mercoledì 20 agosto 2008

Vogliono un Papa neocatecumenale!

Un laico ha inviato la seguente testimonianza al sito Verità sul Cammino Neocatecumenale. I neocatecumenali tenterebbero macchinazioni per ottenere un "Papa neocatecumenale"! Sono alquanto scettico sulla reale incidenza di simili macchinazioni, ma sono certo che questa idea davvero circoli nelle teste di certi vertici neocatecumenali (e di molti dei loro scagnozzi), non nuovi a tronfie parole ed eccessi da slogan da stadio. Quanto alla "firma del Santo Padre", Benedetto XVI non ha firmato nessuno Statuto. Nello Statuto c'è la firma di Rylko. Il Papa non ha mai menzionato lo Statuto, dal 13 giugno ad oggi non ha mai fatto parola. Un silenzio assordante, che stride con i menzogneri slogan neocatecumenali che dicono "il Papa ci approva".


Io non sarei così superficiale nel valutare il peso del Cammino e l'influenza che potrebbe avere nella Chiesa. Dopotutto, nessuno è perfetto e anche gli altri movimenti ecclesiali e gli stessi ordini religiosi hanno le loro pecche ed hanno commesso errori: errori di superbia, di orgoglio, di elitarismo, ecc.

Ma tutti insieme gli errori compiuti dagli altri movimenti non assommano all'un per cento di quelli ben più gravi ed esiziali commessi dal e nel cammino.

La stessa ragion d'essere di questo blog la dice lunga sulla specificità, diversità e alterità di un'organizzazione che davvero contiene al proprio interno i germi di una distruzione radicale del modo di intendere la fede cattolica. Questo lo avevano ben capito padre Zoffoli, don Conti e pochi altri incompresi e disattesi.

Con un'aggravante tanto incredibile quanto inaudita: che al progetto portato avanti dai fondatori del Cammino hanno aderito non solo semplici sacerdoti e parroci ma addirittura vescovi e cardinali.

Il livello dell'infiltrazione e del coinvolgimento è tale e di tale portata da rappresentare un reale pericolo per il futuro della Chiesa stessa, se è vero che nel programma dei capi del Cammino vi è portare al soglio pontificio un Papa neocatecumenale.

Dunque, dissento dalle intepretazioni che tendono a sminuire la portata di un'approvazione formale del Cammino. È vero che i neocatecumenali, essendo preparati ad obbedire esclusivamente ai loro capi, continueranno a disobbedire alla Chiesa a seconda delle direttive ricevute all'interno del loro movimento e indipendentemente dall'approvazione o meno dello statuto, ma è pur vero che tale approvazione assumerebbe un valore simbolico di gran lunga superiore alla pochezza dottrinale e teologica dei suoi propugnatori.

Personalmente, con tutta la deferenza ed il rispetto che nutro per il Santo Padre, ritengo che dovrebbe riflettere mille volte prima di apporre la propria firma su un atto profondamente dirompente e destabilizzante per la Chiesa.

E questo lo affermo senza alcun rancore per Kiko e compagni, che hanno tutto il diritto di professare le loro convinzioni religiose ma nessun diritto di imporle a tutta la Chiesa e all'intera comunità cattolica, tentando di piegare perfino il Papa a tale ambiguo e nefasto disegno.