Camineo fu chiuso all'improvviso; e più tardi riaperto, ma... "modificato". Rettificato. Parzialmente deneocatecumenalizzato.
Cercando "neocatecumenal" sulla sua casellina di ricerca, qualche giorno dopo la censura kikiana, apparivano solo cinque pagine su duecento e rotti articoli.
Oggi vi compaiono 125 articoli sul Cammino (e naturalmente nessun cenno alle "bastonature" di aprile 2008).
Come già detto, i neocatecumenali adescano molte persone sinceramente religiose e poi le traviano. Dunque non è strano che dei neocatecumenali di fresco ingresso recitino ancora il rosario, partecipino ancora ad un corso sui metodi naturali, ecc. Il problema è "dopo".
Infatti, a lungo andare, man mano che si cementa il legame con la "comunità", queste robe per "cristiani della domenica" vengono accuratamente spazzate via.
Man mano che uno procede nel pluridecennale e costosissimo cammino per avere la patente di fede adulta, si ritrova ad ogni passo ad un bivio: o fai come richiesto dai catechisti, o sei fuori dalla setta con tutte le maledizioni e le persecuzioni che puoi immaginare.
Nella famosa giornata per i movimenti (altrimenti nota come la giornata della rivendicazione sindacale di Kiko), appena Kiko finì di parlare i neocatecumenali presenti si alzarono in massa e se ne andarono. Fu facile riconoscerli: erano quelli che avevano applaudito più vigorosamente a Kiko. Sapete, la sera stessa c'era una convivenza, ed i neocat non potevano perdere tempo ad ascoltare il Papa; per loro "la giornata dei movimenti" era l'occasione per rifilare una predica di Kiko agli altri movimenti...
Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era cristiano, e l'altro era neocatecumenale.
Durante la celebrazione, il neocatecumenale salì sull'ambone, sfasciò il microfono e, con quanto più odio verso sé stesso gli era possibile, gridò a gran voce: "Sono un Caino! Sono un Caino!" Poi tornò a casa. Non contento, telefonò ad una persona alla quale era convinto di aver fatto del male, e telefonicamente le annunciò: "dall'altare ho detto: «sono un Caino!»" La persona dall'altro capo del telefono non capì, ed il neocatecumenale si offese perché aveva trovato una scarsa sensibilità biblico-liturgica-kenotico-kerigmatica.
Il cristiano invece si fermò un attimo in preghiera in fondo alla chiesa, fece l'esame di coscienza, si inginocchiò in confessionale, si confessò, ricevette l'assoluzione, e si sentì liberato da un peso e felice di essere di nuovo in comunione con Nostro Signore.
Nota: queste cose sono veramente accadute. La persona all'altro capo del telefono, quella che non capì il termine "Sono un Caino", era mia madre.
COME INIZIA(VA) LA NEOCATECUMENALIZZAZIONE DELLE PARROCCHIE. VITA VISSUTA
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*Neocatecumenalizzazionedi una chiesa tradizionale*Dedichiamoci un po’ a
descrivere come una parrocchia “*della domenica*” inizia a trasformarsi in
par...
1 settimana fa