martedì 5 agosto 2008

L'ennesimo neocatecumenale che ci riempie di slogan

Vorrei rispondere personalmente ad R.F., ma prima di farlo devo premettere un argomento che dovrebbe essere assolutamente ovvio per ogni cristiano.

E cioè l'obbedienza.

Se il vescovo non mi vuole nella sua diocesi, allora io non ho motivo di rimanere.

Infatti, se il vescovo non mi vuole, chi sono io per impormi a lui?

Se ai miei occhi il vescovo ha torto, non fa alcuna differenza: vado via, è la decisione più ragionevole.

Vado via poiché restare significherebbe "essere contro il vescovo": e questo non è un modo per essere cristiani.

Non voglio essere "contro il vescovo", per cui non vorrò rimanere neppure avendo a disposizione trucchi e trucchetti e ricatti e minacce.

Andare via può costarmi fatica e dolore, ma non importa, poiché il Signore legge nel mio cuore e in quello del vescovo, e sa da quale parte sta il torto; nel frattempo io mi assicuro di non aver disobbedito alla Chiesa da Lui fondata.

Penso che non ti sia difficile condividere questi aspetti così elementari della vita cristiana.


Il caso del seminario "Redemptoris Mater" di Takamatsu è ancora più facile da capire.

Quel seminario fu aperto grazie all'ospitalità ed alla benevolenza di un vescovo giapponese. Quel vescovo ha poi lasciato la diocesi per limiti di età, e perciò da quel momento il trasloco era imminente: nulla garantiva che i suoi successori prolungassero l'ospitalità.

E invece i neocatecumenali sono rimasti inchiodati lì per altri vent'anni, contro il volere del successore, del successore del successore, e di tutti gli altri vescovi giapponesi... Vent'anni! Capisci? Vent'anni di sistematica disobbedienza! Vent'anni di sistematica opposizione ai vescovi!

Già nel 1992 la Conferenza Episcopale Giapponese lamentava ufficialmente e per iscritto che i seminari neocatecumenali non preparano preti diocesani, ma servono solo alle esigenze del Cammino... e non era un'accusa a vuoto, tant'è che dal 2002 in poi è stata scritta negli Statuti (art.18 §3): "la partecipazione al Cammino Neocatecumenale un elemento specifico e basilare dell'iter formativo". "Specifico" e "basilare"!

Il seminario RM è ospite di quella diocesi. Serve a preparare dei preti utili solo ai neocatecumenali. Dunque ci può stare solo finché lo vuole il vescovo del luogo. E invece hanno trovato ogni trucco utile a rimanere.

Nei tuoi panni, io mi vergognerei tantissimo.

Penserei alle tante congregazioni religiose che letteralmente mendicano un posto dove stare. Ti faccio un esempio: la comunità delle Beatitudini, che trovò ospitalità a Montecompatri, nei pressi di Roma. Un ordine religioso molto famoso aveva affidato loro un vecchio convento perché non sapevano come riempirlo (erano a corto di vocazioni). La comunità ci spese anche qualche liretta per farvi degli urgenti lavori di ristrutturazione. Dopo pochi anni, il famoso ordine religioso chiese indietro il convento, e la comunità traslocò altrove, ringraziando, e senza neppure lamentarsi per le spese sostenute.

Vedi? È ordinaria amministrazione. Restiamo finché ci concedono ospitalità. Quando ci diranno di andar via avremo solo di che ringraziare. Ordinaria amministrazione, per dei cristiani abituati ad obbedire.

Se io penso di avere un grande carisma, la mia prima necessità è farmelo vagliare dall'autorità della Chiesa. Altrimenti sarà solo una mia idea, magari una grandissima idea, ma... senza la garanzia della Chiesa.

E perciò: che carisma può mai essere quello che se ne infischia dei vescovi? Che carisma può mai essere quello che pretende di restare, ponendosi perciò "contro il vescovo"?


Adesso posso finalmente commentare i tuoi argomenti.

Anzitutto tu parti inveendo contro la "ostinata opposizione della conferenza episcopale giapponese al CNC".

Come già detto sopra, questo argomento è irrilevante per giudicare la loro decisione. Se il vescovo non mi vuole, allora io vado via. Meglio andare via sentendosi trattati ingiustamente... piuttosto che rimanere "contro il vescovo".

Poi, magari, dovresti anche onestamente - davvero onestamente - chiederti il motivo: "come mai i vescovi giapponesi non ci vogliono? abbiamo fatto qualche danno? abbiamo creato qualche problema? come possiamo porvi rimedio? come possiamo evitare che accada anche altrove? cosa dovevamo fare per essere in comunione col vescovo?"

Solo chi è inquinato dalla superbia evita di porsi onestamente domande del genere.


Vedo poi che hai parlato di "una sorta di «chiusura» culturale verso i nuovi carismi suscitati dallo Spirito Santo".

Permettimi di dirtelo con tanta franchezza quanta sincerità: la "chiusura" sta solo nella tua testa, così come i "nuovi carismi" di cui parli stanno solo nelle tue fantasie.

Se un carisma è suscitato veramente dallo Spirito, allora la prima conseguenza è l'obbedienza ai legittimi pastori. San Francesco obbediva. Padre Pio obbediva. San Gerardo Maiella obbediva. Don Bosco obbediva. San Giovanni della Croce obbediva (prova a leggere la sua vita, prova a capire cos'è stata per lui l'obbedienza).

Voi neocatecumenali proclamate di obbedire e poi invece fate sempre a modo vostro. Infatti il seminario RM di Takamatsu è rimasto inchiodato lì, "contro il vescovo" e "nonostante il vescovo". È rimasto inchiodato lì con ogni trucco e astuzia, e pretende di tornare lì appena possibile.

Addirittura tu pretendi che i vescovi si "aprano" al Cammino, in nome del fatto che voi sareste "suscitati dallo Spirito" (poiché così dice Kiko).

Se parli in quel modo, cosa dovrà pensare chi ti ascolta?

Penserà che "suscitati dallo Spirito" è una menzogna, poiché i neocatecumenali si pongono "contro il vescovo".

Penserà che il tuo atteggiamento sia arrogante, poiché i neocatecumenali pretendono che i vescovi, per essere tali, debbano per forza "aprirsi" al Cammino.


Poi, ti prego caldamente di non parlare con slogan preconfezionati.

Nessuno ti autorizza a stabilire che il Cammino consista nei "carismi suscitati dallo Spirito".

Lo Statuto è il documento a cui devi obbedire per essere più gradito alla Chiesa; non è la certificazione divina piovuta su Kiko. Tanto più che il Papa non ha né firmato né commentato lo Statuto. Che per di più è incompleto perché manca il Direttorio. E in aggiunta, è quasi uguale al precedente, quello ad experimentum, quello a cui avete sistematicamente disobbedito.

Al contrario, il 25 aprile il Papa ha affermato che non era sua intenzione prolungare gli Statuti. Anziché desiderarli, li sopporta.

Leggo poi nel tuo messaggio un altro pessimo indizio su ciò che muove i neocatecumenali: "andatevi a leggere il discorso tenuto il..."

Caro fratello, non puoi citare scritti e discorsi del Papa quando ti fanno comodo, e ignorarli completamente quando non ti fanno comodo.

Se proprio vogliamo citarne una a caso, andiamo nello Statuto, nella nota 49, e rivediamo quel discorso che vi ha fatto il Papa il 12 gennaio 2006: "sono sicuro che tali norme (della lettera di Arinze) saranno da voi attentamente osservate".

Ecco, nei tuoi panni io mi vergognerei tantissimo, poiché voi non avete mai rispettato quelle norme.


Ah, vedo che ti è sfuggito qualcosa.

Nella lunga citazione che hai fatto del Papa, che pretendevi di farci leggere, vediamo che il Papa dice anche: "L’autenticità dei nuovi carismi è garantita dalla loro disponibilità a sottomettersi al discernimento dell’autorità ecclesiastica".

I vescovi giapponesi hanno ripetutamente dichiarato che il Cammino va avanti per conto suo, senza sottomettersi al discernimento dell'autorità ecclesiastica. Ma guarda un po': saranno anche loro dei "seguaci di padre Zoffoli"? Saranno anche loro "seguaci di don Gino Conti e di don Elio Marighetto"?

Quelle stesse parole del Papa che tu volevi che leggessimo noi, condannano non solo il seminario neocatecumenale di Takamatsu... ma condannano l'intero Cammino!

Condannano l'intero Cammino Neocatecumenale perché lungo tutta la sua storia ha fatto di tutto per evitare che l'autorità ecclesiastica potesse discernere!

Vuoi che riapriamo tutto il discorso? Vuoi che ricordiamo le tensioni nelle parrocchie quando vi si installa il Cammino? (le stesse cose che dicono i vescovi giapponesi! dunque il problema del Cammino è uguale in tutto il mondo!)

Se proprio vogliamo mettere i puntini sulle "i"... quando il Papa parla del "rifiuto dei carismi" di alcuni vescovi, si riferisce a quei vescovi che rifiutano il Regnum Christi, a quei vescovi che rifiutano Comunione e Liberazione, a quei vescovi che rifiutano i sacerdoti della Società della Santa Croce...

Quei movimenti e quelle comunità, infatti, obbediscono. E non combinano pasticci con la liturgia. E non insegnano eresie.


A questo punto non voglio più continuare, poiché combattere contro gli slogan preconfezionati è tanto faticoso quanto inutile.

Desidero solo rivolgere un invito a te e agli altri neocatecumenali che leggono queste pagine, sperando che ci sia qualcuno di buon cuore che voglia almeno riflettere un pochino su queste parole.


Visto che nel 2005 il Papa comanda di seguire il Messale Romano "senza omettere né aggiungere nulla", perché nel Cammino si continua a celebrare in quel modo strano?

Visto che i vescovi giapponesi non vogliono il seminario Redemptoris Mater, perché si fa di tutto per rimanere lì contro il loro volere?

Visto che Kiko e Carmen sono sempre stati accusati di eresia, perché mai non hanno mai rinnegato e aborrito gli errori di cui vengono accusati?

Perché non abbiamo mai incontrato dei neocatecumenali capaci di fare autocritica?

Che fine hanno fatto i neocatecumenali capaci di ammettere di aver sbagliato, di aver disobbedito, di aver professato idee lontane dalla dottrina cattolica?

Perché mai non ho mai incontrato un neocatecumenale che di fronte alle critiche dica "abbiamo sbagliato" anziché "tu giudichi"?