venerdì 8 agosto 2008

Lo dice Kiko: il Cammino è perduto, se comincia ad obbedire alla Chiesa!

Vangelo di Matteo, capitolo 21:

[28] "Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare nella vigna.

[29] Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò.

[30] Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò.

[31] Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?"


Cronache di questi ultimi anni:

Il Papa, rivoltosi a Kiko, Carmen e Pezzi, disse: "dovete celebrare la Messa senza omissioni né aggiunte".

E Kiko, Carmen e Pezzi risposero: "siamo contentissimi delle norme che ci hai dato".

E altri invece risposero: "i neocatecumenali hanno sempre disobbedito e sicuramente disobbediranno!"

E infatti i neocatecumenali continuarono a fare la comunione seduti e la messa-messinscena.

E quelli che li avevano criticati continuarono a sostenere il Papa e seguirne le indicazioni.

Chi è dunque che segue la volontà del Papa e perciò compie la volontà di Dio?


Sull'obbedienza, ecco le testuali parole di Kiko Argüello: «La lettera di Arinze, che concedeva le monizioni, le risonanze e lo scambio della pace, ma chiedeva di uniformarsi alla Comunione prevista dai libri liturgici – era per noi una vera catastrofe, dal momento che fare la comunione come tutti, senza le due specie e con le ostie, e in processione verso l’altare, significava annullare ogni segno della catechesi che si stava facendo, come pure annullare le concessioni ricevute da Giovanni Paolo II. Ci dicemmo: Signore siamo persi! – continua Kiko ricordando il momento della lettera di Arinze – Signore, qui finisce tutto!”.
“Quando, nel maggio 2007, fummo nuovamente ricevuti da Benedetto XVI – continua Kiko – chiedemmo di poter ricevere la Comunione in piedi, ma restando al proprio posto, senza la processione. “Ottimo”, ci disse il papa. Ne fummo molto felici. In molti hanno provato poi a non fare approvare queste norme, ma il Signore ha voluto diversamente, e il papa ci ha concesso la Comunione in piedi senza processione”. “Ora è lui – dice sorridendo – che deve combattere con Arinze!”.

Nota 1: la lettera di Arinze concedeva solo lo spostamento dello scambio della pace (per di più "fino a nuovo ordine", dunque è un indulto temporaneo). La lettera comandava che le eventuali risonanze e monizioni fossero brevi e a norma delle disposizioni liturgiche già valide per tutta la Chiesa. Dunque, contrariamente a quanto dice Kiko, la lettera rettificava tutti i principali abusi liturgici neocatecumenali, concedendo (solo temporaneamente) lo spostamento del segno della pace.

Nota 2: se esistesse un documento ufficiale di "concessioni ricevute da Giovanni Paolo II", Benedetto XVI avrebbe comunque pieno diritto ad annullarle. Ma purtroppo per i neocatecumenali, tale documento non esiste. E conoscendo l'abilità mistificatoria di Kiko...

Nota 3: "senza le due specie" è un'altra menzogna di Kiko. La comunione sotto le due specie si può fare in diversi modi, anche "processionalmente" come richiesto dalla lettera di Arinze. Kiko parla delle due specie come se il "modo" neocatecumenale fosse l'unico modo. Anche stavolta Kiko sta mistificando.

Nota 4: ci riesce davvero difficile credere che il Papa abbia detto "ottimo!" sulla comunione al proprio posto "ma in piedi", un escamotage tutto neocatecumenale (presto torneranno a fare la comunione seduti... quei pochi che attualmente hanno cominciato a farla in piedi). Ricordiamoci che la "lettera di Arinze" contiene le "decisioni del santo padre Benedetto XVI", e se per il Papa fosse "ottimo" quel farisaico alzarsi in piedi per un momento... allora lo avrebbe già comandato nella "lettera di Arinze". Ma questo, nel 2005, non è avvenuto. Dunque Kiko sta ancora mistificando.

Nota 5: "in molti hanno provato poi a non fare approvare queste norme, ma il Signore ha voluto diversamente, e il Papa ci ha concesso la Comunione in piedi senza processione". Kiko continua a mistificare: "il Papa ci ha concesso", lo dice lui; lo Statuto è del Pontificio Consiglio, e il Papa si è rifiutato perfino di farne parola. Siano benedetti quanti hanno "provato a non far approvare" gli svarioni liturgici neocatecumenali.

Nota 6: dopo la mistificazione, il tronfio trionfo kikiano: “Ora è lui (il Papa) che deve combattere con Arinze!”. Come se le "decisioni del Santo Padre" fossero invece decisioni di Arinze prese contro il Santo Padre.

Nota 7: è più importante obbedire alla Chiesa, o è più importante "non annullare ogni segno della catechesi che si stava facendo?" Bel dilemma. Ma Kiko "sa" che la sua catechesi è più importante della Chiesa...

Nota 8: di quella "catechesi che si stava facendo", notare il verbo impersonale: "si stava facendo": come a dire che la catechesi "si deve fare" per forza, senza che nessuno se ne prenda personalmente la responsabilità. Kiko comanda di farla, ma non se ne assume la responsabilità. "Ottimo!", verrebbe da ironizzare.

Nota 9: era per noi una vera catastrofe: per i neocatecumenali è una vera "catastrofe" obbedire alle "decisioni del Santo Padre"... lo dice Kiko stesso!

Nota 10: Signore, siamo persi! Qui finisce tutto! Dunque il Cammino "finisce" ed è "perduto" nel momento in cui comincia ad obbedire alla Chiesa... lo dice Kiko stesso!