mercoledì 30 aprile 2008

Provocazione: "il Cammino è peggio della mafia"

Non fingere di non sapere che l'eresia "neocatecumenale" di Kiko e Carmen sta trascinando tantissime anime verso l'errore.

Non è vero che non lascerà traccia. Ne ha lasciata già troppa.

Molte anime si sono accostate al falso cristianesimo composto dalle elucubrazioni pseudoteologiche di Carmen e dall'arroganza di Kiko.

Certamente il Signore saprà distinguere tra la buona fede dei semplici adescati con l'inganno dal Cammino e la diabolica ostinazione di coloro che hanno voluto mettere da parte i loro dubbi e le loro incertezze per seguire il verbo kikiano-carmeniano.

Non basta essere contro l'aborto, contro i PACS e contro l'eutanasia per dirsi cattolici. Fin troppo facile ammantare di presunta ortodossia un Cammino che propaga idee sbagliate su Cristo, sulla Chiesa, sui rapporti umani e su tantissime altre cose. Fin troppo facile guardare la pagliuzza (i preti che assolvono con tre Pater-Ave-Gloria) e non la trave (le confessioni pubbliche)...

La Chiesa è sopravvissuta a periodi terribili: per esempio, all'epoca dell'eresia ariana, solo una minoranza dei cristiani non era eretica.


Hai ragione: moltissimi sacerdoti, quando hanno la sventura di ritrovarsi il Cammino in parrocchia, cercano di conoscerlo, cercano di distinguere il grano dal loglio.

Ma anche i parroci più idioti capiscono in breve tempo di non avere alternative: o vengono fagocitati dal Cammino, divenendone schiavi e camerieri (talvolta ben pagati), oppure sradicano con la forza il cancro dalla parrocchia prima che sia troppo tardi.

Non sempre questi ultimi ci riescono, poiché il Cammino è come una mafia. È la mafia neocatecumenale che spesso riesce anche a far rimuovere il parroco.

Mafia? ma cosa dico?
Il Cammino è peggio della mafia.

La mafia vuole soldi e potere, ma non è disposta a uccidere una gallina dalle uova d'oro, non è disposta ad ammazzare un commerciante da cui può ancora estorcere comodamente denaro.

Il Cammino invece invade le parrocchie e le "neocatecumenalizza" (di fatto "uccide" le parrocchie), non riconoscendo – se non per "politica del momento" – nessun'altra forma di vita di fede...

Il Cammino pretende soldi e prole dai poveracci che pianificherebbero volentieri in modo più equilibrato la loro economia e la loro famiglia… poco importa che le famiglie si sfascino, poco importa che gli aderenti siano costretti a "versare nel sacco nero" enormi quantità di soldi).

La mafia vuole soldi e potere, ma non pretende di entrare nella tua coscienza ed importi cosa devi pensare, come devi agire, che forma e colori devono avere i mobili che hai in casa.

Il Cammino invece ti impone perfino cosa e come devi pensare.

Il Cammino si spaccia per "approvato", pretende di essere "approvato", arreda (devasta) le Chiese in misura proporzionale a quanto le ha conquistate, esige di essere osannato, pretende di mandar via (non appena ne ha la possibilità) ogni ostacolo alla propria espansione.

Il Cammino pretende di imporre la propria "versione ufficiale": basta dimostrare che Gennarini ha mentito e mistificato, che subito partono le accuse di maldicenza, basta dimostrare che Kiko parla in modo arrogante al Papa, che subito partono le accuse di calunnia, basta mostrare cosa dicono esattamente i documenti pontifici (il contrario della propaganda neocatecumenale), che subito partono le minacce di azioni legali.

Per questo si può dire che il Cammino è peggio della mafia.

Sacerdoti e vescovi di diversissima estrazione (dal più tradizionalista al più progressista) sanno che il Cammino è una bestia pericolosa, e spesso non possono facilmente liberarsene, anzitutto perché in attesa del giudizio definitivo della Santa Sede non possono scatenare guerre personali ("tizio contro l'intero Cammino") che, grazie alla propaganda neocatecumenale, farebbero apparire i neocatecumenali come vittime innocenti.

E queste cose accadevano trent'anni fa ed accadono ancora oggi. Non è cambiato nulla.

Il Cammino se ne infischia delle decisioni del Papa. Ed il Papa cosa fa? Tenta disperatamente di trovare una soluzione decente per evitare di tagliar via il grano nel momento in cui darà ordine di segar fuori il loglio.


In quel che non riuscirà la gerarchia cattolica, riuscirà certamente la giustizia divina.

Minacciate, cari fratelli che siete nell'errore, minacciate pure.

Ma non saranno gli studi legali a dimostrare la vostra sedicente ortodossia, non saranno gli avvocati civili a darvi l'approvazione della Chiesa che tanto vantate ma non avete.


Post Scriptum. Il mio parroco metterebbe volentieri la firma per quanto scritto sopra. Ma non ha il computer. E alla sua età dubito che abbia voglia di comprarne uno ed imparare ad utilizzarlo. È per caso da "non conteggiare" nell'elenco delle persone che non partecipano a questo sito?