingendo che non contenga la "lettera di Arinze" e tutte le altre restrizioni.

Lo stesso Kiko dice falsità e senza alcun ritegno: "ora è il Papa a dover combattere con Arinze". Se questo è l'iniziatore, come meravigliarsi dei suoi scagnozzi?

I neocatecumenali, insomma, hanno da tempo imparato la prima fondamentale lezione dei mass-media. E cioè che a sparare un miliardo di volte la stessa menzogna, si finisce per farla credere per vera.

Ed il Cammino Neocatecumenale, ancora una volta, dimostra di essere fondato sulla menzogna, sull'inganno, sulla disobbedienza alla Chiesa.


Ora, suggerisco ai neocatecumenali di buon cuore di riflettere su una questione semplice ed importante.

Se quelli del "seminario" di Takamatsu fossero persone serie, avrebbero perfino potuto dire: "basta, ce ne andiamo dal Giappone; nonostante l'assist di Bertone ce ne andiamo ugualmente".

Sarei stato il primo ad ammettere di aver avuto dimostrazione (per la prima volta in vita mia) dell'esistenza di neocatecumenali capaci, se non di obbedire ai vescovi, almeno di rispettarne le decisioni.

Ma no, loro vogliono rimanere lì.

Sanno che l'intera conferenza episcopale giapponese non li vuole, eppure vogliono rimanere lì.

Di fronte ad accuse circostanziate, sanno solo rispondere "no comment".

Non è chiesta loro l'eroicità di un san Gerardo, ma solo un minimo di buonsenso.

Buonsenso! I vescovi non ti vogliono? E tu togli subito il disturbo. È davvero così difficile?

Buonsenso e addirittura convenienza: conveniva loro andarsene subito, proprio per dimostrare al mondo intero che i vescovi hanno ancora la possibilità di accettare o rifiutare il Cammino (così come sta scritto nello Statuto che agitano come una bandiera nello stadio). L'ufficio propaganda del Cammino avrebbe saputo "vendere" quel piccolo gesto di buonsenso come prova definitiva e irrefutabile dell'obbedienza dei neocatecumenali ai vescovi (e come alibi per continuare a disobbedire).

E invece no, non vogliono andarsene.

Per loro, l'aver portato divisioni e contrasti, non conta niente. Conta solo Kiko.

Per loro non è un problema l'essersi inimicati non un vescovo, ma l'intera conferenza episcopale giapponese. "No comment". Dopotutto conta solo Kiko.

Ecco dunque cosa fa la "chiesa di Kiko".

In Giappone, come in Italia, come nel resto del mondo.

domenica 13 luglio 2008

Sfaticati presbiteri neocatecumenali

Il presbitero Antonello Iapicca, in missione neocatecumenale in Giappone, trova evidentemente il tempo di lavorare sodo per pubblicare dei siti internet in italiano (forse che dopo tanti anni ancora non conosce il giapponese?)

Infatti cura il neocatecumenalissimo sito Segni dei Tempi e il suo blog-fotocopia Kerygma Terzo Millennio.

Come potete verificare voi stessi, sono totalmente inutili. A parte la propaganda per il Cammino, non contengono altro che notizie copiate da altre fonti. Viene facile il sospetto che la "missione" di tale "presbitero" in Giappone, una volta fatte le celebrazioni neocatecumenali, consista nel perdere tempo...

Ovviamente tale "presbitero" chiede che gli mandiate i soldi a casa in Italia per andare nientemeno che alla Giornata Mondiale della Gioventù Neocatecumenale.

Eh, il Giappone... terra benedetta dal 1549 dalla visita di san Francesco Saverio, uno dei più grandi missionari della storia della Chiesa!

E benedetta poi da san Massimiliano Kolbe, il martellatore degli eretici e della massoneria!

Ed ora sotto torchio dalla piovra neocatecumenale!

sabato 12 luglio 2008

Insistere sulla lettera per uccidere lo spirito del documento

Il problema relativo al termine "Tradizione" è che per i cosiddetti tradizionalisti significa "tutto ciò che c'è stato fino al 1962". Costoro pensano che il "dopo" sia necessariamente marcio.

Al contrario, i neocatecumenali pensano che sia marciume tutto ciò che è avvenuto prima del 1964. Dopodiché è arrivato Kiko a salvare il mondo.

Che idiozie.

La Tradizione della Chiesa, in realtà, continua fino ad oggi, nella persona del Papa.


Quanto a noi... Non è importante "quanti siamo"; l'importante è la validità dei nostri argomenti.

Stupisce (ma non troppo, conoscendo il loro livello intellettuale) che i neocatecumenali insistano con le menzogne.

Quando fa loro comodo, i neocatecumenali come Alessandra citano un documento alla lettera... pur di ucciderne lo spirito.

Cercano nelle pieghe dei regolamenti quella virgola che, ingigantita all'inverosimile, fa al caso loro.

L'ipocrisia neocatecumenale, ovviamente, sta nel fatto che in tutti gli altri casi se ne infischiano dei documenti e dell'obbedienza.

Alessandra viene qui tutta zelante a riversare le menzogne neocatecumenali.

Magari lo fa pure in buona fede, pensando che per promuovere il Cammino sia lecito anche ingannare e mentire... dopotutto questo è proprio ciò che insegna Kiko: vuoi forse che Kiko possa sbagliarsi?

venerdì 11 luglio 2008

I sacerdoti della diocesi di Takamatsu si oppongono al Cammino Neocatecumenale

Qui sotto, la traduzione di un articolo pubblicato sul Settimanale Cattolico ("Katorikku Shinbun") del 6 luglio 2008, e ripubblicato sul sito ufficiale della Conferenza Episcopale Giapponese (il testo in inglese è a questo link: "Priests working in Takamatsu oppose Neocatechumenal Way"). La seconda parte di questo articolo, che verrà pubblicata successivamente, tratterà del Cammino dal punto di vista dei laici della diocesi di Takamatsu.

Il Katorikku Shinbun è diffuso in tutti gli ambienti cattolici del paese ed è appoggiato dalla stessa Conferenza episcopale giapponese (tanto da condividerne la pagina principale del sito web ufficiale della CBCJ). In Giappone vi sono circa 440.000 cattolici (su oltre 120 milioni di abitanti), di cui il 60% donne. Dei circa 1.500 sacerdoti (divisi in 800 parrocchie e 179 centri di missione), solo 911 sono giapponesi, mentre il 93% delle quasi seimila suore è giapponese. La messa domenicale è frequentata da circa 120.000 fedeli (cioè il 27%, media molto più alta che in Italia e negli altri paesi europei, con una punta del 63% nella messa di Natale). Nel 2007, solo in 279 matrimoni (il 10% del totale) entrambi gli sposi erano cattolici.

***


I sacerdoti della diocesi di Takamatsu si oppongono al Cammino Neocatecumenale

Nonostante la decisione del vescovo Osamu Mizobe e del consiglio pastorale della diocesi di Takamatsu di chiudere per il 30 giugno 2008 il seminario Redemptoris Mater a Higashi Kagawa (nella prefettura di Kagawa), decisione ratificata dal Vaticano a seguito di due visite a Roma del vescovo e dell'incontro personale che questi e altri tre arcivescovi giapponesi hanno avuto con papa Benedetto XVI il 25 aprile scorso, è giunto da Roma l'ordine di bloccare tutte le azioni contro tale seminario.

L'ordine di bloccare la chiusura è giunto in un messaggio all'arcivescovo Alberto Bottari De Castello, nunzio apostolico in Giappone, da parte del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di stato Vaticano, ed è stato passato al vescovo Mizobe il 31 maggio.

Quando è giunta la direttiva da Roma, la decisione della chiusura era già stata notificata al consiglio pastorale, al consiglio presbiterale e alla commissione diocesana per l'evangelizzazione della diocesi (che conta 5.070 fedeli). All'inizio di luglio ancora non si registrano sviluppi.

Il seminario Redemptoris Mater (RM), aperto nel 1990, è gestito dal Cammino Neocatecumenale (CN) come un seminario internazionale legato alla diocesi di Takamatsu. I seminari gestiti dal CN formano i preti secondo le linee guida liturgiche e spirituali del movimento, per il servizio come clero diocesano. Il seminario RM di Takamatsu ha licenziato circa 30 preti che attualmente operano nelle diocesi di Takamatsu, Niigata, Oita e Kagoshima.

Il CN è stato fondato in Spagna nel 1964 come formazione alla fede per gli adulti nella forma di piccoli gruppi all'interno delle parrocchie, che conducono delle loro proprie liturgie e dei loro propri programmi di formazione. Nonostante negli Statuti del movimento venga stabilito che "è al servizio del vescovo come una delle modalità di attuazione diocesana dell'iniziazione cristiana e dell'educazione permanente alla fede", le relazioni tra il CN e i vescovi diocesani hanno avuto frequenti attriti.

«Non riesco a capire come sia potuto avvenire», ha detto don Sueo Hamaguchi, sacerdote diocesano di Nagasaki che opera come parroco della chiesa di Sakuramachi a Takamatsu, commentando l'ordine dal Vaticano.

Don Hamaguchi è uno dei tanti sacerdoti diocesani e religiosi "prestati" alla diocesi di Takamatsu da quando monsignor Mizobe vi è stato assegnato nel 2004 per ristabilirvi l'ordine dopo che l'agitazione causata dal CN aveva portato a forti divisioni nella diocesi, culminati in una querela per diffamazione da parte di due laici contro il vescovo precedente, monsignor Satoshi Fukahori, che aveva pubblicato una lettera pastorale condannando i due per la loro opposizione al suo invito al CN di aprire un seminario in diocesi.

Don Desiderio Cambra, membro dell'Instituto Español de Misioneras Extranjeras (IEME, istituto spagnolo di missionari esteri), è stato di recente nominato cancelliere della diocesi. Anche lui si è detto scioccato per l'interferenza di Roma.

«Hanno ignorato una decisione dell'intera Conferenza episcopale giapponese e dello stesso nunzio apostolico», ha esclamato.

Parlando a nome di don Angel Luis Romero Carbonell, rettore del seminario RM, don Antonio Anfuso, vice rettore, ha rifiutato di rilasciare un'intervista per quest'articolo, dicendo: «non possiamo rispondere adesso a delle domande, dal momento che molte cose non sono state ancora decise». Anche gli altri membri NC che sono stati avvicinati hanno rifiutato di dare commenti.

Il salesiano don Kosuke Murakami, in servizio alla diocesi come parroco della chiesa di Zentsuji a Kagawa, ha spiegato i motivi per cui pensa che il seminario debba essere chiuso.

«Quel seminario è la forza propulsiva delle attività del CN, produce problemi liturgici e danneggia l'unità delle parrocchie», ha affermato.

«Nella parrocchia dov'ero prima, ad Imabari (prefettura di Ehime)», ha continuato, «indipendentemente dalla data di nascita di un bambino, il CN si rifiutava di battezzarlo fino alla Pasqua successiva, rifiutando inoltre di far amministrare il sacramento da un sacerdote che non sia neocatecumenale. Sono stati un gruppo completamente indipendente in parrocchia, che il parroco non poteva controllare. Hanno spostato i membri della parrocchia più attivi alla messa del CN del sabato sera. Anche il benefattore principale della parrocchia è stato dirottato verso quel gruppo, il tutto a danno dell'intera parrocchia».

Secondo il salesiano don Hideaki Hamaguchi, procuratore diocesano e sacerdote "in prestito", la tendenza dei neocatecumenali ad ignorare i pastori si estende ben oltre il vescovo.

«In questi ultimi due o tre anni ho sempre fortemente avvertito che i preti NC incardinati nel clero diocesano, nonostante si dicano obbedienti al vescovo, non lo sono», dice. «Vanno proclamando che "il modo di pensare del vescovo è diverso dal nostro". È una vergogna che loro non si sforzino per nulla di pensare a come cooperare col vescovo o a come servire meglio la Chiesa in Giappone. Se il loro zelo fosse diretto a lavorare insieme al vescovo, potrebbero avvenire grandi cose».

Sulla questione dell'obbedienza ai vescovi, il superiore della provincia domenicana di Rosario, don Juan Manuel Gonzalo, ha affermato: «noi Domenicani non lavoriamo per noi stessi».

«L'autorità della Chiesa in Giappone», ha continuato, «sta nel vescovo di Takamatsu e negli altri vescovi nominati dal Papa. Dunque la loro decisione (di chiudere quel seminario) è la migliore per il Giappone e io penso che debba essere attuata al più presto possibile».

Secondo don Cambra, «il Cammino poteva andar bene per educare persone spagnole che non frequentavano la chiesa, ma qui in Giappone la situazione è del tutto diversa».

Don Murakami ha detto che tra i problemi principali del CN c'è la celebrazione della liturgia in una maniera estranea alla cultura e alle sensibilità dei giapponesi, imponendo uno "stile europeo" a chi prega.

«Riorganizzano le cose in chiesa, mettono su le loro icone e utilizzano le loro musiche e gestualità. In una chiesa come quella di Imabata dove ci sono tanti parrocchiani anziani, il CN è tutto un baciarsi, abbracciarsi, tenersi per mano, cantando e ballando durante la messa. Utilizzano le chitarre perfino nei funerali. Finché non correggono queste pratiche, è impossibile lavorare insieme a loro», ha affermato.

Don Sueo Hamaguchi ha detto che la coesistenza col CN è strutturalmente impossibile.

«Il CN ha le sue proprie strutture di controllo, prendendo ordini solo dai suoi tre leader», ha detto. «Il loro modo particolare di celebrare la liturgia è inteso ad affermare la loro unicità».

Il diacono Yasuhiro Nishikawa, direttore dell'ufficio diocesano, ha detto che i membri del CN conducono attività di beneficenza a loro vantaggio utilizzando i nomi delle parrocchie senza consultarsi con i parroci.

«Ignorano la diocesi e le parrocchie», dice.

Don Murakami ha detto: «se al seminario è permesso di continuare così com'è, il CN si diffonderà in tutto il Giappone e perciò qui avremo due chiese, la Chiesa del Papa e la chiesa di Kiko», riferendosi a Kiko Argüello, fondatore del CN.

«Ai cattolici giapponesi spetta comprendere l'entità del problema», ha detto il salesiano don Hideaki Hamaguchi.

I sacerdoti che lavorano in diocesi hanno detto che fin dal suo arrivo il vescovo Mizobe ha lavorato molto per riportare l'unità.

Don Hideaki Hamaguchi ha commentato: «dopo i primi tre anni è diventato chiaro che il problema era troppo grande e che il metodo migliore non poteva che essere il tagliare i legami tra la diocesi e il seminario».

Monsignor Mizobe ha mandato i preti neocatecumenali a studiare a Tokyo e a Roma perché si preparassero meglio a lavorare in Giappone.

«Il vescovo sta dicendo "lavoriamo insieme", ma loro hanno un complesso di persecuzione per cui si fissano solo sulla questione della chiusura del seminario e non vedono le preoccupazioni del vescovo per la cura pastorale», dice il diacono Nishikawa.

Don Sueo Hamaguchi: «Non c'è alcun motivo per far continuare il seminario. In nessun modo può essere sostenuto da una piccola diocesi come Takamatsu, e la diocesi non ha bisogno del CN che vi si nasconde dietro. I neocatecumenali sono solo un ostacolo».

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Note del traduttore:

- a noi europei, gli usi e costumi della cultura giapponese apparirebbero di grande compostezza e formalità; col termine "European style" nel testo si è voluto intendere spregiativamente l'attitudine da chiassosi cafoni (che non qualifica certo tutti gli europei);

- tale don Carbonell, rettore del seminario RM di Takamatsu, risulta essere incardinato a Roma (cfr. clero romano);

- nelle sue lettere pastorali del 2000-2001 il vescovo Fukahori aveva criticato (facendo nome e cognome) due dei fedeli che si erano opposti, ed è stato perciò denunciato per diffamazione e condannato a pagare un totale di 800.000 yen di risarcimento danni (poco meno di 5.000 euro). Dopo la sentenza, i due parrocchiani che hanno vinto la causa hanno affermato di non essere contenti della vittoria, ma di essere allarmati a causa del seminario Redemptoris Mater (tale notizia, reperita da UCA News, non risulta più disponibile nei suoi archivi);

- nel 2000 c'era stata un'altra denuncia per bloccare il seminario, con la motivazione che utilizzava fondi della diocesi per formare preti destinati altrove (una diocesi così piccola non naviga certo nell'oro); il caso era stato ironicamente riportato nel 2002 dal Chugai Nippo, uno dei più diffusi quotidiani buddisti del Giappone.