martedì 29 luglio 2008

Manifesta ipocrisia dei vertici neocatecumenali

Il lato comico della faccenda: lo Statuto appena pubblicato non porta né la firma del Papa, né "decisioni del Santo Padre", ma i neocatecumenali dicono che "il Papa" avrebbe approvato il Cammino, che il Cammino sarebbe un "carisma approvato dalla Chiesa" e via cianciando slogan altisonanti.

Invece la lettera di Arinze, voluta dal Papa, contenente le "decisioni del Santo Padre", confermata dal Papa stesso, confermata pure da Kiko-Carmen-Pezzi "contentissimi delle norme", finita addirittura per intero nello Statuto... ebbene, per il parroco di Paolo non merita obbedienza.

Paolo purtroppo ha ragione a diffidare dei catechisti e degli iniziatori del Cammino.

Infatti, come ci si può fidare di persone così manifestamente ipocrite?


Il problema della gerarchia cattolica con i neocatecumenali, è che invece di dir loro "se obbedite vi riconosceremo"...

...è stato detto il contrario: "vi diamo pure lo Statuto, però, per favore, cominciate ad obbedire, su!"

Strategia che evidentemente non paga (i fatti lo dimostrano).

Strategia dettata evidentemente non dal buonsenso, ma da qualche altra cosa (pecunia? equilibri di potere? ingenuità? pressioni?)

E i neocatecumenali infatti continuano a disobbedire, continuano a celebrare quella messa raffazzonata, continuano a fare la comunione seduti (qualcuno mezzo in piedi e mezzo seduto, qualcun altro in piedi ma ancora per poche settimane, giusto il tempo di dire "visto? abbiamo provato, ma era scomodo").